![]() |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
Tutto ciò che può portarti alla morte (non per tua volontà) o che riduce pesantemente la tua libertà di movimento. Il resto secondo me nonostante è assolutamente superabile. Lo dico da persona che ha superato la fobia sociale, 2 crisi depressive maggiori e 2 disturbi ossessivi e che ha preso antidepressivi e ansiolitici per anni. E' facile? No. E' possibile? Si. Ovviamente questo è il mio personalissimo parere. Opinabile e criticabile a piacimento |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
Quote:
Questa storia che i disturbi psicologici sono malattie di serie B è roba da Medioevo, ricorda i tempi in cui le crisi epilettiche erano considerate possessioni diaboliche. Quote:
|
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
@exdocker
Forse stai usando il termine "volontà" in maniera impropria, cioè non nel significato comune di "volere, desiderare", ma nel senso di "andare avanti come un treno nonostante gli ostacoli". In linea teorica può esser vero, ma non siamo dei robot calcolatori, nella pratica la vita il più delle volte ti pone ostacoli invalicabili, sia interni (emotivi, morali, problemi psicologici ecc) che esterni. Poi un atteggiamento del genere ti può portare anche alla rovina se l'idea di base è fallace. |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
io pagherei per essere più depresso ma non aver un altro problema
|
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
Ci sono persone che hanno sconfitto il tumore.Quando ti verrà,ti dirò che è che superabile anche il tuo |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Scusatemi io non voglio convincere nessuno.
Anche perchè so molto bene che è difficile portare le persone a pensare che un'altro modo di vedere le cose sia possibile. Sappiate che parlo con una certa cognizione di causa. Sono l'autore di un importante sito italiano nei disturbi d'ansia ed ho visto migliaia di casi "difficili" migliorare drasticamente la loro vita fino ad ottenere quella di una persona "normale". Ho parlato e parlo con decine di professionisti e so come lavorano e quali sono le resistenze che trovano nei pazienti. So bene che quando sei "dentro al problema" sembra davvero invalicabile. Ma so anche che non è affatto così. Se uno vuole intensamente cambiare e vivere una vita migliore lo può fare, perché i problemi "della mente", salvo la schizofrenia ed alcune altre problematiche "veramente" gravi, sono tutti ampiamente superabili. Purtroppo non c'è modo per nessuno di convincere chi è "dentro al problema" che si possa fare se non è lui stesso a volerci credere per primo. My 2 cents Dato che vedo che queste parole vi creano fastidio mi eclisso... :) |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
Non sto dicendo che si tratti di problematiche insuperabili (del resto anche molte di quelle "fisiche" non lo sono). Sto dicendo che non in tutti i casi basta solo la volontà, né tantomeno dei semplici e velleitaristici slogan. I tumori non si curano col semplice desiderio né con gli slogan, e neanche diversi disturbi psicologici. In certi casi vanno elaborati e seguiti dei percorsi terapeutici adatti e ad hoc, che la sola volontà del paziente non basta a inventare. Serve un aiuto, e serve l'aiuto giusto dalla persona/specialista giusto. Altrmenti tutti sarebbero in grado di risolvere le proprie problematiche psicologiche da soli, basterebbe desiderarlo. |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Se lo pigliano(aka ce lo pigliamo) nel culo
(In risposta alla domanda iniziale del topic) |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
Detto ciò condivido pienamente tutto il resto... MA se non c'è la volontà della persona di riprendere possesso della propria vita tutto il resto è inutile. E' la volontà che ti fa iniziare percorsi terapeutici adeguati. E' la volontà che ti fa fare la prima telefonata allo psicoterapeuta/psichiatra. E' sempre la volontà che, se il dottore non è quello "giusto" ti fa andare avanti e scegliere un altro dottore. Soprattutto è impossibile guarire se non c'è la volontà profondissima di farlo. Ovvero di sopportare il fortissimo dolore che è spesso necessario sentire per un pò di tempo prima di iniziare a migliorare veramente. Ho seguito tanti casi di persone che avevano tutte le risorse economiche e familiari e di sostegno possibili per risolvere TUTTI il loro problemi. Ma preferivano rimanere arroccate sulle loro pur instabili posizioni e nessuna terapia è riuscita a smuoverle di un millimetro. Tutto questo comunque per dire che cambierei il titolo della discussione in questo modo: "uno su mille ce la perché è fortunato. Tutti gli altri devono farsi il culo ma ce la possono fare lo stesso" |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
si ma non venite qui a pubblicizzare i vostri blog, libri, etc.
