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Re: Accettare
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Re: Accettare
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Accettarsi è un'altra cosa. Rassegnarsi è quello che vuoi. Rassegnarsi ci sta. Io ad esempio mi posso rassegnare al fatto che non potrò mai recuperare le esperienze che mi sono perso da ragazzino, però non mi rassegno al fatto di potermi migliorare. Non mi devo rassegnare al fatto che sono basso semplicemente perché l'essere (relativamente) basso non è mai stato un grosso peso per me. Ci si deve rassegnare quando le nostre aspettative superano dei nostri limiti oggettivi e invalicabili. Invece ci si deve accettare quando le nostre aspettative superano dei nostri limiti soggettivi e probabilmente valicabili. In entrambi i casi si tratta di venire a patti con ciò che si è, e quindi conoscersi meglio. Inutile dire che la rassegnazione è un'esperienza molto più drammatica e dolorosa. Tu innanzitutto inizia a prendere atto di ciò che sei e di come vorresti essere. Poi non ti rimane che chiedere aiuto alla tua terapista (e se non funziona, cercane un'altra) per diventare ciò che vuoi essere. Chiaramente sarà un processo per tentativi: il discorso dell'esposizione che citi non è del tutto sbagliato, ma va relativizzato. Ad alcune persone basta esporsi per migliorare, altri invece se lo fanno rischiano anche di peggiorare. Però devono esporsi lo stesso, quanto meno per scoprire che non è quello il momento giusto di farlo. No? In tutto questo processo c'è solo una cosa che non serve a niente. La lagna. So che odi il gurismo, non m'importa (e poi tanto ti piaccio troppo perché tu riesca a odiarmi fino in fondo). Lagnati quanto vuoi, ma pensaci bene e scoprirai che ti fa solo perdere energie e star peggio. O sei sofferente, o sei insofferente. Scegli. |
Re: Accettare
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E mi lagno sì,per le cose che non posso cambiare. Tu e altri guru non prendete in considerazione che non si può diventare quello che si vuole perchè non si può, i terapisti aiutano ma miracoli non ne fanno.Non esiste in noi solo quello che è migliorabile e quello che va già bene così,c'è anche ciò che va di merda e non si può farci nulla se non,appunto,accettare.Ma è molto,molto difficile.E il diritto a lamentarsi ci sta tutto. |
Re: Accettare
Ci si può solo convivere Claire....te lo dice uno che praticamente ogni giorno sogna di essere diverso, in una parola di essere normale.
Per me fare quello che fa la maggior parte delle persone è impensabile: spostarsi oltre certi limiti mi crea attachi di ansia quasi ingestibili...viaggiare è impensabile...mai stato nelle capitali europee, mai fatto nulla del genere. E non credo di poter "imparare" oggi alla mia età. Non parliamo delle paure e dei blocchi col sesso opposto. Io sopravvivo, mi attacco ogni giorno a quel poco che mi fa evitare di pensare alla mia condizione, e vado avanti. Mi sento limitato, inferiore agli altri da questi punti di vista...ho un fratello che viaggia come un maledetto, tra pochi giorni se ne va in Mongolia per fare una vacanza..per me sarebbe un casino prenotare un viaggio a Roma. Ma basta anche parlarne, che mi da fastidio e mi fa strar male. Non sei la sola comunque a mal sopportare i propri limiti, sei in buona compagnia... |
Re: Accettare
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Anch'io ho la viaggiofobia,fra le altre... |
Re: Accettare
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Io sono stato un balbuziente medio-grave.. col tempo, gli sforzi e le terapie la cosa è migliorata molto. Ogni tanto ho delle ricadute.. qualche mese fa dovevo dire il mio nome e cognome in una lavanderia e non sono riuscito a dirlo e sono scappato via.. ci sono stato malissimo, mi sono ubriacato, ho pianto, mi sono dato pugni sul viso,ma non ho mollato.. ho cercato altre strade. Ho stampato dei biglietti da visita col mio nome e quando me lo chiedono gli do' il biglietto, così come ho fatto con l'agenzia immobiliare.. lo so che faccio figure da scemo, ma a questo punto non me ne frega più nulla. io quello che devo fare lo faccio, a tutti i costi. Certo non diventerò mai una persona dall'eloquio fluente, ma 4 parole in fila le metto.. Rimane il limite dell'evitanza, non riesco a provarci con le donne.. e pazienza, questo limite lo devo tollerare, è brutto ma è compatibile con la vita.. vita solitaria, ma sempre vita è. Per me andare a parlare con i capi al lavoro, con l'agente immobiliare e con il padrone di casa è uno sforzo titanico.. perché non è solo il parlarci, ma il parlarci alla pari, facendosi rispettare.. però se lo devo fare lo faccio. Mi è successa per fortuna una cosa molto bella: non ho più paura delle figuracce. potrei stare senza lavorare a casa con i miei.. finchè campano..perchè poi che faccio? mi lasciano casa, ok, e che ci faccio? mi affitto 2 stanze giusto per farmi un piatto di pasta e comprare 2 stracci al mercato? non è vivere questo però.. non ci vivo così io.. Tanto ad accettarmi non ci riesco, non sono abbastanza malato per vivere da malato |
