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Re: Offese all'arte della cucina
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Equivoci da forum, capita |
Re: Offese all'arte della cucina
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Re: Offese all'arte della cucina
É così importante la cucina? O.o
Ma io cucino come me mare, chissene, mica tengo un ristorante! |
Re: Offese all'arte della cucina
La cosa che mi fa ridere è che di sicuro tu te la stai prendendo con un familiare che non cucina come vorresti e ti fai mille pippe al riguardo :sisi: ma magari i tuoi coinquilini hanno altro per la testa piuttosto che pensare di preparare la portata perfetta per il principino? Se è un'occasione speciale concordo, le cose van fatte con un certo criterio, ma in un pasto comune l'importante è portare a tavola qualcosa che piaccia a tutti, queste minuzie sono cose da scassamaroni. Se non vuoi vedere qualcuno mangiucchiare mentre prepara vai in un'altra stanza, tanto l'arte della cucina non resuscita per uccidere nessuno, e se non vuoi gli spaghetti spezzati cucinateli tu, dato che non è un'impresa titanica, fidati.
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Re: Offese all'arte della cucina
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Re: Offese all'arte della cucina
Non ho niente contro la figura del principe in generale, facevo leva sullo stereotipo del principe viziato - dato che per natura molti principi lo sono.
Il problema è che non tutte le persone considerano cucinare un piatto di pasta come una branca dell'arte della cucina, molti lo vedono semplicemente come cucinarsi un dannatissimo piatto di pasta per liberarsi dalla fame, magari di ritorno da una stancante giornata di lavoro. Prendere dei pezzi di pasta composti da del grano duro, ammorbidirli dentro dell'acqua bollente, metterci sopra una sostanza che gli dia sapore e masticarli. Invece le persone che vanno ad una messa pretendono di assistere ad uno spettacolo dignitoso, e sarebbe riprovevole da parte del celebratore praticare una messa indegna. Quando io preparo un piatto di pasta al pomodoro non sono osservato da nessuno, lo porto a tavola, se apprezzi lo mangi o sennò ti alzi e te ne fai uno per conto tuo. |
Re: Offese all'arte della cucina
Bene, io parlavo appunto del banale piatto di pasta fatto di fretta. Anche quello va fatto in modo dignitoso, allo stesso modo in cui anche una messa banale di una chiesetta anonima va fatta seguendo la normale liturgia :-)
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Re: Offese all'arte della cucina
Se stai cercando di dirmi che non ho stimoli emotivi basandoti su quella frase ti sbagli di grosso, essere una persona fin troppo emotiva mi ha dato fin troppi problemi e mi ha fatto sprofondare in depressione per le varie delusioni che ho avuto nella mia vita, delusioni che altri avrebbero preso come uno scherzo ma che a me sono pesate tanto. E quando preparo qualcosa da mangiare lo faccio col massimo rigore, ci tengo a farlo bene, ma è nel mio carattere. Se qualcun altro ha avuto una giornata di lavoro stancante o è più trasandata di me e non ha voglia di far tutto secondo prassi (quale prassi poi non si sa, dato che sono concezioni astratte) non mi sento di accusarlo, tutto qui. I problemi del mondo non sono il non farsi un piatto di pasta secondo "le norme dell'arte della cucina", ma ben altri.
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Re: Offese all'arte della cucina
Io credo che si stia un po' esagerando, con tutto il rispetto, a me queste sembrano delle grossissime stronzate, se le cose non ti stanno bene fattele da solo, hai braccia, mani e un cervello.
Fossi tua madre ti lascerei a digiuno . |
Re: Offese all'arte della cucina
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Re: Offese all'arte della cucina
"ognuno cucina come vive ", bellissima. Non c'avevo mai pensato ma è vero. Mi piace :mrgreen:
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Re: Offese all'arte della cucina
Diciamo pure che questa tua teoria ha un certo fondamento, fatto sta che gli esempi potrebbero non finire mai! magari uno è stimato nel vicinato, ha tantissimi amici e svolge una professione di tutto rispetto, infine entri in cucina con lui e noti con piacere che è abilissimo nel cuocere pietanze, wow! fino a quando non ti rivela che è un cannibale e che quelli che sta cucinando sono stinchi umani. E il prossimo sei tu. Qualcosa non quadra no? quando al tempo stesso due volontari in Africa che stanno aiutando della gente bisognosa magari si ritrovano per farsi un piatto di pasta in fretta e furia ma poi escono e vanno ad aiutare gli altri, come si può valutare l'essenza di una persona da UN pasto quindi?! Il loro mangiare la pasta in fretta è in furia non è necessariamente dettato dalla loro superficialità, ma perché sono in un momento critico dove han da fare dell'altro. E' questo che sembrava esprimere HurryUp, giudicare le persone da un dannato piatto di pasta. Orsù, la vita di una persona è composta molto di più che dal momento di prepararsi il proprio routinario pranzo o cena che sia.