capisco che dovete fare il vostro lavoro, però cavolo.. i disturbi mentali quanto quelli fisici e possono essere entrambi guaribili e inguaribili. meglio la SLA dell'ansia cronica? no di certo, mi tengo mille volte la mia ansia. può guarire chi con l'ansia ci è praticamente nato? difficile, direi impossibile, si può curare ma non guarire. |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
Spesso si dice ad una persona di non voler vincere quando alla fine non può applicare a questa cosa qua alcuna scelta perché non ha davvero potere di scegliere alcunché a questo livello non essendo imbattibile. Al più può scegliere di partecipare e casomai gli altri siano più brocchi potrebbe vincere. Sceglie di vincere solo chi praticamente possiede gli strumenti per mettere in atto una strategia per vincere al 100% in ogni situazione. Solo una persona del genere può dire a gran voce di decidere di vincere, se no farebbe bene a starsene zitta perché dice fregnacce. Non sceglie affatto di vincere chi partecipa e non sa come andranno a finire le cose e poi magari vince. C'è una sopravvalutazione della volontà nelle situazioni in cui non si ha affatto un potere tanto ampio. C'è responsabilità là dove c'è un controllo totale della situazione, e controllare una situazione equivale ad essere abili. Se una persona non controlla una cippa, che responsabilità può mai avere? :nonso: La responsabilità è successiva all'apprendimento e la conoscenza... Non precedente. La responsabilità non è un costrutto che dipende solo dalla conoscenza, dipende dal controllo, più controlli tutto e hai potere totale - avendo eliminato il caso - più puoi affermare d'esser responsabile di qualcosa, perché hai scelta in quell'ambito, altrimenti puoi anche dire d'esser responsabile di questo e di quello, parli soltanto a vanvera. In pratica la responsabilità va di pari passo con le abilità sociali e di vario tipo, non è un costrutto indipendente. Bisogna prima arrivare alla libertà di scelta in questo o quell'ambito per scegliere qualcosa. Faccio un esempio. Se mi metto a prendere a calci un pallone io adesso non posso di certo scegliere dove tirarlo (non son bravo come Maradona), posso scegliere al più solo di calciarlo o meno cercando nell'intenzione di indirizzarlo dove vorrei senza avere alcun potere effettivo per effettuare una scelta del genere. Se lo tiro e ti arriva in faccia son meno responsabile dell'accaduto di un Maradona che lo tira e te lo fa arrivare in faccia. Altre persone potrebbero non aver scelta nemmeno a questo livello (scegliere di calciare o meno). Non siamo tutti egualmente responsabili. |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
In realtà sono problemi anche q uelli, alcuni più leggeri altri molto più seri, come le malattie fisiche, e purtroppo ancora poco guaribili, perchè spesso la psicologia e similari riescono a capire vagamente il problema ma a risolverlo ancora , spesso, non ci riescono anche dopo anni di terapie, la complessità della mente è tanta, il suo funzionalmento è differente da quello del fisico ,e la volontà upuò essere un fattore necessario ma da solo spesso e volentieri non sufficiente.. |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
io potrei tranquillamente farcela e per certi versi ce la farò, cioè pensando a quello a cui mi riferisco (che non sono tra l altro seghe mentali come dite voi veggenti, ma farò finta che non abbiate cercato con supponenza di leggermi nel pensiero e andrò avanti), non è niente di insormontabile, il problema è che non ce la faccio più a doverlo sopportare, son 23 anni che va avanti così, vorrei solamente più non dover girare tra ospedali e sale operatorie (ho adesso un pochino più di dignità all'occhio di voi super guru?), vorrei essere solamente in pista come tutti gli altri, sono stufo di dover andare avanti con questa trafila di roba, non riesco a vederne la fine e non è neppure detto che arriverà
non capisco perchè dovrei affrontare ancora tutto questo, chissenefrega se non è niente di grave, a me pesa |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Pensare a chi sta peggio è inutile, il pensiero "potrebbe andare peggio" dobbiamo dimenticarlo proprio, non esiste. Mi sono rotto a dover appoggiarmi a chi muore di fame per sentirmi in grado di affrontare la giornata, fancu**, mi aggrappo a quelli che stanno meglio e cerco di salire.
|
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
Molti, per volermi "motivare" mi buttano ancora più giù. |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
|
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
È molto meglio prendere coscienza dei propri limiti e adattarsi,che andarci ostinatamente contro pur vedendo che le cose non migliorano.Anzi, peggiorano soltanto.
|
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
Quote:
E' che sia sempre sufficiente da sola che non mi convince. |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Vorrei tantissimo che fosse come dice exdoker.Tantissimo.Ma io mi vedo peggiorare nonostante anni di sforzi,anzi paradossalmente forse andava meglio quando non lottavo,non facevo terapie,non ricordo di essere mai stata come ora.Non ho proprio potere su quello che mi succede e che mi rovina la vita,non so piú da chi farmi aiutare.La paura è troppa, i farmaci non fanno,le terapie non fanno, la mia volontà(che è fortissima,ed è la ragione per cui ancora lotto e tengo duro e non mollo il lavoro) non fa.
Sempre che per "farcela"non si intenda adattarsi,cioè lasciar perdere il lavoro,cercare di ottenere le categorie protette, vivere a spese dei genitori ed accettare il giudizio sociale e proprio di essere degli invalidi a vita.Ma questo,a casa mia,non è risolvere i problemi,è arrendersi ad essi ed accettarli come parte della propria vita. Fine OT. |
Re: Uno su mille ce la fa...e gli altri 999?
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 13:45. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.