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Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
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Quello che mi incuriosisce è sapere se lei pensa un po' a me, cioè se, pensando al suo tirocinio, ha comunque un ricordo piacevole di me. Un'altra cosa alla quale ripenso sono gli anni di differenza che mi hanno molto bloccato: 7. Per me son davvero tanti, è ancora a metà delle superiori, non è maggiorenne, mentre io sto finendo l'università, vedo un mondo di differenza a livello di mentalità proprio. |
Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
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L'eccitazione sessuale è una molla, è un incentivo; se non si arriva ad un lieto fine (ndr riproduzione soprattutto, ma per cultura anche il coito) non significa che il sesso non ci sia stato. Di che cosa parla il thread? Parla di un utente che si chiede "Che è sta roba?" Siamo ignoranti di fronte a questi argomenti e siamo coscienti di esserlo. Se Joseph avesse chiesto un dettaglio sui rapporti sessuali o sul corpo femminile, avrebbe preso una marea di insulti. Addirittura una volta qui feci una domanda sulla capacità di recupero post-coito delle donne, mi dissero che non avevo diritto a parlare di sesso perché ero ormai inattendibile. Invece sul sesso non consumato siamo tutti più ignoranti e liberi di ammetterlo; tanto non è vero sesso, non vale quanto l'altro. Però l'ignoranza è quella che ci frega, perché l'argomento di questo thread è importante, com'è importante tutte le sensazioni platoniche di cui tanto ci vergogniamo. Siamo in un mondo assurdo dove ci si vergogna di tenere dentro l'uccello e non ci si vergogna a tirarlo fuori. Questo crea dei problemi, soprattutto a introversi, ipopiacenti e persone molto mentali. Secondo la teoria di molti, io mi dovrei essere già suicidato per frustrazione sessuale, invece sono ancora qui, mi pare più ragionevole e meno incazzoso di molti che svuotano spesso e volentieri all'interno di una donna; quindi le cose sono due: o il sesso è sopravvalutato o il sesso non è solo quello considerato consumato. |
Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
Il sesso è una molla, è vero, e spesso c'è ma sotterraneamente, o viene incanalato in altro modo. E' anche vero che è sopravvalutato (anch'io dovrei già essermi ucciso...). Faccio però due appunti. Il primo è che il post iniziale di Joseph91 non si incentrava completamente sull'attrazione verso quella ragazza, ma su un modo di sentire i rapporti con gli altri, e la loro finitezza, più generale, che oggettivamente non ha il sesso al suo centro.
Il secondo è: sostenere che il sesso è anche il sesso non praticato, o meglio ancora, che siano la stessa cosa, mi sembra troppo teorico. Se fosse davvero così, lamentarsi di non avere vita sessuale (non solitaria) sarebbe soltanto questione di pressioni esterne, e venendo a patti con esse la faccenda si risolverebbe. Ma, esempio-true story, se ho a che fare con una ragazza che mi farei e l'unica cosa che riesco a fare è dedicarle qualche 5 contro 1, come potrei non percepirlo come un ripiego (e no, non è né Rocco Siff né un amico estroversone a farmelo notare)? |
Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
Siete un po' off topic, diciamo che il sesso non c'entrava appunto col tema del topic.
Nella mia testa, rispetto a quella ragazza, il sentimento prevalente non era quello di farci sesso, ma anzi, conoscerla meglio e passare semplicemente del tempo con lei. Un pensiero forse ingenuo e fanciullesco, potremmo dire. Ora, ovviamente le cose possono/dovrebbero coincidere, intendo sesso/affetto, ma il mio primo pensiero non è mai stato quello. Anzi, forse inizialmente sì, ma poi conoscendola è come se avessi cambiato opinione su di lei. Quando certe ragazze sono belle, una volta che le conosco meglio mi ci affeziono "mentalmente" e il pensiero carnale e fisico viene soppresso da quello più legato all'aspetto affettivo. |
Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
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Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
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Il sesso non praticato agisce per una durata maggiore che il sesso pratico, per questo è sbagliato sottovalutarlo. |
Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
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Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
Questa ragazza è soprattuto un punto di contatto che un sognatore da "Notti bianche" stabilisce tra lui e quello sconosciuto regno della gioventù spensierata che non è stato mai suo. Naturale che questa sorta di stargate si materializzi in una figura femminile in grado di resuscitare desideri e sogni.
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Della mia esperienza di precario fuori regione, i migliori ricordi non lo hanno i rarissimi consumi, quando quella sensazione di libertà il sabato sera verso le discoteche del nord. |
Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
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Re: Quel senso di mancanza per qualcuno che non è mai stato tuo.
E niente, ci sono ricascato, sebbene non stia assolutamente soffrendo come anni fa, quando un "amore" ideale nato in chat mi distrusse l'anima (storia complessa che forse non ho mai approfondito per bene), devo ammettere che questa fatidica ragazza continuo a pensarla e ogni volta che vado in quell'ufficio mi viene difficile realizzare che non la vedo più, anche se è stata lì solo due settimane. La confidenza che dava, le battutine e le cose che raccontava, anche se per poco tempo, hanno comunque segnato un'anima sola come la mia, e quindi ho sopravvalutato ogni minima cosa, da grande osservatore quale sono.
Come dice il titolo del topic, sento quella sorta di abbandono, mi viene da dire: se ci fosse lei, andrei in ufficio con molta più voglia, ed è un pensiero che è difficile togliermi dalla testa. Come detto, mi ha aiutato a capire sicuramente un po' meglio me stesso, perché, insomma, pensavo di essere completamente impermeabile a ogni sentimento, ero freddissimo, invece no, ero semplicemente non abituato ed è bastata lei a far cadere tutto. Vivevo nella mia bolla, nel mio vetro, dove esistevo solo io. Da una parte però, se fosse stata lì più a lungo, ciò avrebbe peggiorato la situazione, poiché, conoscendomi, mi sarei affezionato ancora di più e l'avrei pensata il doppio. Comunque, tirando le somme, è un pensiero positivo, non la penso con tristezza, ma anzi sono contento, è come se sentissi che allora posso provare qualche sentimento, non sono un robot, ed è bello comunque aver fatto parte della sua vita anche se per solo una minuscola parentesi. La penso e associo a lei alcuni ricordi, e la vita piatta e grigia almeno assume qualche significato maggiore. Comunque grazie a tutti per aver letto questo topic ed essere intervenuti, siete preziosi, questa cosa la sa praticamente solo il mio collega e nessun altro quindi mi fa piacere leggere le vostre considerazioni. |
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