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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Concordo però sulla maggior parte delle sue opinioni tranne la frase che ho quotato..perché la giudico palesemente falsa ed eccessivamente screditante nei confronti maschile. Sopratutto quel "solo" che ritengo eccessivo....niente da dire sulle guerre ma la maggior parte delle opere architettoniche, i monumenti, le invenzioni chi li avrebbe fatte o scoperte? Gli alieni? Poi è vero che gli uomini in molti casi non sappiano contenere la loro maggiore aggressività, ma da qui a dire che sanno solo distruggere ce ne passa un po'. |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
come tutti sono una banderuola, basta che me la danno :nonso:
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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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"sono per la parità tra i generi, ma non per l'uguaglianza" tu credi che le differenze tra un uomo ed una donna si limito al mero aspetto fisico? la differenza è anche nel modo di pensare. vuoi forse dirmi che gli uomini, qualsiasi cosa abbiano creato, non l'abbiano poi modificata per trasformarla in un'arma? vuoi forse dirmi che non usano qualsiasi suppellettile per compensare un piccolo ego o dei piccoli attributi? vuoi forse dirmi che gli uomini, in migliaia di anni non sono stati repressivi nei confronti delle donne? vuoi forse dirmi che, ancora adesso, non esiste la mentalità maschile della donna oggetto? ecc ecc ecc sono migliaia di anni che, noi uomini, mettiamo i piedi in testa alle donne, in qualche modo dovremo pur ripagarle. se questo vuol dire essere sessista... si, sono sessista a favore delle donne. ci sono problemi? |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Poi, che ci siano tematiche più urgenti di altre è vero, ma nessuno vieta di occuparsi di più cose contemporaneamente. E ripeto, queste non sono questioni da salotto. Quote:
Qui entra in gioco la questione dello sparire dal linguaggio... guarda caso "ministro" è una parola che indica una posizione di potere, e la si vuole solo al maschile. |
Il femminismo per nascita è una questione da salotto, sorta per deliziare le signorotte alto borghesi tanto annoiate dalla loro nullafacenza. Le contadine dei secoli scorsi neanche sapevano cosa fossero i diritti.
Detto ciò, avrei forse dovuto dirti che questi argomenti li ho studiati per mesi, che ho preparato e superato brillantemente esami sugli studi di genere, sulle ondate femministe, e spesso sgranavo gli occhi anche solo seguendo le surreali lezioni della prof che era l'incarnazione di tutte quelle tipe con cui poi sono entrata in contrasto. Quindi si, è stato studiato, ma il dibattito è ancora aperto (fin troppo aggiungerei). Detto ciò, sarebbe bello se ci fossero talmente tante energie e persone interessate da poter lottare per più cose contemporaneamente. Ma non è così, e in questo senso tutta questa agitazione per una vocale fuori posto, sempre per dirne una, la reputo uno spreco di risorse. Però per carità, ognuno definisce le sue priorità nella vita. La mia resta un'opinione, e chissà che fra qualche anno non cambi. Nel frattempo la vita pratica mi fa sentire più urgenti altre questioni, le ministre non si offenderanno. |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
Comunque non capisco questi ragionamenti a compartimenti stagni, gli uomini qua, le donne la, perché non incominciamo invece a parlare di pari diritti, opportunità e tutto il resto a prescindere dal genere?
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Concordo abbastanza con Mair, anche se mi resta sempre quell'osso nella gola delle oppressioni interne alle classi.
In questo senso penso spesso a Il colore viola, che per me rappresenta un mindfuck da quel punto di vista. I “rapporti di potere” narrati/rappresentati in quel film (secondo me plausibilmente) mi fanno veramente girare la testa. (bianchi/negri, ricchi/poveri, uomini forti/donne deboli, donne forti/uomini deboli, la donna forte negra e povera che capitola contro la donna ricca eccetera eccetera) |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Se ti riferisci a chi è femminista, allora dico che no, andare a capire dove c'è il sessismo per combatterlo non significa attuare discriminazioni di genere, è proprio il contrario. |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
Personalmente detesto sia i termini "maschilismo" che "femminismo". Inizialmente il femminismo nacque come movimento che promuoveva la parità di diritti fra i due sessi, cosa sacrosanta e giustissima. Non mi piacciono quegli orientamenti e quelle mentalità che prevedono un sesso più privilegiato rispetto all'altro (anche se il sesso privilegiato è quello maschile), non si dovrebbe avere nessun privilegio e nessuna discriminazione in base a ciò che abbiamo in mezzo alle gambe.