Re: Accettare
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Secondo me limiti e fobie a parte ci vuole un gran coraggio per affrontare la vita nelle nostre condizioni. Almeno di questo dovremmo esserne un po orgogliosi. (Mi ci metto in mezzo anche io nonostante ultimamente stia dando il peggio di me) |
Re: Accettare
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nel mio caso è più la "tigna" (a Roma si dice così, l'equivalente in italiano non saprei..forse testardaggine) a farmi agire. Non mi viene sempre e non in tutti gli ambiti, ma quando c'è è una forza motrice notevole.. vorrei che ci fosse più spesso.. perchè si verifica sporadicamente.. ma non si può avere tutto. |
Re: Accettare
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Se l'unico problema della nostra vita fosse non saper scegliere se uscire di casa con la maserati o la ferrari , sarebbe comunque il problema più grande del mondo. |
Re: Accettare
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Ci sono problemi piccoli e problemi grandi. Meglio avere solo quelli piccoli. |
Re: Accettare
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Re: Accettare
Leggo queste vostre righe e sento tanto parlare di limiti, non voglio sembrare il solito bastian contrario, ma questa parola è stata inventata, non so da chi, per giustificare il fatto che non riusciva a fare qualcosa e aveva bisogno di sentirsi confortato. Arrivare al limite... spingersi al limite... va bene, ok... e poi vai oltre, sputando sangue ovvio, ma lo fai uguale... e la prossima volta sarà ancora peggio.
Ovvio che esistono dei limiti fisici e mentali (non posso volare o leggere il pensiero purtroppo), ma qui parliamo d'altro, costa veramente una fatica del diavolo superare quelli di cui state parlando, ma per lo meno è umanamente possibile farlo. Accettare i propri limiti? Ok... ma veramente volete dirmi che non vi resta sempre la speranza di superarli? Che non siete mai arrivati al punto di dire: "Ok, siamo in ballo, balliamo fino in fondo questa volta..."? Non lo so, io son 20 anni che cerco di accettare la situazione, di farmene una ragione, sono consapevole che non avverrà un miracolo ed uscirà Marco Balestri da dietro uno specchio a dirmi: "Complimenti, sei su Scherzi a Parte da 20 anni..." e magicamente sarò un altro. Ma quando sento parlare di limiti mi viene automatico pensare che i limiti sono fatti per essere superati (forse è una citazione), che quando mi dicono che ho i miei limiti mi girano le palle e sono ancora più motivato a smentire chi me lo dice. Ultimamente mi aiuta molto, quando devo fare qualcosa che può considerarsi un mio limite, pensare che comunque vada domani quello che avrò fatto sarà solo il passato, domani ci sarà qualcos'altro di cui preoccuparsi e non penserò più a quello che ho affrontato oggi, quindi non vale la pena dargli troppa importanza, andrà come vuole andare e non come me l'ero immaginato io di sicuro. Passo e chiudo. PS Syd ti adoro |
Re: Accettare
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Poi, non lavoro 40 ore, ma di meno, per mia scelta, e non ho una mentalità spendacciona. |
Re: Accettare
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Re: Accettare
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semplicemente mi facevo delle domande.. visto che so di tuoi coetanei che a lavorare viene la depressione e angoscia piu totale e se potessero farebbero volentieri a meno di lavorare |
Re: Accettare
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ah..ma mi sa che sei mashio :pensando:.. Quote:
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Re: Accettare
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Re: Accettare
Bhe comunque leggendo sopra.. qui c'è gente che ha un bel carattere, che la vita se la lotta, se avessi la metà della "tigna" vostra sarei guarito.
Bravi ragazzi. |
Re: Accettare
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Ma vedi che queste categorizzazioni fan male più a te che agli altri? Qua non si tratta d'esser guru o altro. Lo so che ci sono cose che si possono cambiare e cose che non si possono cambiare. E lo so che puoi lamentarti e che ne hai tutto il diritto. Quello che ti dico è: a cosa ti serve? Perché, se ti serve a qualcosa, ha senso che ti risponda, così puoi ulteriormente lagnarti e dare la colpa ai guru. Altrimenti, se non ti rispondesse nessuno, che lamentele sarebbero? Tanto vale sarebbe scriverle su un file di blocco note e poi chiudere il programma scegliendo "No" quando windows ti chiede se si desidera salvare. Dai, lamentati ancora, se pensi che possa farti star bene. Lo sai che provo sincera pietà per te, e vorrei avere il potere di farti star meglio. Quindi, se vuoi lamentarti fallo. |
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