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Re: 31 anni di Grandi successi!
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Re: 31 anni di Grandi successi!
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Re: 31 anni di Grandi successi!
muttley hai mai sofferto di depressione ? Io sì e dire ad un depresso : "alza il sedere è muoviti" è perlomeno irrealistico , spesso i più feroci sono coloro che ti sono più vicino , mia madre mi disse testuale "buttati nel fiume!"
poi però quando soffrì lei di depressione , rimasta vedova , era incapace di fare qualsiasi cosa ed è stata sempre una donna energica , la realtà è che la società non ammette i depressi come le sconfitte ... |
Re: 31 anni di Grandi successi!
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Re: 31 anni di Grandi successi!
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Quello che dici è vero, non risolve il conflitto interiore. Ma è anche il motivo per il quale siamo qua :mrgreen:, abbiamo dei problemi come quelli di avere paura di prendere il treno la mattina per andare all'università, perché ti senti tutti gli occhi degli altri addosso. Così come le fisime mentali sull'approcciare o meno una 20enne (che, però, non ritengo, nel mio caso, del tutto assurde). È ovvio, Muttley: sto lamentando un problema che ho, come ad esempio il mio sentirmi un pesce fuor d'acqua al solo pensare di provarci con la tipa carina e graziosa che vedo in biblioteca perché mi imbarazzerei a dirle di come sono "nulla de facto" socialmente parlando. |
Re: 31 anni di Grandi successi!
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Mi riferivo a cosa intendi per forma di depressione. La depressione può sfociare in cose assurde, ma il pensiero tipico, dove capisci che la cosa è grave, è quello della morte. Avrai intuito che di crisi depressive ne ho avute anche in passato. Ma è intorno ai 25 anni che certi pensieri hanno iniziato ad echeggiare nella mia testa. Concordo con te che il peggiore consiglio che si possa dare ad un depresso è quello di alzarsi e correre come gli altri, ma finché non si prova il male oscuro, non si può capire cosa sia realmente. |
Re: 31 anni di Grandi successi!
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Re: 31 anni di Grandi successi!
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La depressione è una malattia. Sono poi d'accordo: esistono degli squilibri biochimici, ma questi squilibri non nascono dal nulla e soprattutto, la loro manifestazione sono i pensieri disfunzionali o, come potremmo meglio dire, delle verità assolute. Come detto prima, è una cosa molto subdola, non te ne rendi conto: inizia da un niente e pian piano inizi a farti preconcetti, giudizi sul mondo e su di te e li ergi a verità assolute. Questi giudizi non riguardano gli altri, riguardano te. È ovvio che questa visione del mondo, un depresso, la rifletterà su ogni persona e crederà che ogni persona penserà determinate cose. Sono assolutismi, prodotti di una malattia. Ma soprattutto esistono pensieri che con l'assolutismo non hanno niente a che fare, come detto prima. E sono pensieri angoscianti. |
Re: 31 anni di Grandi successi!
mah quindi se ti piace una lei , sei già un passo avanti
quando ero veramente depresso l'unica cosa che facevo era guardare il soffitto e per ore ed ore , non mi interessava niente , non guardavo la Tv nè leggevo i giornali , se lo facevo rileggevo sempre lo stesso rigo come uscivo fuori pensavo tutti guardassero me (e non era vero) insomma è una vera malattia, la depressione ha molte forme : da quelle endogene viene da dentro e nessuno ci capisce niente da quelle reattive : di solito è un evento ad a averla scatenata a quella a base psicologica , e qui ci vuole l'aiuto di uno psicoterapeuta perché magari l'origine si perde nella infanzia |
Re: 31 anni di Grandi successi!
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So cosa vuol dire stare mesi rinchiusi in casa a fissare il soffitto e piangere senza alcun apparente motivo. Ho avuto sia depressioni endogene (quelle durante l'adolescenza, a causa delle quali ho perso anni di scuola), sia quelle reattive. Ovviamente tutte e tre le tipologie che elenchi sono ben connesse tra loro. |
Re: 31 anni di Grandi successi!
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Re: 31 anni di Grandi successi!
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Io di anni ne ho "solo" 25, ma probabilmente non riuscirò mai davvero a recuperare. Quote:
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Re: 31 anni di Grandi successi!
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Re: 31 anni di Grandi successi!
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Re: 31 anni di Grandi successi!
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Rinnovo il consiglio di non rinunciare alle proprie passioni. |
Re: 31 anni di Grandi successi!
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Re: 31 anni di Grandi successi!
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La differenza che c'è nel capire di avere dei giudizi (su di te) e smontarli è la stessa di dire di scalare l'Everest e farlo per davvero. Si tratta di convinzioni che subdolamente si insinuano senza che tu te ne renda conto. Non so se è chiaro il significato profondo che do al subdolamente: non te ne accorgi, diventano verità assolute che non metteresti mai e poi mai in discussione e, quel che è peggio, sono automatiche. Per dirti: un bravissimo calciatore, affetto da depressione, può letteralmente arrivare a convincersi di essere il peggiore sportivo sul pianeta e, questa convinzione, diventa una verità, una cosa che egli riscontra ovunque. Non è facile spiegarlo, ma chi ha vissuto momenti del genere, capirà bene cosa intendo. |
Re: 31 anni di Grandi successi!
Quello che mi stupisce ogni volta che sento racconti sulla depressione, confrontandoli con la mia esperienza, è l'inesorabilità e la puntualità del suo esordio.
Come se uno avesse una mannaia sulla testa fin dal momento in cui nasce, solo che non lo sa, e dopo circa 25 anni sente un colpo che lo trafigge. "Cosa sarà stato?" si chiede legittimamente. E qui inizia un percorso fatto di equivoci, menzogne e omissioni dove il depresso inizia a fare il famoso giro delle 7 chiese in cerca di una cura che non arriva mai, mentre nel frattempo la sua vita va a rotoli. Perciò si innesca un circolo vizioso dove si cerca faticosamente di riparare ciò che è andato distrutto, ben sapendo tuttavia che questo sforzo è inutile e assurdo perché è il tempo stesso a giocare contro il depresso. |
Re: 31 anni di Grandi successi!
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In Psicologia è abbastanza noto che intorno ai 25 anni sorgono dei sintomi stabili e che si propagano sempre di più nel corso del tempo. Tuttavia, possono esserci episodi di crisi depressive (che possono durare anni) anche precedentemente. La cosa che sconcerta, però, è che intorno ai 25 anni c'è una sorta di stabilizzazione della malattia, come se fosse inevitabile, definitiva e permanente appena scocca il venticinquesimo anno d'età. |
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