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Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Stasera abbiamo scoperto l'acqua calda! :mrgreen: |
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Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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E proprio il fatto di stare ad aspettare che qualcuno ci salvi, ci prenda per mano e ci accompagni. Da bambini questo lo facevano i genitori, da adulti bisogna imparare ad accompagnarsi e soprattutto volersi bene come lo farebbe un genitore attento e amorevole. |
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Ma poi chi l'ha detto che due persone depresse non possono stare insieme? La depressione non è un marchio a vita, non è una gamba amputata che non ricresce più.. è un disturbo, e può darsi pure che passa, che trovano un farmaco rivoluzionario.. a qualcuno, buon per loro, funzionano pure i farmaci di adesso. E se magari due persone sono depresse perché sono sole? Se si innamorano e stanno insieme magari la loro depressione diminuisce. Questo in linea teorica, poi le cose sono un po' più complicate, ma io ho conosciuto persone che hanno visto la loro depressione scomparire o diminuire di molto trovando un partner.. tutto può succedere. |
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Ed è sbagliatissimo pensare che gli altri abbiano cose interessantissime da dire e noi no.. la stragrande maggioranza della gente parla del nulla.. poi parlando da cosa nasce cosa, ci si deve interessare all'altro ed entrarci in sintonia.. le cose da dire si trovano, secondo me non è questo il problema.. il problema grosso è COME si dicono.. |
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
trovare amicizie a una certa età diventa molto difficile perchè gli altri già hanno il loro giro ed entrare in meccanismi già formati per un sociofobico è un problema grande quanto la sua fobia, anche perchè sentendoti come quello (l'unico) che non ha nessuno ti senti in difetto rispetto agli altri e tendi a subire le relazioni. Essere amici va in due direzioni e si deve anche fare la propria parte per far funzionare in modo vero il rapporto, non ci si può limitare a chiedere che i comportamenti degli altri siano tali che non ci intacchino minimamente, sennò si diventa un peso. In fondo spesso neanche la si vuole un'amicizia, ma solo un confidente che ci capisca e ci elargisca comprensione e segni di validazione per risollevare la nostra autostima.
Mi scoccia parlare del solito discorso relazioni sentimentali, comunque alcune cose lì valgono allo stesso modo, poi si aggiunge il dato di fatto che o piaci o non piaci in modo più indipendente dal tuo eventuale impegno di avvicinare a te quella persona. Ci vedo un'influenza di fattori più 'ancestrali'. In media è pure più facile trovare partner che nuove amicizie, tranne che per chi ha certi problemi (e sì, poi dipende anche dal genere di appartenenza se si parla solo di trovare) per i quali la seconda eventualità diventa più ipoteticamente probabile rispetto alla prima. Poi vabbè, una cosa è avere 50 anni, una 20. I ventenni avranno ancora motivo di sperare; l'altro ieri sono nati in pratica |
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
Ciao :) complice il fatto che sono stanca morta e che leggo sullo smartphone, all'inizio avevo letto il tuo nickname "salvatemi" :mannaggia: :)
Comunque mi trovo un po' nella tua stessa situazione, ormai a un'età in cui tutti sono sposati, o almeno con un legame stabile, iniziano ad avere figli, e tutti hanno le famose amicizie secolari. Io no, noi no. Vabbè. Una delle poche cose che ho imparato è che continuare a guardare gli altri e fare paragoni con gli altri non porta proprio a niente. A una certa età purtroppo è difficile recuperare il tempo perso, le occasioni perse, è difficile creare delle amicizie e dei rapporti. È difficile per tanti motivi. Secondo me è meglio non vederle come qualcosa da recuperare, perché già solo questo termine mette ansia, evoca nella mente un'enorme pila di libri da studiare come quando devi recuperare un esame e non sai nemmeno da dove iniziare e vai nel panico. Forse dovremmo cercare di vedere la nostra situazione da un'altra prospettiva meno ansiogena e soprattutto non considerarci degli errori viventi, perché tanto se nulla ha importanza, nemmeno gli errori hanno importanza. Anche la vita più perfetta della persona più estroversa e socievole del mondo, alla fine, che importanza vuoi che abbia? Tutti possono fare qualcosa di buono, anche un solo piccolo gesto, senza bisogno di avere una vita perfetta e di essere persone perfette. Alcuni miei colleghi sono stranieri, loro mi dicono sempre di sorridere. All'inizio mi dava un po' fastidio, ma poi ho capito perché. A loro non importa niente se sono bella o brutta, se parlo poco o tanto, posso avere tutti i difetti e le mancanze di questo mondo, ma se sorrido li rendo felici perché trasmetto loro positività con un piccolo semplice gesto che a me non costa nessuna fatica (beh in realtà a volte si, ma è questione di abitudine) e poi io vengo ripagata dal fatto di lavorare in un ambiente un minimo più sereno, con la consapevolezza di aver contribuito. Sarà una stupidaggine ma voglio dire che a volte basta davvero poco per fare tanto. |
