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Leggere un post come questo e le relative risposte, in 10 minuti, vale più di anni buttati a piangersi addosso in questo forum.
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Re: 10 anni fa il mio primo post...
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altre volte la causa non sei tu, ma il dolore c'è per qualche altro motivo. |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
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Bisogna liberarsi dalle paure o no? Non s'è mica capito. Da un lato sostieni che bisogna opporsi non pensando alle conseguenze negative, dall'altro che bisogna usarle pensando alle conseguenze negative. Ma cos'è più negativo alla fine lo decide ognuno, ed ognuno è incastrato sempre nel meccanismo della paura alla fine, anche tu magari hai lasciato il lavoro avendo paura di un certo futuro, c'erano solo due paure a confronto (la paura di peggiorare la situazione con un cambiamento - perché mollando un lavoro rischi anche di non trovarne un altro - e la paura di rimanere bloccato), e una delle due ha prevalso (la seconda), ma non è che sei più libero rispetto ad un altro che non accetta questo rischio, lo stesso non sei fuori dal meccanismo della paura. I cambiamenti è vero che possono migliorare una situazione, ma possono anche peggiorarla. La valutazione del rischio e del resto è soggettiva, a te è andata bene, ma questo è irrilevante, non è che se uno si butta da un palazzo e sopravvive senza alcuna lesione poi questo è indice che potrei farlo anche io (vincendo la paura di sfracellarmi), che poi in pratica sicuramente non mi sfracello e non mi capita nulla come a quest'altro. Lasciare un lavoro e riuscire a trovarne un altro facilmente non è la norma, se fosse la norma probabilmente non si avrebbe così paura di mollare un posto sicuro. E se lo lasciavi e le cose andavano storte? Saresti stato qua a raccontarci che era andata bene lo stesso? Probabilmente no. Di scelte azzardate che possono andar bene per migliorare certe situazioni ce ne sono tante. Se viene un tizio qua e dice che s'è giocato tutto su un terno secco unica ruota al lotto e gli è andata bene e ci dice di non aver paura e di giocare come lui, noi che dovremmo fare? Io penserei anche allo scenario peggiore oltre a quello che si delinea in positivo, e non lo seguirei un consiglio del genere, altri però sì, ma son loro poi ad accettare rischi tanto alti e cioé sono disposti a rischiare di peggiorare molto una certa situazione per accedere a certe possibilità di migliorarla. Per me queste soluzioni sono azzardi (e la probabilità di fallire credo sia anche variabile) e quindi non sono vere soluzioni. |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
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Re: 10 anni fa il mio primo post...
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In realtà sta dicendo proprio che ci sono paure positive e negative. A volte la disperazione è cioè meglio di una quieta rassegnazione, perchè ti obbliga a vincere le tue paure irrazionali. Ovvero: avere paura di sbagliare, di fare brutte figure è negativo, perchè blocca le tue spinte alla risoluzione del problema. Vedere in faccia invece la realtà di una vita sprecata, e temere di morire senza aver concluso un bel niente, è una paura positiva e razionale, perchè ti spinge a darti una mossa |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
Complimenti!
