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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Avevo le stesse paure che avete ben descritto prima di cominciare e in parte le ho tutt'ora, però mi sono buttato, non avevo alternative, cercando di sopravvivere alla meglio possibile. Per esperienza vi dico che alla fine passo dopo passo un po' ci si fa il callo, si prende confidenza con l'ambiente, si comincia a capire come funzionano le cose e la situazione si normalizza un po'.
Certo lo stress, le paure, l'ansia mi hanno mangiato dentro, ho passato periodi davvero brutti, adesso va un po' meglio, ma dovessero cambiarmi mansioni potrei finire di nuovo in difficoltà..... Comunque ripeto dovete provarci, provarci e tenere duro, è l'unico modo, dovete farvi la scorza dura. Rimane il fatto che ci sono anche lati positivi, piano piano imparando cose nuove proverete soddisfazione, vi sentirete utili e tutto vi sembrerà un po' meno grigio e difficile e poi è possibile anche trovare degli ambienti positivi con persone con le quali vi trovate bene, insomma non pensate per forza in negativo. |
Re: Paura di lavorare
Al lavoro ho conosciuto persone simpatiche..una piccola parte del totale, perché per me i simpatici sono quelli un po' disadattati come me e quindi nel mondo dei normaloni sono una minoranza..però mi repelle tutto ciò che è frutto del nostro capitalismo decadente: il marketing, gli orari di lavoro esagerati, il mobbing, le strategie assurde per far campare le nostre aziende bollite dalla crisi..la pretesa che uno debba campare per il lavoro,etc.
Vorrei avere un'attività mia, ma ho paura di non essere abbastanza tenace per affrontare le avversità, anche se l'euforia di lavorare da solo, senza capi, sarebbe unica! |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
Io avevo iniziato tutto sommato bene, avevo trovato dopo la laurea un lavoro a progetto che mi piaceva ed era addirittura pagato :sarcastico:
Poi un po' per cause non dipendenti da me un po' per presunzione mia (che credevo di volere altro) ho volto il mio sguardo altrove. In quel lavoro avevo le mie difficoltà relazionali che mi accompagnavano fedelmente, ma la situazione era gestibile anche perchè avevo una certa autonomia. Sono passati gli anni e ho trovato solo qualche stage gratis, in cui mi sono distinto per le mie problematiche caratteriali e anche per una certa difficoltà a rimanere in stato cosciente, tendevo ad addormentarmi :mrgreen: In realtà dipende da ciò che faccio, se una cosa mi interessa e mi stimola riesco a lavorare molto bene. Purtroppo convincere le aziende che sei in grado di lavorare bene anche se il CV non è brillante è una fatica immane. Allora pure io sto pensando di mettermi in proprio, prima di darmi all'accattonaggio. |
Re: Paura di lavorare
Purtroppo, o per fortuna, al lavoro non si sfugge.
Mi permetto di concentrare il punto su un'altra questione, e cioè sulle tue ansie. Hai provato a parlarne coi tuoi? Ti dico proprio: aprirti completamente e senza riserva. All'inizio forse la prenderanno male, ma poi capiranno. Il che non vuol dire che ti lascerebbero non lavorare. La cosa sta nel fare capire ai tuoi che la tua poca reattività non è sinonimo di cazzoneria ma di un malessere ben più radicato. Io ho sofferto di depressione, con periodi molto gravi di depressione maggiore, se ne sono uscito è stato perchè ci sono stati loro. Adesso col malessere ci convivo, a volte va e il più delle volte no, ma sono più spronato. I miei sono stati fondamentali. Questo non vuol dire che tutti i genitori siano dei santi, ma sicuramente se ti apri con loro in tutto e per tutto capiranno meglio. Considera che il loro volerti mandare a lavorare non è solo un invito, ma anche un modo diverso di metterti sulle strette per dire loro cosa effettivamente provi. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Anche io ero convinto che i miei avessero menti semplici, con gli anni e avvicinandomi invece li ho apprezzati e amati per come sono, accorgendomi che non sono dei sempliciotti come invece sostenevo (per dire, dicevo a me stesso che mio padre era la cosa più simile a un comodino che conoscessi). Il loro è un modo di spronarti, forse è grossolano ma è difficile gestire una persona il cui umore non coincide esattamente col nostro. E' il loro tentativo di farti uscire dal limbo: non colpevolizzarli, non pensare che ti attaccano. Semplicemente non sanno come comportarsi. Non penso chiudersi sia una buona idea. Prova a far vivere loro ogni tua caratteristica e non pensare ti stiano attaccando, semmai vedete di costruire assieme un percorso per far sì che tu possa anzitutto riuscire ad avere un minimo di vitalità e poi, solo in un secondo (ma non dimenticare: è il punto di arrivo!) di concludere qualcosa. |
