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re: Una vita da disoccupati
manca anche il lavoro, basta farsi una passeggiata dove c'erano i capannoni industriali in provincia di verona, una delle città più produttive del triangolo industriale italiano, tutti capannoni deserti per società che sono fallite per colpa delle troppe tasse, per equitalia che ha fatto interessi da strozzino facendo suicidare gli imprenditori, o società che si sono trasferite all'estero perchè la manodopera costava meno e la burocrazia non era pesante come in italia (tasse comrpese).
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re: Una vita da disoccupati
muttley il lavoro lo danno le aziende, se tutte le aziende falliscono o vanno in altri stati, il lavoro chi lo dà? non è solo una questione caratteriale, prendi ad esempio la fiat, ma quanti posti di lavoro dava agli italiani? e come la fiat migliaia di aziende sono scappate dall'italia.
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re: Una vita da disoccupati
poi credo anche che sia la mancanza di lavoro nel 90% dei casi a causare la depressione negli italiani e non viceversa. Senza lavoro non puoi avere relazioni sociali, perdi gli amici, non puoi avere una ragazza, non puoi avere una casa tua ecc...
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re: Una vita da disoccupati
Magari crea stati simil depressivi o accentua situazioni di malessere, ma dubito che una persona positiva e centrata si trasformi in un depresso appena perde il lavoro. Fa tutto parte di una lunga sequenza.
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re: Una vita da disoccupati
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C'è gente che si ammazza quando perde il lavoro, no lavoro no vita, a menochè tu non abbia la velleità di fare il barbone. Ma per vivere nella civiltà odierna devi lavorare, altrimenti non sei funzionale. |
re: Una vita da disoccupati
dipende da come lo perde il lavoro, ci sono imprenditori "positivi" che dall'oggi al domani si vedono arrivare una cartella di equitalia di milioni di euro (in realtà non dovuti) e arrivano a sequestrargli i macchinari,gli immobili, e questi positivi che fanno? continuano a essere positivi? minimo si suicidano, quelli più sgamati provano a fare ricorso in tribunale, ma intanto devono licenziare i loro operai, devono bloccare la loro attività per anni e si ritrovano con niente in mano....
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re: Una vita da disoccupati
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Intendiamoci: cosa possiamo fare noi contro una situazione correlata ad elementi sistemici e in stretta relazione con sistemi finanziari, politici, e umani? Poco. Cosa possiamo fare contro una situazione mentale ed emotiva che ci riguarda da vicino? Molto di più. |
re: Una vita da disoccupati
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Com'è che quando vanno all'estero a fare i pizzaioli sottopagati per un bangladese arricchito il problema psicologico importante gli sparisce di colpo? |
re: Una vita da disoccupati
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15 anni fa il tasso di disoccupazione e precarietà era già altissimo, non é vero che un tempo il lavoro te lo tiravano dietro. Ad ogni modo direi che un'alternativa praticabile é quella di emigrare...pensa un po': 27 milioni di italiani tra il 1876 e il 1976 hanno lasciato il proprio paese, segno che il problema lavoro c'era anche prima. |
re: Una vita da disoccupati
ragazzi non parliamo di emigrazione, che quest'anno dall'italia sono scappati 150 mila italiani, come se una intera città all'improvviso si fosse trasferita all'estero, inquietante come cosa...
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re: Una vita da disoccupati
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L'ultima parte non l'ho capita, ma immagino sia anch'essa una boutade. |
re: Una vita da disoccupati
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E leggendo tante persone qui sul forum mi sembra lo stesso, certo non tutti, per questo ritengo che entrambe le generalizzazioni siano sbagliate. Per tutti i sociofobici che già lavorano dov'è il problema? Non sono sociofobici veri duri e puri? L'ultima parte è riferita ai sociofobici che emigrano all'estero (ci sono anche in questo forum) e trovano lavoro, come li spieghi? Cosa potremmo fare? Beh iniziare a votare qualcuno che anteponga gli interessi della nazione a quelli delle multinazionali. Davvero non capisco come si possa incolpare un presunto disturbo sociale per la mancanza di un lavoro in un contesto dove qualcosa come il 12% della nazione non trova lavoro, potrei capire il tuo discorso se fossimo al 3-4% e allora potremmo parlare quindi di una disfunzionalità nel trovare lavoro aggravata dai problemi sociologici. |
re: Una vita da disoccupati
Giusto per rimanere in topic mi è appena arrivata questa notifica, dai, hanno fatto presto a valutare il cv:
http://i.imgur.com/zFDfpIf.png |
re: Una vita da disoccupati
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Io non ho incolpato il disturbo psicologico come sola causa della disoccupazione, ma é proprio in un momento di crisi come questo, dove il lavoro scarseggia ed emerge la necessità di maturare competenze sempre più settoriali, che si vede la differenza tra chi ha una tenuta psicologica stabile e chi no. |
re: Una vita da disoccupati
Hai ragione Mutt la mancanza di un lavoro e di un futuro non è un grosso problema...Poi gli italiani sono choosy....Non fanno i lavori che gli immigrati farebbero al volo...Il 40% di disoccupazione giovanile (terza su 27 paesi membri) è semplicemente una fredda statistica...I problemi sono altri...
http://www.ilgazzettino.it/nordest/p...i-2056517.html |
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