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Re: Offese all'arte della cucina
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Se sei così bravo, logica vuole che sia tu a cucinare per loro, non il contrario. Non vorrai mica che si attenti allo spirito umano? Posso darti ragione solo quando ti lamenti che loro s'immischiano quando cucini tu. Fossi in loro, mi siederei a tavola e aspetterei che l'artista espleti il suo genio. Devo aggiungere una doverosa postilla: la cucina non è arte, al massimo è un mestiere e trovo un'offesa sanguinosa verso i veri artisti il considerarla tale. Solo un mezzo per gonfiare la boria di gente come Cracco e Bastianich. Linciatemi pure, voi che la pensate diversamente, ma non illudetemi di farmi cambiare idea. |
Re: Offese all'arte della cucina
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Re: Offese all'arte della cucina
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Re: Offese all'arte della cucina
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Vedi, non credo che nessuno stia assolutamente mettendo in dubbio che la buona Cucina possa essere una forma artistica degna di tutela e rispetto.
Il punto è magari sapere applicare certi ragionamenti e concetti ai contesti adatti; oltre a riconoscere quando certe necessità sono puramente soggettive e poco senso ha farle pesare ad altri. O sparare giudizi sulle capacità intellettive altrui in funzione di questi. Tua madre che cucina tutti i giorni avrà anche il sacrosanto diritto a mettere in secondo piano dettagli tutto sommato insignificanti quando prepara per la millantesima volta il benedetto piatto di spaghetti. Forse in quel contesto è ben più importante portare qualcosa in tavola senza stare a farsi carico delle tremila piccole necessità di ciascuno. Tu chiamala pure pigrizia. Io lo chiamo lecito non stracciarsi i maroni, se eseguo per la maggior parte delle volte io un determinato compito permetti che non è che mi vada tanti a genio che qualcuno mi stia a puntare gli occhi addosso per delle minuzie. Oltretutto spezzare gli spaghetti o mangiucchiare qualcosa prima che i piatti siano in tavola, in un contesto familiare, mi sembra tutto fuorché un offesa alla tradizione culinaria italiana Anche perché questa si fonda principalmente sul particolarismo locale e contesti decisamente "più rustici" di quelli in cui c'è tutta questa rigida liturgia da rispettare di cui avverti il bisogno. Gli atteggiamenti da grandi chef lasciamoli volentieri a Master Chef, Hell's Kitchen e stronzate simili. Non per nulla quelli si reggono più sugli scleri degli illuminati di turno che non altro. Entrando inoltre nei pareri personali trovo decisamente più ottuso questo reclamare a gran voce un certo elitarismo per le forme artistiche, forse è proprio questo atteggiamento ad allontanare altri da esse. Tranquillo che l'Arte lo è intrinsecamente per sua natura, senza bisogno di paladini che la difendano a spada tratta. Non per lo stretto codice di comportamento che reclami tra l'altro ma perché determinati messaggi arrivano solo a determinate persone. Oltretutto non è assolutamente necessario vivere una forma artistica con tutta questa rigidità. Può benissimo esserci arte anche con atteggiamenti più gioviali, di sperimentazione e - in sostanza - fottendosene delle regole che si prendono come assunto irrinunciabile da tempo. Ed infine, che palle sto continuo discorso che se uno scrive, compone, dipinge, cucina etc una ciofeca ma ne è contento e ci tiene a manifestare la sua felicità deve quasi essere preso a sassate e gli dev'essere vietato di rifarlo. Ma ben venga se una persona è felice di quello che crea indipendentemente dal valore che altri gli attribuiscono, lo scopo primario delle forme artistiche dovrebbe proprio essere quello di permettere alle persone di esprimersi ed essere felici di ciò. Mentre qui stiamo a valutare oggettivamente il prodotto finale senza tener conto del carattere soggettivo che ha per chi lo crea. Una persona che conosco mi vuole far sentire un pezzo che ha composto alla chitarra perché trova sia molto bello. Lo sento e mi fa schifo ? Amen,cercherò di non fargli pesare particolarmente il mio giudizio perché posso immedesimarmi in lui. Se non insiste a voler vedere riconosciuto un particolare valore oggettivo ben venga che lui sia felice per ciò che ha fatto. Un po' è il caso tuo, che non vuoi ti si stia con gli occhi puntati addosso mentre fai le tue ricette, che altri sicuramente " non conoscono e quindi non possono capire". Però subito pronto a puntare i tuoi di occhi sull'operato altrui ed imporre la tua visione della cosa pretendendo sia oggettivamente giusta. Sai com'è,magari a tua madre frega ben poco di tutte ste elucubrazioni sul rispetto della buona cucina e sarebbe solo ben contenta di far da mangiare per il resto della famiglia. Senza che qualcuno le faccia pesare di essere quasi un'inetta ai fornelli perché non rispetta dettagli minimi che per l'altro sono chissà che segnali di mancanza di rispetto. |
Re: Offese all'arte della cucina
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Altrimenti non si spiegherebbe perché, da Montaigne ai diari di Dalì, la letteratura abbia tributato al cagare tanto interesse. Certo parliamo di una letteratura autentica e ripulita dalle stucchevolezze di una Beatrice che in 100 canti non dà mai l'impressione di poter mollare neanche uno stronzo; e che mai lo farà. |
Re: Offese all'arte della cucina
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Re: Offese all'arte della cucina
Comunque quel "ognuno cucina come vive" mi piace.
Il giorno in cui cucinerò e mangerò solo per nutrirmi, significa che mi sarò spento. Considero il cibo qualcosa di dannatamente serio ed importante, lo tratto con rispetto, lo elevo ad entità sublime. :mrgreen: |
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