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Re: La famiglia...
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Comunque, a dire il vero, anche in quel contratto sono previsti degli obblighi, seppur tutti a vantaggio di Sheldon :mrgreen: |
Re: La famiglia...
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Re: La famiglia...
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Personalmente, non ho mai incontrato una coppia del genere, e questo mi porta a pensare che questo tipo di coppia sia molto raro, ma, ovviamente, secondo la mia esperienza, non ho statistiche alla mano. Probabilmente, l'ambiente in cui vivo ha giocato un ruolo importante (Calabria), fatto sta che le esperienze varie, combinate con la mia personalità, mi hanno portato a concepire il concetto di famiglia in un certo modo, che, personalmente, mi disgusta. Anche se tutte le famiglie del mondo cominciassero a non sottostare più a quegli obblighi, io disprezzerei comunque il concetto di famiglia. Questo a causa della mia personalità, perché, come detto prima, una famiglia nasce se esiste una relazione amorosa, ma questo concetto non fa parte della mia mentalità. Di conseguenza, non sopporto il concetto di famiglia, perché, dal mio punto di vista, è oggettivamente opprimente, non solo per gli obblighi sociali, ma anche per i doveri coniugali. |
Re: La famiglia...
Ironia a parte, condivido i pensieri di Dragofobico e M.me Adelaide.
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Re: La famiglia...
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Ho specificato famiglia serena, perché sono tanti i casi di famiglie create sulla base della mera attrazione fisica, e spesso i risultati sono disastrosi, sia per gli eventuali figli, che per la stessa coppia. Per costruire una famiglia ci sono degli obblighi e dei doveri da rispettare. Possono essere pochi, possono essere tanti, ma bisogna accettarli per poter mettere su una famiglia sana. Io non sono in grado di accettare questo tipo di obblighi. Ripeto, il concetto di famiglia mi rabbrividisce, perché io non sarei in grado nemmeno di concepire il concetto che sta alla base di famiglia, e cioè l'amore. |
Re: La famiglia...
Parlando di famiglia, personalmente non ho mai capito bene tutta l'importanza assegnata al legame biologico.
Posso capire (a fatica...) che due persone si piacciano, si vogliano bene e vogliano condividere una vita insieme (se ci riescono...). Posso capirlo perché è una scelta: si sa com'è fatta l'altra persona, la si apprezza per quello che è, non perché si condividono pezzi di DNA. Già faccio più fatica a capire il legame che va in direzione genitori -> figli: c'è l'educazione, ma funziona solo fino a un certo punto (per fortuna!), ovvero un figlio o una figlia possono crescere in maniera diversa, a volte opposta, rispetto alle ambizioni genitoriali. Perché un genitore dovrebbe voler bene a un figlio che, se non fosse appunto un figlio, odierebbe? Ma quel che proprio non capisco è perché si dia per scontato che un figlio debba provare qualcosa verso i genitori: i genitori non si scelgono, e da questo punto di vista non c'è alcun margine (come invece ce ne sono da parte dei genitori verso i figli). Se io odio la persona X perché è fatta nel tal o tal'altro modo, perché non potrei fare lo stesso verso il genitore? Perché si dà per scontato che al genitore si possa o debba perdonare più di quanto non si perdonerebbe nei confronti di perfetti estranei? Lo stesso discorso vale tra fratelli e sorelle (sempre persone che non si scelgono), e ancor più, a mio avviso, per i parenti lontani. Eppure a me sembra si dia per scontato che il legame biologico debba per forza condurre a una sorta di difesa a priori delle persone imparentate. Immagino agiscano in tal senso potenti forze istintive dovute alla genetica: si tende a favorire chi condivide parte dei proprî geni. Ma, al di fuori di questa spiegazione, non c'è alcuna giustificazione per questo tipo di atteggiamento. O almeno, io non riesco a vederlo. Perché non posso provare freddezza (o anche sentimenti negativi) nei confronti dei genitori o di fratelli e sorelle senza per questo apparire come un alieno, come meno che umano? |
Re: La famiglia...