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Per quanto riguarda il discorso relazioni: per esperienza personale, mettersi con una persona "normale" mentre si è depressi,ed evitanti, è un fallimento garantito. Anche la persona più comprensiva del mondo,una volta finito l'effetto "honey moon", comincerà a sentire pesantemente l'influenza del disturbo,e in un modo o nell'altro vorrà chiudere (magari a malincuore perché a livello umano non c'erano problemi). D'altra parte anche il depresso,dopo l'iniziale euforia (che farà sembrare la depressione un lontano ricordo, questo sì) ricadrà nei suoi demoni,e si sentirà ingabbiato, in colpa verso l'altra persona per svariati motivi (averle mentito inizialmente sulla gravità, influenzarla negativamente, talvolta non provare molte emozioni nei suoi confronti etc).
È purtroppo da considerarsi un atto molto egoistico. La realtà è che finché non si sta bene con se stessi,non si può stare bene con nessun'altro,e questa è particolarmente vero in coppia. Ancora: esiste un elevato rischio di dipendenza affettiva (specie per i più isolati,solitari) che renderà la relazione ancora più tossica, e lo sconforto che deriverà dalla fine della relazione sarà insopportabile,per via del fatto che si va ad aggiungere ad un preesistente quadro depressivio (double depression) Per carità, detto ciò,se vi capita e volete provare, avanti pure. All'inizio magari vi sembrerà di rinascere,ma per quanto riguarda il resto consideratevi avvertirti. Occorre prima sviluppare un certo grado di serenità,per stare in relazione, è più difficile di quanto sembri. E come vedete io sono qui,tra voi,non esiste relazione o persona che ci possa guarire. Tuttavia, devo ammettere che ci sono persone e persone,e alcune possono,nei limiti, fornirci anche un discreto aiuto. Ma il resto sta a noi |
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Per farti un esempio, in passato cercavo solo persone con fobia sociale, ma non era il massimo perché se entrambi ci vergogniamo a telefonare o ad entrare in un ristorante, può essere un problema (a meno che ad entrambi non stia bene evitare del tutto di uscire). Invece, se io sono fobica e magari l'altro non lo è ma ha altri problemi, può funzionare meglio, perché ognuno aiuta l'altro nelle cose in cui l'altro ha difficoltà. Almeno, io la vedo così. |
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Nemmeno a me piacciono gli estroversoni, mi mettono a disagio. Inoltre, a mio parere, i ragazzi timidi li trovo più affascinanti rispetto gli estroversi. |
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Come conclusione, direi, a ragion di logica, non mostrarsi al pubblico di essere depressi, tenersi i propri problemi tutti per sè, far finta di essere allegri.... Insomma, indossare una maschera. Inoltre, non sono sopportate nemmeno quelle persone che non fanno altro che lamentarsi dei propri problemi: agli estroversi non interessano i nostri problemi, loro hanno piacere di uscire solo con gente allegra e che gli faccia divertire. |
Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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Il fatto di far ridere e di avere un carattere "leggero" si, l'ho sentito spesso come parametro di gradimento, ma quello che ho sentito veramente sempre è che non piace l'uomo stanco, che non vuole fare le cose perché è stanco o pigro. Senza generalizzare ma questo credo sia un parametro universale. Mi è stato infatti rimproverato spesso di saltare o abbreviare uscite per via della stanchezza.. Quote:
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Re: rassegnarsi al socializzare o addirittura cercare l'anima gemella
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(ti ho quotato anche se visto il no quote perchè lasciare la tua domanda mi sembrava non compromettente e comodo per rispondere, devo cancellare il quote?) Quote:
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