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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Oh, le donzelle del forum non se la prendano, la battuta era servita su piatto d'argento, ma che dico, di platino... Si può anche usare un luogo comune per farsi una risata, basta sapere che la realtà è complessa e varia da persona a persona. |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Gli introversi fobici non possono suscitare emozioni..ok,prendo la pistola
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Bene, rispondo un po al volo, poi oggi pomeriggio arriva il mio vero intervento
Per chi afferma che non si può fare nulla, che tanto si nasce e si muore beta, propongo questo quesito : - Paolo è un ragazzo di 25 anni con profonde carenze di autostima, molto chiuso e impaurito dal giudizio sociale. È fermamente convinto che non ci potrà fare nulla, che resterà così per sempre. Paolo va da uno psichiatra scelto a caso su google, che gli conferma che deve solo accettare serenamente la sua condizione e gli prescrive un farmaco "tappabuchi". Gli anni passano e Paolo si chiude sempre di più, perde qualsiasi abilità sociale, smette di curarsi perché "tanto non serve a nulla", quando parla con le persone sembra un automa, zero espressività e gli altri lo notano e lo trattano con freddezza. A 35 anni Paolo si ritrova solo, perché qualsiasi donna lo schifa, con un lavoro malpagato e umiliante perché si è accontentato e stavolta sì che è davvero tardi per cambiare. Ora Paolo, se vuole uscire da questo loop dovrà stravolgere la propria vita d fare il quadruplo degli sforzi fatti fino ad allora, e non è nemmeno detto che ne uscirà. Paolo aveva assunto la pillola dolce - Andrea è un ragazzo coetaneo di Paolo, anche lui molto chiuso in sé stesso, fortemente timido e timoroso del contatto con l'altro sesso. Andrea però è stufo di vivere in quella condizione, vorrebbe farsi valere e iniziare a esplorare un po il mondo là fuori. Inizia a cercarsi uno psicologo valido, va a a fare la prima seduta gratuita da almeno 3 prima di trovarne uno che a suo avviso lo aiuta davvero. Lo psicoterapeuta è molto duro nei suoi confronti, smonta TUTTE le sue convinzioni una per una e inizia a dargli degli esercizi da fare giorno per giorno prima per vincere la timidezza (chiedere l'ora a degli sconosciuti, attaccare bottone con i baristi) poi per espandere la priora zona di comfort (es contattare conoscenti che non sentiva da anni, organizzare una gita, un viaggio) e infine un corso di ballo per vincere la paura del contatto fisico. Contemporaneamente sempre su consiglio del suo psicoterapeuta si iscrive all'università per avere almeno un titolo spendibile. È il più vecchio del corso ma è determinato a finire e laurearsi . Nel frattempo inizia a crearsi una sua indipendenza con lavoretti occasionali a contatto col pubblico, che fino a poco tempo prima lo terrorizzavano, e decide di andare a vivere per conto proprio, aiutato dai suoi genitori per pagare l'affitto. Andrea si laurea, iniziare a fare colloqui, trova uno stage ma con prospettive di assunzione. Lo assumono e finalmente ha una sua autonomia finanziaria. I soldi guadagnati Andrea decide di spenderli bene, e lo fa mettendoli da parte per comprare un'automobile. Inizia a curare il suo vestiario, e nel tempo libero solleva pesi per recuperare un po di massa muscolare. Nel frattempo grazie al corso di ballo, Andrea conosce tantissime persone e inizia a provarci con qualche ragazza, avendo ormai vinto la fobia del contatto fisico. Prende qualche rifiuto, com'è normale che sia, ma le donne vedendolo a suo agio con sé stesso, sicuro e determinato lo guardano con una luce diversa, lo ammirano e lo trovano interessante. Succede che ad un certo punto, una con cui ci prova ci sta e.. Il resto lo tralasciamo :) Andrea ha assunto la pillola amara e non smetterà mai di ringraziare il suo psicoterapeuta che lo ha preso a calci nel sedere (metaforicamente) fin dalla prima seduta Ora, dei due casi presentati, quale dei due professionisti consultati non ha fatto bene il suo lavoro? |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Il