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Re: Vergogna della disoccupazione
Strano come oggi si viva in una società dai valori rovesciati.
Un tempo, neanche tanto lontano, l'esistenza della disoccupazione era considerata uno scandalo della società, un'ingiustizia sociale. Ora è considerata una vergogna per chi già soffre assai nella miseria? Oltre che odioso, questo modo di pensare è illogico. I disgraziati hanno voluto la propria disgrazia? Un tempo erano i ricchi a vergignarsi della loro ricchezza. |
Re: Vergogna della disoccupazione
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Re: Vergogna della disoccupazione
Che poi quanto mi da fastidio quel parlare dell'importanza del lavoro per poi però denigrare certi tipi di mestieri ritenuti umili...se si attribuisce al lavorare un valore allora tutte le professioni vanno considerate degne di rispetto....non vedo perché chessò lo spazzino o il manovale debbano essere completamente snobbati....
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Re: Vergogna della disoccupazione
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Re: Vergogna della disoccupazione
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non ti fa diventare superman e nemmeno wonder woman... |
Re: Vergogna della disoccupazione
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La società ruota tutto intorno al lavoro. Il non aver voglia di lavorare o il non riuscire a trovare un’impiego viene visto come una vergogna, uno scandalo, un disonore.
Vedo gli altri sistemati, e mi sento un fallito perché sono troppo sensibile e troppo stupido per concludere qualcosa di serio. |
Re: Vergogna della disoccupazione
non amo il lavoro e non amo impiegare il mio tempo in cose che non mi appartengono, dividere il mio tempo con sconosciuti che non c'entrano un cazzo con me, dover fare cose per sopravvivere.. lo so che si deve ma piu tempo passa più sono alienata da tutto. Io sono e sarò una schiava a vita
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Re: Vergogna della disoccupazione
in teoria in un mondo ideale il lavoro potrebbe essere un fattore di crescita personale perche' insomma ci son stimoli, persone, si imparano dei compiti, io un tempo la vedevo cosi' ma e' vero che sempre piu' molti lavori son compiti ripetitivi e alienanti, poi spesso ci si ritrova ostilita' anche abbastanza gratuitamente, spesso neanche c'e' la formazione necessaria, si pretende si sappia gia' fare quanto richiesto, e a condizioni di macchinette maltrattate in effetti si puo' solo fare per soldi
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Re: Vergogna della disoccupazione
non c'è disponibilità a formare, a far diventare una persona consapevole, a trasmetterle conoscenze piuttosto che renderla una macchinetta. E' un tritacarne, tanto se non vai bene tu c'è sempre il prossimo omino che ti può sostituire e deve racimolare quattro soldi. Che gli frega a loro di te
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Premetto che io in pratica non ho mai lavorato, ma l'idea che mi sono fatta informandomi riguardo a come funziona il mondo del lavoro è che ci sono anche professioni in cui le persone non sono così facilmente sostituibili e quindi se si vuole avere più potere verso i datori di lavoro bisogna specializzarsi proprio in mansioni dove il datore di lavoro ha difficoltà a trovare qualcuno che ti possa sostituire. Non so, ad esempio i programmatori informatici o più in generale materie tecnico-scientifiche in generale. Ci vuole molto tempo per formarsi, chiaramente la scelta del proprio percorso di studio è fondamentale. È giusto scegliere di studiare ciò che piace ma bisogna tenere sempre un occhio al fattore occupazionale, altrimenti poi ci si ritrova ad essere pedine di scarso valore all'interno del mercato del lavoro e si viene sfruttati.
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Re: Vergogna della disoccupazione
Ha ragione Aliquis, e lo dico da re degli ergofobici. Il mio inconscio mi porta a odiare il lavoro e l'idea stessa di servizio alla comunità, ad esso correlato, ma la ragione mi riporta nel mondo dei vivi, che solo grazie al contributo di tutti può sorreggersi.
Tempo fa imbastì una querelle con altri utenti perché sostenevo l'utilità sociale del lavoro contro la tentazione ergofobica che ti spinge a voler vivere di rendita. E' una lotta quotidiana tra te e te, tra le tue resistenze emotive e il tuo raziocinio, spinte centripete e centrifughe. Ma non bisogna mai cedere al solipsismo individualista che ti porta a pensare che non devi nulla al mondo di cui fai parte. |
Re: Vergogna della disoccupazione
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Re: Vergogna della disoccupazione
Quest' estate lavoro..costi quel che costi
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Re: Vergogna della disoccupazione
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Quindi c'è anche il senso di colpa rispetto a questo. E siccome ho ancora un minimo di volontà e speranza nel trovare il lavoro che mi piace, che tra l'altro mi è stato detto essere abbastanza incompatibile con il mio carattere, mi sto rifutando di cercare lavori di "bassa specializzazione" che vanificherebbero tutti gli sforzi economici e mentali fatti fino ad ora. Quote:
Art. 1 "L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro" ma ci dice anche che Art 3 "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di [...] condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." Eppure nei fatti non sembra essere proprio così. Che tristezza. |
Re: Vergogna della disoccupazione
Art 3 "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di [...] condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." [/QUOTE] :sarcastico: |
Re: Vergogna della disoccupazione
Io mi vergognavo moltissimo quando non lavoravo... Non uscivo di casa per la vergogna. Ora penso che il mio lavoro sia inutile, non mi lascia molto tempo libero, ma nemmeno il tempo di disperarmi troppo della mia inutilità. Boh ora vado avanti giorno per giorno
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Re: Vergogna della disoccupazione
trovo più vergognoso invece che dei partiti politici, che si richiamavano a difesa dei lavoratori (e che ora in parlamento non esistono più), abbiano accolto nelle loro file esponenti del più puro fancazzismo......
oppure il cinquanta-sessantenne dipendente pubblico che si approfitta dei turni e si fa bellamente i fatti suoi non andando a lavorare, e preso con le mani nel sacco e conseguentemente licenziato, fa ancora ricorso............ |
Re: Vergogna della disoccupazione
Sogno di poter vivere da disoccupata fino alla fine dei miei giorni
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