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Re: riflessioni etiche e filosofiche
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Re: riflessioni etiche e filosofiche
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Per me non esiste e non può esistere un'etica intrinseca all'uomo, a meno che non tiriamo in ballo questioni metafisiche. |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
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Ovviamente sappiamo che la questione non è così semplice, non solo perché esistono sistemi etici elaborati anche in assenza di ancoraggi trascendenti, ma anche perché, storicamente, abbiamo gli esempî recenti di società estremamente secolarizzate, e popolate da ampie fette di popolazione atee, (cioè diverse società europee contemporanee), in cui non c'è stato quel crollo in un'anarchia violenta che molti paventa(va)no. Anzi, mi verrebbe da dire che le società più violente e autoritarie, in cui "tutto è permesso" siano proprio quelle a più forte connotazione religiosa, e lo vediamo sempre ai giorni nostri ad esempio con le teocrazie islamiche. |
A proposito di religione.
Lessi da qualche parte questa questione: Se l'omosessualità è contro natura, in quanto il fine umano è la propagazione della specie, un prete, con il suo voto di castità, non è una figura contronatura? Che riflessioni vi vengono in mente? Edit: credo sia di Nietzsche. |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
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Se tutti gli uomini avessero così tanta fede da voler "sposare" Dio allora l'umanità si estinguerebbe e sarebbe il momento perfetto per l'Apocalisse. Secondo le Scritture è chiaro che prima o poi il mondo deve finire, se gli uomini si estinguessero sarebbe logico che a quel punto il mondo finisse, visto che il mondo è stato creato per gli uomini. |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
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Magari vedo se riesco a trovare il passo... |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
Ricordavo bene.
Prima lettera ai Corinzi, 7,1-2: "Quanto poi alle cose di cui mi avete scritto, è cosa buona per l’uomo non toccare donna; tuttavia, per il pericolo dell’incontinenza, ciascuno abbia la propria moglie e ogni donna il proprio marito." In pratica il matrimonio come valvola di sfogo per evitare cose peggiori come la promiscuità. Ma la condizione ideale resta la castità ("è cosa buona per l’uomo non toccare donna"). |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
Aggiungo altre considerazioni.
Ovviamente si potrebbe dire che le esortazioni di Paolo alla castità siano in contraddizione con l'imperativo dell'antico testamento, ovvero "crescete e moltiplicatevi". La contraddizione viene meno nel momento in cui si considera che Paolo, come molti cristiani vissuti a ridosso della morte di Gesù, erano fermamente convinti che il Mondo sarebbe finito di lì a poco (lo stesso Gesù diceva in alcuni passi dei vangeli che non sarebbe trascorsa "una generazione" prima dell'arrivo della fine dei tempi), e dunque non c'era più la necessità di moltiplicarsi ma, anzi, c'era una necessità ancora più grande, quella di mantenersi puri in vista dell'avvento del regno di dio. Vedi sempre la prima lettera ai Corinzi: "Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero". Poi in realtà il Mondo non è finito, e il resto è storia... |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
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Il problema sta a monte nel concetto di natura. Partono da una definizione dogmaticamente prestabilita ad arbitrio, per cui si stabilisce che una cosa è natura e un'altra cosa non è natura. A occhi non dogmatici è chiaro che gli omosessuali sono tanto natura quanto gli eterosessuali, sono anch'essi parte integrante della natura poiché espressione della stessa. Dunque il concetto di una manifestazione della natura che è contro natura è esplicitamente contraddittorio. Questo è il punto. Poi riguardo ai preti, loro scelgono volontariamente la castità per servire unicamente Dio, pertanto la religione non lo considera un problema, anzi, è vista come una virtù. |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
la vita è una cagata o sono le cagate che aiutano a vivere?
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Re: riflessioni etiche e filosofiche
appunto, da lì il dilemma.
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Cerco di non fare solo buone azioni in modo che poi possa riconoscerle e apprezzarle di più
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C'è una serie di podcast fatta da Sam Harris che parla della stessa cosa. |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
Certo che si, ed è per questo che ho in firma una citazione di uno dei più grandi pensatori mai esistiti, il signor Watzlawick
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Re: riflessioni etiche e filosofiche
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Stavo girando per una città che non conoscevo e in cui ho soggiornato. Giravo e vedevo molti giovani e dentro di me pensavo: "sto girando da solo, mi vedono come uno strambo, come uno da prendere in giro, pensano che sono uno sfigato, mi disprezzano...", poi ho pensato: "non sto facendo nulla di male, se uno mi disprezza problemi suoi, ma sono tutti pensieri che mi faccio io, devo essere rilassato, devo essere pronto a socializzare perché non sta scritto da nessuna parte che mi detestino". |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
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Re: riflessioni etiche e filosofiche
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In pratica quello descritto da me era il livello base, cioè quello che notai in un mio amico schizofrenico, che non voleva andare in un bar affollato. Sono caduto nel suo errore, io che penso sempre di essere invisibile. Ma ripeto: è il livello 1. Poi c'è tutto il resto, tra cui cose di cui chiunque si vergognerebbe. E in questo caso lego la questione al mio thread dove mettevo in discussione la differenza tra intro e estro nei confronti dell'esposizione. Cioè io credo che l'iposociale che ne esce fuori dall'iposocialità, sia tremendamente più forte di un ipersociale naturale. |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
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La mia condizione riesco a mascherarla bene, e infatti di base la gente di me ha una buona opinione, ma questo non ha mai cambiato le cose. Anche quando conosco qualcuno di nuovo devo sempre essere io quello che poi si fa sentire, perché dall'altra parte non ho mai scorto questa volontà. Anche con gli "amici" possono passare mesi senza che si facciano sentire, e il tempo che passa non è immaginario. So che non dovrei farmi influenzare da questo, ma come si fa ad andare contro alla propria esperienza di vita? |
Re: riflessioni etiche e filosofiche
Io una volta avevo sempre la sensazione che nessuno mi ascoltasse quando cercavo di esprimere il mio punto di vista nelle discussioni, poi osservando in maniera sempre più obiettiva e spassionata le dinamiche delle varie discussioni ho visto che la gente non si ascolta quasi mai quando parla, eppure va avanti a parlare a raffica ugualmente :D
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Re: riflessioni etiche e filosofiche
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