Preferisco definirmi "umanista", sono una persona che giudica il valore degli altri in base alle loro azioni e al loro pensiero, non a seconda se hanno il pisello o la patata. |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
E comunque, io adoro le femministe.
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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Inoltre, anche ammettendo che il rispetto e la parità dovrebbero essere concetti ovvi... il fatto che questo implichi il rinunciare alla parola, è una tua visione personale. Allora per lo stesso criterio, non sei una persona (perché è ovvio che chi ha le capacità di articolare concetti ad un pc è una persona), quindi perché usare la parola... |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Ma a volte si tratta anche di difendere le persone dagli altri, dove la battaglia parte dal piano ideologico. Ripropongo il caso di Tiziana Cantone... lei si è suicidata per slut shaming. Quindi fare informazione, sensibilizzazione, anche solo far capire alle vittime che stanno subendo un meccanismo de-umanizzante in cui non hanno colpa... sono cose che possono cambiare la vita delle persone. |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
Il mondo è fatto di persone e pensare di raggiungere dei traguardi basandosi sulle teorie è comunque discutibile.
Per teoria intendo in questo caso la concezione della differenza o uguaglianza tra i generi. Il dibattito è aperto (anche su questo forum se ne è parlato), nel senso che c'è chi pensa che ci sia solo una differenziazione fisica e i comportamenti e le condizioni medie di uomini e donne siano dettati essenzialmente dalla cultura dominante e dalla società, chi invece pensa che nascere in un corpo maschile o femminile porti a delle tendenze diverse anche ad un livello non fisiologico. Personalmente non credo che sia stata solo l'influenza sociale a determinare delle differenze, c'è stata qualche causa diciamo materiale che ha portato alle situazioni passate e attuali, in cui era evidentemente coinvolto il ricadere in un sesso o nell'altro. Se ci si trovasse in una dimensione parallela priva di società il coesistere di un certo numero di uomini e di un pari numero di donne cosa provocherebbe? Non è plausibile pensare che la diversa costituzione fisiologica inciderebbe in tale caso? Quello che voglio dire è che se naturalmente c'è una qualche predisposizione ad adattarsi all'ambiente circostante che, pur nelle variazioni e casisitiche trasversali, dipende dal sesso di appartenenza, per arrivare ad uniformare perfettamente tutti gli individui in ogni settore della vita è richiesto un intervento pesante nella forma astratta di qualche legge 'sociale' che incontrerebbe delle resistenze naturali degli individui o delle incapacità di rispondere alle richieste di quella legge. Stessi diritti sì. Se invece si tratta di spezzare il mondo in due (o tre o altro) parti e decidere la giustizia in base all'uguaglianza o meno di valori statistici in modo che questi siano esattemente suddivisi tra quelle parti, mi sembra oltre che irrealizzabile, una pretesa perchè sarebbe richiesto un togliere o aggiungere qualcosa a dei rappresentanti dell'una o dell'altra classe esclusivamente per riequilibrare l'assetto totale prefissato. E' come il discorso del comunismo, la suddivisione egualitaria dei beni fino a dove, in quali e quanti ambiti, può essere imposta senza malumori, contrasti, insoddisfazioni, di almeno una parte degli individui? Detto questo non mi definisco femminista, ma nella pratica mi sforzo di non farmi influenzare dal genere o sesso delle persone con cui ho a che fare e metto sempre in dubbio eventuali credenze e opinioni che posso importare dalla 'società', dal mondo, dagli altri o derivare dall'esperienza personale, relative a un genere o all'altro. |
Re: C'è qualcun@ che si definisce femminista?
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noi uomini metteremo anche l'ingrediente segreto, ma sono le donne che poi ci tengono in forno per 9 mesi. senza contare tutti i mesi successivi durante i quali continuano a curarci. tutelare le donne, vuol anche dire tutelare la vita. siamo indispensabili gli uni alle altre, come il timone alla vela di una barca. abbiamo ruoli simili, ma differenti, inutile fare confronti. io sostengo che, dopo millenni di egemonia, gli uomini dovrebbero scendere dal trono e cedere il posto. |
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