secondo professionista ha fatto certamente un lavoro migliore, la parte difficile è accettarsi mentre si sta migliorando perchè il lavoro è continuo. Io posso dire di aver scelto la strada difficile. Sono partito da solo e sfigato, ho avuto ed ho diversi circoli sociali, ho avuto molte ragazze (molte di più di quanto mai avessi sognato da adolescente) ma il percorso non è stato facile e non è mai finito. Tra l'altro si sbaglia a dire che le ragazze non vogliono un bravo ragazzo, non vogliono un ragazzo palloso e senza alternative e che cerca di comprarle con l'unica arma che ha: essere super disponibile ecc ecc. Non bisogna essere per forza degli stronzi senza cuore, basta non essere degli zerbini. |
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Certo, non ho prove che questi problemi siano essenzialmente innati ma due situazioni artificiali e soprattutto non verificabili non sono a loro volta una prova, e nemmeno un indizio. Dovremmo poter resettare Andrea e Paolo allo stesso momento del primo esperimento, e poi scambiare i terapeuti. Ma non possiamo. Quello che possiamo fare è osservare cosa ci circonda. Tutto porta a pensare che quasi sempre chi ha tratto beneficio solido e senza recidive da una terapia era già quello che sarebbe diventato, mentre il fatto che la maggioranza delle persone dopo anni di terapia sprofonda nuovamente nel problema al primo ostacolo depone secondo me molto a favore di predisposizioni innate, al massimo modificate nei primi mesi di vita da comportamenti dei genitori. La mia impressione è che tu abbia avuto un'improvvisa presa di coscienza e ti sia innamorato di un'idea senza averla sperimentata; è tipico, e il segnale è la stesura di lunghi e dettagliati programmi, diagnosi e prognosi. Va sempre così. Poi, quando si capisce la complessità di un problema e gli ostacoli alla sua soluzione, il sacro fuoco diventa una tranquilla braciolata e si diventa molto più dubitativi. Non so cosa succederà, ovviamente auguro il meglio a tutti voi (a me no perché sono vecchio e finito). |
Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Io e pillole l'ho provate tutte ero curioso, anche se me piacciono de più quelle amare, er problema so e pillole che se prendono l'altri me sa :miscompiscio:
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Mi ricordo fin da ragazzino a 15 anni, in paese e nelle città più grandi che tipo di ragazzi venivano cagati. Me lo ricordo bene. A 15 anni e a 20,poi in età più adulta lo vedo tuttora chi ha successo e chi no... E ne a 15 ne a 20,ne a 30 ne adesso sono di certo io e i tipi come me ad avere successo ed essere cagati... Guarda caso è... Guarda caso....poi si può discutere ore, giorni, mesi, si può voler far credere quello che si vuole alla gente, ma penso che tutti sappiano benissimo chi veniva cagato e considerato, prima dalle ragazze, e in età più adulta dalle donne...
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
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Re: come smettere di essere bravi ragazzi e diventare persone di valore e assertive
Io quoto vary e BackToMe, cmq secondo me "bravo ragazzo" e beta andrebbero evitati a prescindere perché sono fuorvianti oltre ad implicare un giudizio.
Per il resto il tuo approccio è comportamentista puro, senza alcuna parte cognitiva, se riesci realmente ad applicarlo sei già al buono ma per la maggior parte dei fobici non "solo un po' timidi" il problema è prima di tutto cognitivo ed emotivo, senza lavorare su quello il comportamento non lo si cambia. Cmq a chi dice che cambiare il carattere non si può: è vero, ma l'ansia sociale non è una caratteristica o tratto del carattere (o per meglio dire del temperamento). |
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Un po' di amore proprio ci vuole: delle donne con queste caratteristiche dovrebbero invece costituire una bella sfida....altro che comportarsi da zerbini. L'emozione in questo caso dovrebbe consistere proprio a non farsi sottomettere e a dimostrare di avere un atteggiamento più dominante di quello che hanno loro. |
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