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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
Guarda Blimunda io sono d'accordo con te per la maggior parte del tuo discorso però permettimi di dissentire sulla TCC. Io credo che quel tipo di terapia sia molto particolare: un incrocio di analisi, volontà e risultati che poi possono moltiplicarsi, ma è una terapia (appunto) soprattutto comportamentale. Proprio per questo io credo che per la sua stessa natura non possa aiutare tutti o funzionare con chiunque. Con me per esempio sta funzionando: ma non è solo merito della terapia in sè è stato soprattutto (ed è qui che ti appoggio) quello che volevo io, che desideravo e desidero diventare. Non soltanto una questione di "compitini" come l'hai descritta tu. In più bisogna aggiungere che lo stile del terapeuta è fondamentale: io credo che quello tuo non l'abbia sfruttata al meglio la situazione; la tcc infatti, pur essendo semplicissima nella forma, non tutti i terapeuti addetti sono capaci a farla per bene, serve obbligatoriamente la parte analitica in cui analizzi passato, presente e le possibilità di futuro in cui a me per esempio sono venute delle vere e proprie epifanie che mi hanno letteralmente cambiato il modo di vedere il mondo in determinati contesti. Non ho ben capito cos'è che hai fatto che ti ha aiutata adesso, non sei stata molto chiara. Ma sappi che la tcc per chi ha il disturbo evitante di personalità come me ha un raggio d'azione definitiva di 2 anni per poter entrare in circolo. Altro che un paio di mesi. Detto questo però io dopo anni di autocoscienza e voglia di fare, mi sto rendendo conto che la tcc non mi sta "dando" niente, ma solo convincermi ad andare a prendermi ciò che voglio. Con me sembra bastare (per ora) ma per altri potrebbero servire cose ben più serie, come i farmaci ad esempio. Se si ha bisogno primariamente di quelli per poter trovare fiducia in sè stessi, la tcc te la puoi mettere dove sai tu. Ma per una situazione relativamente seria ma non grave, la tcc aiuta, non "risolve", ma senza dubbio aiuta. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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1. non valgo nulla, 2sono brutta/o 3. sono antipatica 4. nessuno mi vuole, 5. sbaglio sempre 6. sono insignificante 7. non sono capace 8. non sono abbastanza... (qualsiasi cosa) 9. se sbaglio succede il finimondo, 10. sono tutti pronti a giudicarmi, ecc... la lista è molto lunga, e questi pensieri non hanno nulla a che vedere con la realtà. sono convinzioni radicate nell'incoscio, lo scopo è quello di proteggerti dall'esposizione che "potenzialmente" ti farà soffrire. Se tu esci con questi pensieri in mente non potrai sentirti a tuo agio. La consapevolezza è guardarsi con chiarezza e "smontare" queste convinzioni errate. Invece se esci pensando alle tue qualità, ai tuoi valori, a quello che sei veramente (e tutti hanno le loro qualità, valori, ecc) non ti sentirai più così vulnerabile. O meglio non ti importerà di esserlo. (è difficile accettare di essere vulnerabili, e per vivere bene le relazione bisogna essere più vulnerabili di quanto vorremmo). In questo mi ha aiutato la terapia e l'introspezione. E sono passata da camminare in un posto pieno di gente, pensando "tutti qui sono meglio di me", oppure sempre per sentirmi meglio "io sono superiore, loro non sanno, non capiscono, sono superficiali, stupidi, ecc" a sentirmi come tutti gli altri, nè meglio nè, peggio. Sono come gli altri ma allo stesso tempo sono io. Smettendo di fare paragoni. Questa è la mentalità diversa con cui ti poni, oppure ancora. devi uscire e sei terrorizzata (situazione per classica) quello che facevo prima era evitare, inventare scuse, ecc... ma se tu invece di pensare a tutte le cose di cui sopra, pensi ai motivi per cui vuoi uscire: perchè ne hai voglia, perchè vuoi ridere, perchè vuoi conoscere gente, ecc, e pensi al piacere che puoi trarre dall'esperienza, affronterai tutta la situazione in modo più sereno. Questo è spostare l'attenzione, e quindi cambiare modalità di porsi. Non dico che se fai così ti passa la paura, ti senti super a tuo agio, ecc, ma i cambiamenti li noti. Poi altra cosa, non avere aspettative (classico secondo me, perchè dici mi sono sforzata e non è successo niente, e quindi ritorni al pensiero distorto di prima), pensare che non hai niente da perdere, ma solo da guadagnare. Spero di aver chiarito, è un po' complesso da spiegare. Quote:
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Allora, i farmaci non mi hanno mai fatto grande effetto, direi che l'unico effetto che mi facevano era ridurre la mia colite (anche li molto bello, avevo spesso la diarrea, mal di stomaco, nausea). Se hai letto diversamente ti prego di riportarmi il passaggio. Ho iniziato assumendo xanax tre volte al giorno, non riduceva l'ansia neanche per sbaglio, mi rincoglioniva e basta. Poi è arrivata la depressione, ho assunto escitalopram per alcuni mesi, aumentata la dose, niente. HO cominciato con la psichiatra, mi ha dato paroxetina 20, poi aumentata a 40, mi faceva agitare troppo, abbiamo ridotto di nuovo e ha aggiunto quietapina 50. Passano i mesi niente (per niente intendo che nè la depressione, nè l'ansia passavano, avevo pensieri suicidi, autolesionismo, dormivo tutto il giorno, mangiavo pochissimo, ecc) e quando dico non faceva effetto ovviamente intendo dopo il periodo iniziale, quindi quando ci si aspetta che il farmaco sia a pieno regime e debba fare effetto. Cambiano ancora, passo a venlafaxina 37, aumento ancora , fino ad arrivare a 150mg, aumenta anche la quietapina a 100. In tutto questo periodo io ho fatto terapia. Ho lavorato su me stessa. I farmaci non mi hanno magicamente guarito. Quello che mi aspettavo dalle terapia era non essere più depressa e disperata al limite del suicidio, e non hannoa avuto l'effetto sperato. La psichiatra ha continuato ad aumentare e adattare la terapia. Quote:
Cosa vuol dire che non puoi permettermi di frequentare corsi? esistono corsi gratuiti. Ti puoi trovare un lavoro, così ti paghi pure la terapia e conosci gente. Cosa che ho fatto io. spendevo un quarto del mio stipendio in psicologi, psichiatra, farmaci, ecc... Quindi mi sono fatta pure il culo per stare meglio. Ti dico una cosa, non sarai d'accordo. Sono scuse. Io rifletto prima di parlare e di scrivere. Starsene zitti non aiuta nessuno. Quote:
Guarda, le motivazione vengono da sè, nella mia esperienza. Sempre dalla consapevolezza, dal guardarsi dentro (con una guida). Sono passata dal: non ho voglia di vivere", "ho troppa paura di vivere" "ho così paura di vivere che preferisco morire" ad avere una voglia matta di vivere, voler recuperare il tempo "perduto", cercare in ogni modo di fare esperienze, prima non avevo neppure voglia. Non mi veniva spontaneo cercare di socializzare, o uscire. Pensavo che ci fosse qualcosa che mi mancava e che per gli altri era spontaneo. Non mi mancava niente, l'avevo solo dimenticato. Bisogna soprattuto trovare le motivazione per fare quello che ci fa sentire bene, guaradndo oltre la paura iniziale. Perchè dopottuto stare con le persone dovrebbe essere una fonte di piacere non il contrario. Poi c'è poco da dire, se il terapeuta quale che sia il suo indirizzo non è bravo, è inutile. La mia cognitivo-comportamentale mi dava consigli tipo: truccati, mettiti i tacchi... e si dimenticava il mio nome, per intenderci. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
bliminda io non ho parlato di me, non puoi sapere se faccio o non faccio niente per migliorar una mia situazione e nemmeno che problemi ho o di che mi lamento.
poi.. farmaci o terapia psicologica poco cambia, il mio discorso sempre là rimane che tu hai confermato. e ripeto che a maggior ragione oggi come oggi il lavoro non lo si trova dall'oggi a domani. vallo a dir a milioni di disoccupati presenti in italia. questo non significa che se uno che dice ciò non cerca etc. se non avessi trovato lavoro per pagar un quarto dello stipendio in terapia o farmaci mi chiedo se avresti aperto questa discussione.. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Qual è lo scopo del forum? |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
blminda riguardo la vaghezza, ostentazione non mi riferivo a te specificatamente
ma parlavo in generale riguardo al "maestrina" mi riferivo ai tratti che ha sottolineato the_genesis tutto qua. in generale consiglio di partire non dicendo "ce l'ho fatta, si può uscire" ma "ho fatto terapia che ha avuto effetti positivi su di me e adesso riesco a far cose che prima mi eron impossibili" alla fine hai risposto alle domande dettagliatamente non ti sei fermata alla vaghezza e questo l'ho trovato molto più utile rispetto a un "sono guarita". |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Per le relazioni datti tempo, e non avere troppe aspettativa, già il fatto di uscire è un bene. Anche se stai zitta comunque, puoi sentirti a tuo agio. Non sta scritto da nessuna parte che devi parlare per forza. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Per il discorso non tutti possono permetterselo...lo capisco, io sono figlia di operai che faticano a tirare avanti, credo che in un modo o nell'altro si possa trovare il modo, molti terapisti ti fanno pagare meno se hai difficoltà. Quote:
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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
Sono contenta che tu sia riuscita a superare i tuoi problemi purtroppo non per tutti è facile non per tutti valgono gli stessi consigli ecc il perche' è semplice da capire, la fobia sociale è spesso conseguenza di situazioni, disagi e patologie differenti tra loro. Tutti siamo accomunati dalla paura degli altri ma non tutti abbiamo paura degli altri per gli stessi motivi e con le stesse modalità, già il fatto che la fobia sociale può colpire estroverso ed introversi fa capire quanto i fattori scatenanti possano essere vari. Ogni tanto escono fuori storie di persone che sono riuscite a superare la fobia, questo fa piacere e rincuora ma non per tutti è facile riuscire a superarla perche' per alcuni il fattore scatenate è piu difficile da individuare prima di tutto, seconda cosa è piu difficile da curare, una persona che è sociofobica come conseguenza di un disturbo schizoide di personalità farà più fatica di uno che è sociofobico perche' soffre di insicurezza a guarire.
