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Re: Non sento la mia età
Mentalmente sono rimasto a 15 anni , di aspetto invece mi confondono spesso per un trentenne.
Bella combo |
Re: Non sento la mia età
Ho la testa di un dodicenne
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Re: Non sento la mia età
Diciamo che il fatto di lavorare mi ha fatto accumulare qualche esperienza, però il divario con i coetanei c'è, di almeno 10 anni. E non ho possibilità né voglia di recuperarlo.
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Pure a me capita. Dal punto di vista mentale/psicologico mi sento sui 20 anni e anche fisicamente. Anche gli altri mi danno quell 'età (ad agosto farò i 28).
Se dal punto di vista fisico è tutto di guadagnato, da quello mentale... Dipende. |
Re: Non sento la mia età
Nemmeno io, mi sento 80 anni.
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Re: Non sento la mia età
Mentalmente mi sono bloccato a 15 anni, spero di dimostrarne veramente 22 una volta arrivano ai 30...perchè ormai il gap di maturità è quello, di 6-7 anni circa.
Fisicamente poi mi sono bloccato una volta arrivato in terza media, ora ho qualche pelo e qualche occhiaia in più. |
Re: Non sento la mia età
Io mi sento anche molto più maturo e responsabile rispetto ai miei coetanei, ma sento ancora la necessità di fare quelle cose che si fanno da giovani, perché da giovane nn le ho fatte. L entusiasmo di fare le cose per la prima volta, soprattutto poi con il partner. Con una ragazza troppo matura e con tante esperienze nn ci sto bene.
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Re: Non sento la mia età
Forza, entusiasmo e vitalità: 110 anni
aspetto fisico: dimostro i miei anni, 41 anni, forse poco meno. maturità: 25..20 furbizia: 10 |
Re: Non sento la mia età
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A me sembra assurdo pensare di compiere trent'anni.
Mi sento come se mi fossi fermata al 2012 Sinceramente mi vergogno |
Re: Non sento la mia età
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Re: Non sento la mia età
Perché nel 2012 doveva finire il mondo.
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Re: Non sento la mia età
La mia testa è ferma al 2007/2008 quando avevo poco più di vent'anni. Quando la gente mi ricorda che di anni ne ho 30 ci rimango male
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Re: Non sento la mia età
Mi sento come descritto già da altri utenti, come se sia in passato che ora per alcune cose mi sentissi più adulto del dovuto, e lo dico come critica a me stesso in quanto incapace di divertirmi e di vivere i momenti con spensieratezza...
Per altre cose, come ad esempio l' aspetto sociale, mi sento quasi un bambino. |
Re: Non sento la mia età
Ultimamente sono cresciuta mentalmente, ma resto comunque immatura per la mia età. I miei coetanei hanno una vita stabile, piena di responsabilità, lavoro, famiglia, impegni. Io al massimo avrò un lavoro e solo questo mi pesa da morire.
Da giovane scambiavo la mia (e altrui) chiusura per maturità e sbagliavo clamorosamente. Non è un caso se spesso ho avuto vicino persone più giovani, dicono che non dimostro gli anni che ho e non so se sia veramente così, penso sia un discorso di atteggiamento più che altro. E la cosa mi fa sentire abbastanza inadatta. :pensando: |
Re: Non sento la mia età
Per alcune cose mi sento una ragazzina e per altre mi sento vecchia.
Penso che una parte del mio cervello si sia fermato all'adolescenza. Non sono responsabile, l'idea di sposarmi e avere figli mi provoca la nausea, e continuo a sentirmi una ragazzina. L'aspetto esteriore poi non aiuta, visto che mi danno 20 anni (ne ho 30) e la gente mi tratta come se fossi una bambina. E' curioso, perché per altre cose mi sento vecchia e mi sono sempre sentita vecchia. Non mi interessa uscire, fare esperienze, e anche da adolescente non mi interessava vivere come le altre ragazze. Mi consideravano noiosa, esattamente come ora. Direi che nel modo di fare, di comportarmi sembro e mi sento molto più piccola, ma mentalmente mi sento vecchia. |
Re: Non sento la mia età
Lo scorrere del tempo forma increspature su un mare molto profondo, infinitamente profondo. Un sentire che sia un po' in accordo con questo a volte, se non spesso, è espressione di un contatto maggiore con sé.
Il problema è che la media spinge sugli altri, proprio perché spaventata, e spinge forte, proprio perché più spaventata, creando sia un carico a livello emotivo che dubbi a livello razionale nella parte più sana della gaussiana, che viene tirata verso il centro. Il meccanismo si mostra sempre più chiaramente via via che passano gli anni e quello che la società propone come arricchimento è sempre più grottesco e privo di credibilità. Questo non toglie che in parte siano valide alcune considerazioni psicologiche, come sempre si tratta di percentuali. La partita si gioca nella capacità di giostrarsi fra i vari aspetti con intelligenza e sensibilità, rimanendo nella scomodità dell'incertezza senza cedere alle lusinghe del sonno sempre più dolce delle Circi del centro della gaussiana. |
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