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Uno dei comandamenti dice: "Onora il padre e la madre". Essendo la cultura italiana tipicamente basata sui principi della religione cristiana, nella nostra società i genitori hanno degli importanti doveri morali verso i figli, e i figli verso i genitori. Ma si tratta di falsi doveri morali. Secondo la nostra cultura, un genitore può picchiare il figlio, ma il figlio non può reagire perché i genitori non si toccano. Un genitore può insultare, vessare il figlio, ma il figlio non può rispondere, perché ai genitori non si risponde, e gli si deve portare rispetto a prescindere. Allo stesso modo, un genitore deve amare sempre il suo figlio, anche quando sarebbe abbastanza grande da essere autonomo, e quindi, quando i doveri genitoriali sarebbero assolti. Come vedi si tratta di una falsa morale, ma, essendo stato cresciuto ed educato così, un figlio (anche i genitori sono figli) non se ne rende conto. In altri paesi, la concezione del rapporto tra genitori e figli può essere molto diversa. Ad esempio, in alcuni paesi orientali, un figlio può restare nella casa dei genitori fino al conseguimento del massimo titolo di studio, dopodiché, deve andarsene. Non per obbligo, ma perché proprio per la loro cultura, restare con i genitori anche dopo aver ottenuto tutto il necessario per andarsene, sarebbe un disonore. In Italia invece, un figlio che ha conseguito la laurea, può tranquillamente restare a casa con i genitori per più tempo, senza per questo dover essere disonorato, anzi, spesso gente che lavora e potrebbe essere autonoma, resta comunque in casa con i genitori. Tutto sta nelle differenze culturali. Poi, la riconoscenza e la sensibilità di un individuo ha anche un ruolo importante. Ad esempio io, che sto fallendo all'università, nonostante non mi sia stata imposta, provo una grande sofferenza, perché sento di star sprecando risorse, non mie, che potrebbero essere investite in maniera migliore. Essendo risorse che non dovevano essere necessariamente utilizzate, io mi sento terribilmente in colpa, ma questo per riconoscenza, a prescindere dai legami di parentela. Se lo avesse fatto una persona qualunque, proverei lo stesso senso di colpa. Un altro fattore importante è l'affettività. Dopo aver passato tanto tempo insieme, è normale sviluppare dei legami più forti e profondi, che spesso diventano dei legami affettivi. Può capitare tra un genitore e un figlio, così come può capitare tra semplici amici di lunga data. |
Re: La famiglia...
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Alcuni concetti sono interessanti, e, in via teorica, non possono essere contraddetti. Ad esempio, il fatto che millenni fa non si conosceva la funzione dello sperma, e che quindi, non si conosceva la figura del padre, è assolutamente plausibile. Del resto, non conoscendo la funzione dello sperma, la procreazione non veniva associata al rapporto sessuale, e quindi la donna veniva vista come l'unica genitrice dell'umanità, in grado di autoriprodursi. Al giorno d'oggi sembrano assurdità, però all'epoca poteva essere tranquillamente. Nutro dei dubbi sul fatto che la famiglia matriarcale fosse migliore della patriarcale, perché, a suo dire, consentiva un migliore sviluppo psicologico del figlio. Ci sono studi scientifici che dimostrano che la presenza delle figure materne e paterne è necessaria per un adeguato sviluppo psicologico, infatti questa è la principale motivazione addotta dagli scienziati per impedire le adozioni agli omosessuali. Certo, potrebbe anche essere che, come dice lui, vivendo nel patriarcato, si tenda a difenderlo, perché la storia la scrivono i vincitori. |
Re: La famiglia...
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Re: La famiglia...
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Re: La famiglia...
La famigghia e una cosa importante, almeno cosi dicono :D
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Re: La famiglia...
la famiglia è composta da persone che si vogliono bene e stanno insieme per scelta non per abitudine o conformismo o comodità. Non per forza devono esserci figli o comunque le cose che tutti reputano normali.
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Re: La famiglia...
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Comunque, a parte gli scherzi, per alcuni è veramente importante, e non c'è nulla di male. Il problema è che, secondo me, molti mettono su una famiglia solo perché secondo la società è "obbligatorio", e i risultati sono dannosi per tutti, dai genitori stessi ai figli. |
Re: La famiglia...
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Possono essere anche sposati, ma se non hanno figli, non possono essere definiti come famiglia (nel senso tradizionale del termine), perché una famiglia "tradizionale" prevede anche dei figli. Se poi tu invece intendi la famiglia nel senso non tradizionale, ma piuttosto come un insieme di persone (amici, parenti ecc.) a cui si tiene, va bene, ma quella non è una famiglia personale, è una famiglia che hai scelto, ma non che hai creato tu. Io invece in questo topic mi riferisco alla famiglia personale "tradizionale", posto che anche in una famiglia non tradizionale ci sono comunque degli obblighi e dei doveri da rispettare, anche se meno opprimenti e più flessibili. |
Re: La famiglia...
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Re: La famiglia...
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Re: La famiglia...
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Tradizionalmente, una famiglia comprende anche dei figli al suo interno, altrimenti, dove sta la differenza tra coppia e famiglia? Se due persone stanno insieme, sono una coppia, se hanno anche dei figli poi, diventano una famiglia, almeno parlando della famiglia tradizionale. La famiglia tradizionale non è per niente perfetta anzi, il nocciolo del topic è proprio il mio disprezzo verso il concetto di famiglia tradizionale. Disprezzo che ha varie motivazioni, comprese quelle che hai detto tu, e cioè il rischio che alla fine si vada avanti solo per interessi personali, e non per interesse verso il coniuge o i figli. |
Re: La famiglia...
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E chi l'ha detto che serve avere a che fare con altri esseri umani...? :sisi: |
Re: La famiglia...
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Re: La famiglia...
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