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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Probabilmente la mia terapista cognitivo-comportamentale non era molto brava. La cognitivo ha aiutato tantissime persone, lo so, però effettivamente in campo accademico si chiedono se sia la terapia migliore. Comunque se ti ha aiutato a cambiare le percezioni e la tua visione del mondo e di te stesso, è perfetto. "compitini" si è ovviamente una generalizzazione riduttiva, me ne rendo conto. Quote:
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Non si può vivere nel mondo del "se", tornando indietro, se questo e se quello non avrei neanche sviluppato la fobia sociale. la tua osservazione mi sembra, scusami, inutile. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Tu come l'hai trovato il lavoro? hai fatto colloqui? delle selezioni? avevi conoscenze? E' difficile per chiunque trovare lavoro pensa per uno che si caga sotto ai colloqui, diventa viola e non spiccica parola o che non riesce proprio ad uscire, non riesce a prendere un autobus o che ha paura persino ad affacciarsi sul balcone della propria casa. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
Anche a me è piaciuta molto la parte sul dolore e sulla paura di quello che non si conosce.
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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Io ho trovato lavoro così. Volevo un lavoro. Ho cercato su internet e ho trovato un annuncio. Cercavano personale per loacle di nuova apertura anche senza esperienza. Preparo un bel curriculum fatto bene e lo mando. Ricordo ancora che sono stata due minuti ad esitare sul tasto invio, con il cuore a mille. Mi hanno chiamata, ho dovuto fare ben due colloqui. Il primo è andato benino, credo, ho annuito, cercavo di sorridere, ma sentivo la bocca vche mi tremava, ho risposto ad alcune domande al meglio che potevo, non ero assolutamente a mio agio, il secondo ero super in ansia, ma alla fine è andato. Poi mi hanno chiamata e detto che ero passata alle selezioni, ho iniziato. Ho dovuto superare un sacco di difficoltà iniziali. il rapporto con i clienti, con i capi, con i colleghi, l'ansia, diventavo rossa, ecc. Non avevo la patente e all'inizio i miei mi accompagnavano e mi venivano a prendere, altrimenti prendevo i mezzi (angoscia anche qui). Sto dicendo che si può trovare lavoro anche se si soffre d'ansia sociale, si diventa rossi, ci si impanica, ecc. Non sarà facile, ci vorrà anche un po' di fortuna, ma si può fare. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
24anni,con un percorso terapeutico già alle spalle.
Direi,senza sapere tanti dettagli su di te, che partivi da una buona base, tutte le cose se si prendono "per tempo"sono più facili da risolvere. Io a 24anni dovevo ancora scoprire cos'era la FS,mai visto specialisti ,ho altri problemi di vita che si sovrappongono alla fs, come molti qui.E pur essendo sempre stata fobica, sono diventata evitante cronica più tardi, dopo un'adolescenza e giovinezza abbastanza"esposte".A me non ha giovato l'esposizione e il pensiero positivo che mi spingevano a fare nonostante l'ansia il panico e il resto.Ciò per dire che capisco il tuo entusiasmo e voglia di condividere il successo, ma ti prego anche di considerare che qui ci sono mille storie di disagio e il "volere è potere" che tu hai sperimentato, può non essere bastevole per tutti. A te è servito il percorso che hai fatto, ad altri potrebbe essere utile "muovere il culo",altri faranno percorsi sbagliati o non ci riusciranno anche volendo perché non ne hanno i mezzi e le risorse, perché sono in una situazione più complessa. A ciascuno il suo, buona cosa gli esempi positivi, ma dire "tutte scuse" senza sapere con chi si parla e di cosa, no. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
ah il caro buon vecchio "muovete il culo..."...:ridacchiare:
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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
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Vivere quei pezzi di vita che si riesce, sperando in altre cose che stanno ancora nel mondo del possibile, e rassegnandosi al resto che invece resterà cosí ,che tanto al capolinea ci si arriva tutti comunque, infobicati o no, felici o tristi, amati o ignorati. |
Re: "Guarire" si può. Leggete, per favore.
Quando si abbandona il sogno non resta altro che masturbarsi con la realtà ( Flaiano)
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