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Originariamente inviata da matriX85
(Messaggio 2499421)
A me una cosa del genere è capitata nel periodo adolescenziale verso i 14 o 15 anni, un tipo del mio paesello, con cui facevo filone a scuola delle volte, mi ha chiesto perché non esci? io gli ho risposto perché non conosco nessuno, e mi invita a farlo insieme a lui e con il suo gruppo di amici, che erano presenti durante il discorso anche.
Ovviamente mi presento la sera stessa o qualche giorno dopo adesso non mi ricordo perfettamente visti gli anni passati 🤔, e succede come è capitato a te più o meno, che questi parlano con tutti i presenti in questo locale tipo pizzeria, io li buttato in un angolo a fissare il pavimento, senza dire parola a nessuno e non calcolato minimamente da nessuna persona presente.
Forse ancora non soffrivo di ansia sociale così forte e invalidante cosa che aumentava con il passare degli anni invece, però già qualche segno precoce già si iniziava a intravedere delle mie difficoltà e incapacità sociali rispetto alla maggior parte delle persone della mia età.
Da quella volta non mi sono mai più presentato in nessun posto se almeno non conoscevo almeno una persona da più tempo, solo che la situazione è purtroppo anche peggiorata da quel periodo, è stata una continua discesa inarrestabile di problemi, malessere è solitudine da cui non sono riuscito ad uscire tutt'ora.
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Posso solo dire che ti capisco e so come ci si sente, poi vedere gli altri che hanno un percorso normale nella loro vita, e noi fermi sempre allo stesso punto, è devastante.
Vedi in giro gente con la metà dei miei anni che hanno fidanzate, relazioni, amici, situazioni, agganci, uscite, sono considerati. Io che ne ho il doppio dei loro anni, alla loro età non ho vissuto niente, zero.
Come ho già detto in altre discussioni, ho chiesto a mia mamma se quando era ragazza lei c'erano tutti i paletti fu adesso, e mi ha detto di no.
Io mi ricordo da bambino, quando I genitori erano 27 e no o giù di lì, 27 enni a fine anni 70,inizio anni 80,che la gente si accontentava di poco, o meglio di una vita normale, lavoro normale da operai, in estate si andava al mare in Italia, per esempio in Toscana, c'erano i nonni e stop, tutto era più semplice.
Adesso abbiamo davanti tutti agli occhi quali e quanti paletti ci sono.
E il lavoro importante, e la macchina bella, e la palestra, e instagram altrimenti sei uno sfigato, I viaggi di qua e di là all'estero, devi conoscere 3000 persone, fare 3 o 4 sport, andare a correre, andare in bici, essere iperattivo sempre.
Non voglio dire che noi fobici sicuramente avremo avuto vita facile in quegli anni, ma obiettivamente allora era tutto impostato in modo più semplice, bastavano molte meno cose per essere parte di un vivere normale.
Probabilmente anche in quegli anni io sarei stato da solo, ma quello che volevo dire è che adesso è veramente troppo tutto portato all esagerazione, la richiesta per essere accettati è fatta di una lunga lista di cavolate assurde, come ha detto peste nera.
Dai ma che cazzo vuol dire non cagare le persone per certe assurdità e assurdi meccanismi che ci sono adesso!