Re: Paura di lavorare
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Capisco le tue paure sopratutto quelle di andare nel panico e di temere il giudizio altrui , per l'ansia ci sono gli ansiolitici e anche l'umore si tira sù dai , piccola precisazione non è che io sia stato immune da questi 'sentimenti' ho incominciato a la lavorare tardi e avevo paura di tutto degli altri e di come mi sarei comportato avevo pure sofferto di ansia e depressione capirai... ho avuto la fortuna di scegliere una attività in proprio dove ero capo di me stesso e nessuno mi poteva giudicare tranne i miei clienti e quest è stato un vantaggio :) non ti scoraggiare ce la puoi fare benissimo , tutti ce la fanno il guaio oggi è trovarlo un lavoro perché mica è facile speriamo nella renzinomics |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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Comunque vorrei anche dirti che, lavorare con i propri familiare può essere anche peggio che lavorare con gli estranei, in qualche caso, se fai qualcosa di buono gli estranei potrebbero gratificarti molto più di un parente, che potrebbe anche non farlo per niente. |
Re: Paura di lavorare
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Quoto. |
Re: Paura di lavorare
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Sono d'accordo anche su questo. Una cosapevolezza che adesso mi appare ben più chiara rispetto a quanto lo fosse alcuni anni fa. Se non sono indiscreto, vorrei chiederti in quale settore lavori. Va bene anche un pm.. Anche io avevo pensato ad una attività in proprio, esattamente per limitare alcuni degli aspetti spiacevoli della timidezza. Ammetto di non aver mai preso in considerazione seriamente l'idea di cercare lavoro come commesso, venditore etc. sotto l'altrui comando proprio per il mio carattere. Ma se dovessi operare nel commercio per conto mio, credo che le cose andrebbero decisamente meglio.. anzi forse la vedrei come una sfida da vincere a tutti i costi. |
Re: Paura di lavorare
ho fatto vari lavori Flying_higher, dal programmatore free-lance nei lontani anni '80 (ma era un lavoretto) , fino al commerciante : giornalaio ed enotecaro , la esperienza di giornalaio la considero al migliore , causa i miei prob di rapporto con gli altri nessun padrone e anche poca vita familiare dato che o lavoravo o dormivo :D
ma mi rendo conto che non tutti hanno la possibilità di gestire una attività in proprio , cosa che secondo me aumenta la propria autostima |
Re: Paura di lavorare
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la timidezza però può essere di ostacolo , ci sono settori dove la timidezza non conta tipo tabacchi , giornali, business sicuri... In altri ambiti si vende sopratutto se stesso (cosa da non sottovalutare), cmq quando iniziai temevo molto il rapporto col pubblico ed invece si è rivelato una bella sorpresa , mentre sono stati i problemi 'tecnici' ad essere più gravosi , mentre l'alzarmi alle 5 di mattina non è mai stato un problema per uno che era abituato ad alzarsi alle 9 più o meno :mrgreen: |
Re: Paura di lavorare
io vorrei sapere da chi lavora , dove la vedono la soddisfazione di pagare una bolletta dopo aver passato 8 ore a pulire cessi , boh . uno dovrebbe vivere per questo bah andiamo bene. forse gli hobby vi salvano sennò nn se spiega. capisco che va fatto etc... come fan tutti ma alla lunga diventa una situazione da suicidio boh .
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Re: Paura di lavorare
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Eh eh.. ho qualche perplessità sull'ultima frase..:) Grazie per le indicazioni, e l'incoraggiamento. |
Re: Paura di lavorare
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Re: Paura di lavorare
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