Non avere vergogna di ciò che si è, è molto importante e te ci sei riuscito da solo. Tanto stupido non sei :p |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
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Secondo voi a qualsiasi persona che fa un lavoro che non le piace le converrebbe di sicuro mollarlo che poi chiusa una porta si apre un portone? :nonso: La realtà positiva è una realtà possibile, ma è possibile anche quella dove finisci a fare il barbone, o rimedi un lavoro peggiore, e così via. Se quasi non esistessero persone che lasciano un lavoro o lo perdono e non ne riescono a trovare uno migliore direi che questa paura risulta irrazionale, ma siccome esistono casi del genere (e non sono pochi), perché questa paura sarebbe tanto irrazionale? Me lo dovete spiegare questo. Darsi una mossa perché si ha paura di rimanere a lavorare sempre in un certo posto e lasciare un posto fisso, non so se sia davvero una cosa positiva sempre. Tra le due la più irrazionale per me è quella che ti spinge a lasciare un lavoro in modo impulsivo senza avere il culo abbastanza coperto, è un rischio che se accettato può anche peggiorare la situazione con buone probabilità. La situazione magari si sopporta poco, ma è comunque più sopportabile di situazioni ben peggiori. Bisogna comunque mettere in conto e valutare anche gli scenari peggiori e non solo quelli di miglioramento confrontandoli a quello attuale. Altra cosa sarebbe stata se la persona avesse detto "mi sono guardato intorno e cercato un altro lavoro e quando ho trovato un'occasione migliore ho lasciato il posto che avevo", questo rappresenta un "darsi una mossa" razionale. Mollare il lavoro così, per una persona che deve sostenersi da sola, non so se sia una buona idea. Se lasci qualcosa sperando poi in un "colpo di culo" bisogna anche mettere in conto che il cosiddetto "colpo di culo" potrebbe anche non arrivare, e in questo caso che si fa? Le paure della famiglia, dal mio punto di vista, tanto irrazionali non lo erano affatto. Ognuno è libero di scegliere, ma oggettivamente qua mi sa che si è andati contro una paura tutto sommato abbastanza razionale. Di persone coraggiose che agiscono impulsivamente combattendo paure piuttosto comuni e fondate e combinano disastri ben peggiori dei codardi è pieno il mondo, ma poi si usa una sorta di attenzione selettiva e restano in mente solo le persone che riescono. La paura di non riuscire a trovare un altro lavoro quando se ne molla uno non fa parte dell'insieme di paure irrazionali correlate ai disturbi sociali, è una paura comune, diffusa, e nella norma. Comunque altra cosa è mollare il lavoro perché non ce la fai, qua non è che scegli qualcosa o sei tu a dare una svolta vincendo la paura dell'ignoto, non riesci a portare avanti una certa cosa e basta. Anche qua salta per aria l'idea però che si è innescato un cambiamento perché s'è vinta la paura. Si è stati spinti dagli eventi e la propria costituzione lungo un certo corso perché altrimenti non si riusciva proprio a farlo. Non leggerei questa cosa come un "vincere le paure", ma come un "non riuscire a reggere più una situazione concreta tirandosene fuori". Questa cosa però può portare anche ad esiti negativi peggiori comunque, non è detto che ci sia l'happy end. Ho letto la testimonianza e la svolta c'è stata a questo punto, ma è una svolta a cui vanno incontro molte persone disagiate mentalmente che non riescono a portare avanti certe attività lavorative... Spesso succede questo, guariscono poi tutti? |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
Bella testimonianza :)
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Bellissima testimonianza ☺️ Complimenti davvero! Spero un giorno di riuscire ad arrivare anch'io ad un simile traguardo, arrivare a non vergognarmi più di me stessa e ad amarmi realmente con i miei pregi e con i miei difetti.
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Re: 10 anni fa il mio primo post...
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Poi certo dipende da caso a caso.. Sicuramente io non consiglierei a chi non ha una famiglia alle spalle di mollare un lavoro se non ha altro all'orizzonte. Qui però il discorso e' un altro..più generale..e cioè che spesso i fobici rinunciano a cercare una vita soddisfacente e si accontentano di una vita mediocre per paura di tentare e per scarsa autostima.. E spesso riescono a spezzare questa gabbia di paure solo perché spinti dalla disperazione.. Poi appunto le cose possono anche andare male..ma vivere una vita di quieta disperazione non è appunto un modo di finire male? |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
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Re: 10 anni fa il mio primo post...
Quanti anni hai stupido?(non è un offesa :mrgreen:)
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Re: 10 anni fa il mio primo post...
