A me queste risposte suonano in qualche maniera come dette da persone invidiose. Amici, colleghi o familiari che in qualche maniera trovano gusto o interesse a svalutare l'altro per sentirsi più fighi loro o giustificare la loro pigrizia o ignoranza.
Non vale la pena di dare il minimo rilievo a quello che sono insulti per il gusto di insultare come fa un bullo coi compagni.

Dopo aver letto le varie risposte mi scuso se no quoto per velocità ma la mia opinione riguardo all'autostima è che:
1) per definizione dipende dalla stima che noi abbiamo di noi stessi
2) può migliorare e anzi migliora sicuramente se ci impegnamo a migliorare noi stessi sfruttando i nostri, magari limitati, punti di forza
3) non è detto che questo migliori sensibilmente il nostro successo lavorativo o sociale dipende anche molto da come gli sforzi di miglioramento vengono direzionati, dal coraggio che riusciamo a darci, dalla perseveranza e anche dalla fortuna
4) mi è piaciuto molto l'immagine di noi che vediamo noi stessi come un bambino che è impacciato a fare amicizia con gli altri e approcciarsi alla vita. E allo stesso tempo cerchiamo di accompagnarlo a imparare a vivere: fare esperienze per uscire dall'isolamento
5) Ovvio che l'autostima non può essere indipendente dalla visione degli altri e dalle loro valutazioni ma non è solo questo: è per forza un continuo equilibrio in cui noi valutiamo quanto gli altri hanno ragione, quanto facciamo per migliorare, quanto ci interessa andare incontro alla loro opinione.
(Se le persone che ci giudicano male sono persone che apprezziamo e con cui vogliamo relazionare ovviamente il loro giudizio sarà pesante su di noi).
Ma l'autostima dipende anche da quanto riusciamo a essere felici e questo non dipende solo dalla valutazio ne degli altri ma anche da come riusciamo a vivere.
Se io miglioro, e ne sono consapevole sarò inevitabilmente più felice e non può non crescere l'autostima.
6) Per quanto riguarda la dipendenza dell'autostima dal giudizio degli altri io penso che potrebbe essere utile individuare una categoria di persone nella quale a noi piacerebbe inserirci: non potremo mai piacere a tutti.
Quindi focalizzerei lo sforzo nel cercare di migliorarci in modo da piacere un filo di più a chi ci interessa a chi stimiamo.
L'opinione di chi è deliberatamente stronzo, e ci fa star male insultandoci costantemente non dovrebbe sfiorarci se non molto saltuariamente per valutare se ci sia un briciolo di vero.
Questo è magari utopico ma è ciò che di meglio sono riuscito a pensare leggendovi

Re: Come si fa ad amare prima noi stessi?!?
 

invece secondo me sono i legami che creano svalutazione o valutazione , anche legami leggeri influiscono .... se tu in una sala piena di gente nn hai legami veri con nessuno dei presenti , qualsiasi opinione che ha quella gente di te nn è rilevante perchè è gente di passaggio o cmq gente che magari manco ti conosce , quindi essere svalutato da uno che nn ti conosce nn puo avere tutto sto potere da intaccare l'autostima .... il problema è che l'essere umano tende a fare legami e a dargli importanza , sei tu stesso a decidere quanto un opinione altrui puo influenzare la tua autostima , appunto dall'importanza che dai alla persona davanti a te .... in pratica uno fa tutto da solo attribuendo valori a chi ha intorno e di conseguenza si attribuisce un valore lui stesso .... se nn crei legami sei libero :D , ma anche se nn dai valore alla gente XD

Re: Come si fa ad amare prima noi stessi?!?