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Re: L'introverso non ce la fa
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Anche io in qualche maniera mi sento migliorata rispetto a prima, ma il fatto di riuscire a fare più cose non elimina quell'effetto di erosione.
Anzi mi sta quasi venendo il sospetto che si tratti di un'esperienza a cicli, vale a dire: fare cose, stare con gli altri, accumulare stress, crollare, isolarsi a lungo, piano piano riprendere a stare con gli altri, fare cose, accumulare stress, crollare e via così in un loop continuo. (è solo un sospetto) Non credo nemmeno si tratti solo della paura del giudizio altrui Le fonti di stress nell'avere a chi fare con gli altri possono essere innumerevoli per chi ha un certo carattere, ma alla fine a me capita una cosa quasi meccanica, fisiologica, non saprei come spiegarlo, pure quando con le persone ci sto bene. E poi nel mio caso da cosa nasce cosa, quando ci si riapre al mondo man mano si riprende a vedere gli altri, rivedere amici, parenti, si sente la voglia di provare, di osare. Ora mi sta venendo il dubbio che io tenda sempre a fare così, a vivere al di sopra delle mie possibilità reali, come se nonostante io senta di farcela e vada avanti in realtà il mio cervello rimanga indietro, e così finisco per accumulare stress e crollare. |
Re: L'introverso non ce la fa
Io non credo di essere una grande introversa.Ma sono una grande fobica e la fobia mi ha portato a uno stile e una condotta di vita introversi.
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Re: L'introverso non ce la fa
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Tratto da qui Caratteristiche condivise da quasi tutti gli studiosi maggior interesse per la realtà interiore che per quella esterna, maggiore tendenza alla riflessione e all’introspezione, all’esplorazione e all’esame critico dei propri pensieri, idee, fantasie, sentimenti, conflitti, inibizioni, paure etc; maggior interesse verso pensieri e astrazioni che verso persone e cose concrete; minor bisogno di compagnia; bisogno di ricaricarsi in solitudine dopo un certo tempo speso in compagnia; maggiore capacità di star bene e divertirsi anche da soli; tendenza ad avere amicizie meno numerose ma più profonde minor bisogno di stimoli esterni; minore tolleranza agli eccessi di stimolazione esterna; maggiore capacità di auto-stimolazione; temperamento più calmo, docile e paziente |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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M.me non lo so, certe cose erano sia stressanti che stimolanti ma il rilascio delle endorfine o kuel ke è :sisi: si esaurisce nell'arco di quella occasione non è come lo stress che builda-up.
Almeno così mi pare a me Poi sullo stare con gli altri non so, io non faccio quasi nulla eppure quelle poche occasioni che ho avuto le ho affrontate, ad alcune sono proprio andata incontro spontaneamente. Rispetto a tempo fa mi sento quasi in un assetto mentale diverso, prima avevo il terrore di stare con gli altri. Per questo sono riuscita a fare alcune cose. Ma non so come vivere se tanto poi si ripresenta sempre lo stesso esaurimento Anche dosare le energie non è così semplice, non è mica una dieta in cui puoi conteggiare le calorie. Io cerco di fare quello che mi sento, tante volte mi sforzo pure. Ma sono sforzi incomprensibili per gli altri per cui sei solo quella che non fa un cazzo. Il bello è che quando vorrei evitare una situazione e mi sforzo, e dopo va tutto bene, alle sensazioni positive poi si accompagna sempre quella stessa problematica e quindi è un cane che si morde l'ano. Quote:
Io non so, mi sembra solo di funzionare in un modo che mi rende difficile vivere con gli altri |
Re: L'introverso non ce la fa
Io ci ho provato, ho vissuto 6 mesi "infernali" insieme ad estroversoni. Da premettere che inizialmente socializzo (con tutte le mie imperfezioni del caso) e sono ben predisposto...ma poi dopo un certo periodo inizio a crollare, come se mancassero energie per mandare avanti un rapporto, una sensazione di aver esaurito tutto, avviene un cambiamento man mano sempre più evidente che gli altri inevitabilmente si accorgono e che magari non si aspettavano.... e cambia anche il loro modo di porsi (giustamente).
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
non lo so, io torno a casa distrutta perchè mi sforzo a parlare, soprattutto in ambito lavorativo. Lì davvero non so mai come comportarmi e come fanno ad essere tutti così in confidenza, io vorrei solo mettermi li a fare le mie cose che già imparare il lavoro è impegnativo, figurarsi contemporaneamente intrattenersi con i colleghi. Poi mi capita anche che per combattere l'introversione mi metta a parlare a raffica usando un tono di voce urlante e li non mi fermo più, ma ho proprio l'ansia di non riuscire a integrarmi nel gruppo se non mi metto in mostra
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
In linea di massima la risposta è sì a tutte le domande, preoccuparmi cmq non eccessivamente... dipende. Diciamo a volte no, a volte si...
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
comunque ora che ci penso a me la sensazione di non sintonia si può presentare anche quando sto tranquillo e non sono in una fase di timidezza (o di pensieri ossessivi), è come se sentissi il bisogno di ritornare in uno stato di indifferenza verso l'esterno, di non essere legato (non è in quel caso una paura del giudizio ingiustificata, perchè se inizi a non voler comunicare l'altro mica la prende bene?). Io la vedo come una vera e propria abitudine. Forse c'è un limite che incontrano tutti ed è solo spostato più in avanti o più indietro, il problema è che per un introverso finisce sempre prima degli altri e a volte sta proprio all'inizio. Cioè ok magari devi trovarti in sintonia con gli altri, molte volte però inizi con il trovarti e semplicemente finisce che ciò che si attribuisce all'introversione ti trasporti lontano, ti chiudi e inizi a sentire gli altri parlare tra di loro o a volerti appartare se stai con una sola persona (intendo con te stesso non con l'altra persona :D), e ciò in risposta più a un calo di interesse, di conivolgimento, che a una chiara fobia.
Comunque per me il problema introversione è secondario, è tutto l'aspetto fobico e ossessivo che mi frega. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Non era vero che non sentivo i campanelli d'allarme, ma li ignoravo, ci passavo sopra, mi dicevo inconsciamente "sopporta" e andavo oltre, fino a quando non impazzivo e dovevo chiudermi per lungo tempo. O zero o 100, bianco/nero, tutto/niente, non esistevano vie di mezzo. E la stessa cosa, valeva anche per altri mille comportamenti. |
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