Certamente hai fatto un grosso lavoro su te stesso, complimenti. Solamente, come in tutte le cose, ci vuole molta intraprendenza/volontà, ma anche un pizzico di fortuna. Nel tuo caso quel pizzico di fortuna ti ha salvato.
Nel senso che sicuramente, avere una fidanzata, non risolve i problemi, come ha detto qualcuno, ma anche vero che quando stai nel - pozzo nero della solitudine, avere qualcuno che ti lancia una corda per risalire è importante. Alla solitudine ci si arriva per mille vie, può essere fobia sociale, può essere un insieme di circostanze sfortunate, può essere altro... in un modo o in altro la solitudine è una delle mille facce della paura. La stessa paura che tante volte, ti avvilisce e ti schiaccia. Io ad esempio sono solo come un cane... e vorrei anch'io trovare una persona che mi lanci una corda. Comunque complimenti per tutto. |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
E' tornata Up questa discussione? Comunque stupido, questa è solo la mia opinione, però mi sembri un tipo piuttosto interessante, potresti tornare a scrivere in questo forum per rivitalizzarlo un po', da queste parti c'è bisogno di gente come te per rinvigorirlo un po' dal clima di tedio generale. :bene:
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Re: 10 anni fa il mio primo post...
Stupido,
ho letto con piacere la tua testimonianza. La domanda che ti voglio fare è: in tutto questo percorso sei stato in terapia psicologica? Quanto è durata? Quanto è servita al tuo percorso di cambiamento? Te lo chiedo perchè le tue riflessioni sembrano essere prorprio l'obiettivo che gli psicoterapeuti mirano a raggiungere. Io lo sono da due anni, qualcosa è cambiato (nel senso che sono diventato più consapevole) ma mi mancano ancora "le botte di culo" o le esperienze positive che come hanno sottilineato anche altri contribuiscono alla conferma del valore della propria persona. Mi riferisco soprattutto a trovare un lavoro e una indipendenza economica. |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
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Re: 10 anni fa il mio primo post...
È un piacere leggere questo tipo di interventi.
Apprezzo il fatto che ti sia soffermato anche sui tuoi momenti più bui, per sottolineare che non sia stato un percorso lineare e cristallino,ma fatto di cadute e tante batoste. E ancor di più apprezzo che tu non abbia detto di essere cambiato, ma di esserti accettato, e questo perchè hai avuto il coraggio di metterti in gioco. Per quel che conta, mi hai risollevato un pó il morale. Ti auguro il meglio nella vita. |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
il presente lo capiamo sempre in maniera retrospettiva cioè dopo essercelo lasciato dietro le spalle, quando diventa "il passato", finché lo vivi, finché ci sei dentro, non puoi avere il necessario distacco, la freddezza, ludicidità di una prospettiva allungata, panoramica
e molto spesso i mostri che nutriamo dentro la nostra mente proiettano un'ombra molto più grande di quanto non siano i mostri stessi, ci fissiamo a osservare le ombre sul muro della caverna e crediamo che siano la verità (platone mi perdonerà per la citazione) senza renderci conto che siamo noi a ingigantirle e farle muovere come burattini grazie per aver condiviso, buona fortuna lungo la strada fra' |
Re: 10 anni fa il mio primo post...
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una specie di "È facile smettere di fumare se sai come farlo" è un libro scritto da Allen Carr(bestseller). lo regalai a mia madre. non lha mai letto. sai perchè? perchè non vuole smettere di fumare veramente. in compenso ho letto le prime pagine io. questo tizio fumava qualcosa come tre pacchetti di sigarette al giorno ma è riuscito a smettere. una volta smesso ha capito il meccanismo che non lo faceva smettere!non è un medico, non è uno psicologo ma sa di cosa parla per esperienza diretta.ha aiutato migliaia di persone a smettere di fumare! è quello che è successo a me.non sono sicuro di poter far uscire qualcuno da quello che ho passato io (mi mancano le basi di teoria comportamentale). ma so di cosa parlo. |
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