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Re: La scusa dell'intelligenza
Non si vorrà mica negare che l'ignoranza sia un premio?
:interrogativo: |
Re: La scusa dell'intelligenza
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Re: La scusa dell'intelligenza
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Comunque in sostanza hai ragione, preferisco il pragmatismo all'elucubrazione fine a se stessa. Quote:
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Re: La scusa dell'intelligenza
Le emozioni, la curiosità, la caparbietà, l'intuizione e la maturità insieme all' esperienza servono per sviluppare una mente intelligente e cioè, è tutta la persona che alimenta l'intelligenza.
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Re: La scusa dell'intelligenza
in sintesi, il concetto espresso da m.maltz è che la quantità di intelligenza, intesa come la capacità di comprendere e di risolvere problemi, non dice niente sulla capacità di scelta degli obiettivi da intellegere.
questo spiega perchè molte persone "stupide" sono felici e molte persone intelligenti sono tristi. Se ad esempio il problema che mi pongo è: "come posso essere felice?" questo può portare a scoprire una quantità di abitudini autogratificanti, in cui l'intelletto superiore si rivelerà molto portato. Tuttavia a differenza dei risultati concreti, l'autogratificazione a lungo termine è deludente, e quindi la persona dotata di maggior intelletto e convoluta in questo circolo vizioso finirà per usare la propria dote per farsi del male (per giunta in maniera più efficace e più efficiente del meno intelligente). La storia di Maxwell Maltz è fantastica, è veramente un caso da manuale di pensiero laterale. Un chirurgo plastico che diventa esperto di psicologia. Per me è un mito. |
Re: La scusa dell'intelligenza
La frase intende più un rapporto di proporzionalità che di causalità.
Comunque il fatto che esistano delle eccezioni (non userei i tuoi esempi, perché in tv non si può osservare un comportamento "naturale") non può smentire un'affermazione del genere. Non è una via "comoda", è un modo di evitare il dolore e invece di auto-accusarsi sarebbe consigliabile capire perché si sente il bisogno di farlo e da che tipo di dolore si scappa. |
Re: La scusa dell'intelligenza
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Re: La scusa dell'intelligenza
Perché Odiffredi dovrebbe rappresentare un modello d'intelligenza e, mettiamo, Fabio Volo no? Anche lui ha conseguito un certo un lusinghiero successo editoriale con libri che non hanno recato alcun beneficio intellettuale al pubblico e compare qualche volta in tv.
Per tornare al tema del topic, non è che chi crede in questo assioma confonde l'intelligenza con la sensibilità? |
Re: La scusa dell'intelligenza
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Re: La scusa dell'intelligenza
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Una persona che trovo intelligente è sicuramente Andrea Cau , un giovane paleontologo noto agli appassionati di dinosauri carnivori per un suo ben frequentato blog. Anche lui è anti tutto ciò che è religioso (e penso che non apprezzi molto la Commedia ) ma dato che non fa di questo sentimento una professione e che si occupa, principalmente, di ciò che è strettamente inerente al suo campo di studi, lo ammiro senza riserve. Intelligente ma non certo infelice. |
Re: La scusa dell'intelligenza
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Re: La scusa dell'intelligenza
Paolo Bonolis? :mrgreen:
Scherzi a parte, una persona intelligente non deve necessariamente soffrire. Può capitare che succeda date certe sensibilità e/o fragilità, ma non è conseguenziale. E comunque io persone così apposto con la vita non è che ne conosca. Magari ho conosciuto solo menti brillanti. |
Re: La scusa dell'intelligenza
Gli esseri umani hanno un bisogno frenetico di darsi un'identità.
Da sempre. Gli uomini cercano, continuamente, il proprio ruolo in questo mondo, nell'universo. Tentano di darsi delle qualità per autodefinirsi. Quando si ha un conflitto interiore (sociofobia, depressione, autismo ecc) spesso si autoproclamano delle qualità al fine di darsi un'identità e soprattutto per sfuggire da identità che non si vogliono accettare. Esistono studi che hanno messo in risalto gli evidenti limiti dei test del QI, secondo i quali, appunto, il QI non misura l'intelligenza. Nemmeno quella logico-matematica. Ora non mi ricordo chi, ma ci fu un tale che è stato direttore dell'INFN che scrisse dei libri su come sfruttava le sue qualità, pur non avendo un QI più alto della norma. In sostanza, il QI misura la tua capacità di risolvere quel tipo di esercizi, non dice che sei intelligente. La riprova è dovuta al fatto che, solitamente, chi ha nevrosi e psicosi ha spiccate capacità cognitive su dati ambiti ma completamente carenti su altri, determinando la sua inabilità. Come dire: se sai risolvere le equazioni di Navier-Stokes ma sei in una barca che affonda e non sai nuotare, sei morto. L'intelligenza è la capacità e l'abilità di un individuo di rapportarsi all'ambiente nel quale esso vive, sfruttandone tutte le risorse nel miglior modo possibile. (E, come ben noterai, è proprio questo che distingue l'Uomo dagli altri animali). D'altra parte perché negare che chi usa le risorse del mondo meglio di te, è più intelligente di te? |
Re: La scusa dell'intelligenza
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Cmq la condivido, intesa nel senso che gli voglio dare, cioè che più una mente è brillante, meno si accontenta dell'immediato, deve capire, per primo il senso della vita. Più una mente è brillante, più è insoddisfatta, del proprio essere umano, limitato ed insignificante. |
Re: La scusa dell'intelligenza
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Re: La scusa dell'intelligenza
Gli anticlericali rispondono solo all'ingerenza religiosa. I primi a non farsi i fatti loro sono i credenti.
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Re: La scusa dell'intelligenza
Basterebbe dare un'occhiata attenta al volto di Bonolis per accorgersi che tanto felice non lo è affatto.
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Re: La scusa dell'intelligenza
Per l'intelligenza nata dalla sofferenza vale quello che vale per i figli in generale: più ti separi da mamma e papà, meglio è.
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