![]() |
Re: Non so che fare
Quote:
Potrebbe uscire di tutto se aprissi la mia boccaccia quando mi va... Una fatica!! :mannaggia: |
Re: Non so che fare
Capisco bene cosa intendete con i vostri consigli.
Tieniti il lavoro, ti serve, intanto ti muovi, se trovi altro bene se no sopporta. Ecco. Comprendo il vostro aiuto e lo apprezzo ma è proprio il sopportare che non mi va giù. Scusate, ma vi sembra un ambiente di lavoro normale? Uno del genere sarebbe già stato mandato via. Mi sconvolge che per lui si debba provare tutta la pietà di questo mondo e per me no. A me dispiace che nessuno riesca a dire "eh ma... effettivamente... Helter che motivo aveva di colpirlo? che pirla questo oh". Nessuno lo ha mai detto quella sera. Mi spaventa la mancanza di umanità nei miei confronti. Mi vedono come la ragazza che studia, che può farcela, che parla di studiare altre lingue e mi vedono automaticamente come quella che non ha bisogno di questo lavoro quando invece non è così. Per realizzarmi ho bisogno di quello stipendio. Non è giusto che ci debba rinunciare per lui e per le sue stronzate. Mettono sul piatto della bilancia la mia vita (che non conoscono) e la sua (ne parla abbondantemente) e hanno deciso che lui se lo merita di più, sulla base della sua presunta sfortuna. Pure io non ho avuto vita facile ma nessuno mi ha regalato niente. Se ho la stima del mio capo (almeno, così dice lui) è perché me la sono guadagnata. Io vorrei davvero rimanere ma se di fronte a lamentele oggettive il mio datore mi risponde "io non trattengo nessuno" qualcosa non va. Forse la strada giusta è andarsene anche se mi fa paura. Non è un attacco rivolto a qualcuno, sto cercando di mettere per iscritto i miei pensieri per fare chiarezza. Scusate se sono poco coerenti. |
Re: Non so che fare
Quote:
Accetto il tuo parare e ti chiedo cortesemente di rispettare il mio. |
Re: Non so che fare
Quote:
|
Re: Non so che fare
Quote:
|
Re: Non so che fare
Quote:
Perdonami ma tutta questa pietà verso dipendenti che danneggiano l'azienda io non l'ho mai vista, non la vedo neppure verso chi lavora bene in molti casi. Prendo atto di ciò che scrivi in merito al tuo datore di lavoro ma mi lascia esterrefatta. |
Re: Non so che fare
Ma non hai ricevuto solidarietà da nessuno ?nemmeno in privato ti han detto "quello è un mezzo matto ..anche se non si può licenziare ,hai il mio supporto morale " ???? è una scelta difficile :da una parte il lavoro ,dall'altra la perdita di dignità ..perché in queste condizioni licenziarsi sarebbe un atto dovuto verso se stessi ...
|
Re: Non so che fare
Quote:
Ha solo trovato la situazione in cui sguazzare. |
Re: Non so che fare
@rosa: guarda, lascia perplesso chiunque quindi non mi offendi se mai non dovessi credermi. Poi uno entra e vede certe cose o sente cosa dice il soggetto in questione comincia a prendere in considerazione le mie parole.
Una volta il capo disse che "siamo una grande famiglia" io semplicemente risposi che no, eravamo solo suoi dipendenti. Si arrabbiò. Io credo che lui abbia voluto instaurare delle meccaniche famigliari che stonano con l'ambiente. Come il figlio ribelle che manda a fanculo il padre, lo si sgrida ma poi gli vuoi bene perché è tuo figlio. Ecco, mi sa che la vede così. Del resto il capo tiene il mio collega più isolato possibile dagli altri come se fossimo i fratelli che non vanno d'accordo tra loro ma la famiglia è la famiglia. E' un'opinione che condividono anche alcune persone a me vicine che frequentano il posto da anni. Comunque c'è poco da fare. Grazie chi ha risposto. |
Re: Non so che fare
Quote:
Il discorsetto "siamo una grande famiglia" è solo una di quelle sciocchezze che ti propinano inizialmente, quando venne propinato a me ho taciuto ma dentro di me ho rizzato le antenne... Allarme ipocrisia!! :ridacchiare: Forse il tuo capo lo pensa veramente ma sarebbe un'eccezione... |
Re: Non so che fare
Andrò un po' controcorrente.
La premessa è che avendo un debole ed apprezzando la tua persona, mi schiererei palesemente dalla tua parte. Considera ciò dal punto di vista umano e ad personam. Cercherò invece di fare un discorso sui generis. La sua storia personale per me è assolutamente irrilevante e, per l'appunto, personale: la si può giudicare positivamente o negativamente ma non ha tutta questa rilevanza nel lavoro. Stesso discorso per la sua indole: se è fancazzista, a parte il datore o responsabile, nessun'altro ha il diritto di esigere o suggerire misure disciplinari. E' facoltà invece invece fare delazione neutrale. Con neutrale intendo riferire il mero fatto senza criticarlo o elogiarlo. Anche il fatto che il suo trattamento economico è pari o superiore al tuo, anche se fancazzista, non conta molto. Un datore è libero di concedere la retribuzione che vuole ad una persona (sopra il minimo), non ha alcun obbligo di determinarla su base meritocratica e, secondo me, è anche responsabilità del singolo avere la capacità di (ri)negoziare in sede individuale la stessa. Se una persona è timida, umile, non ha l'indole della contrattazione è anche "giusto" che prenda pari o meno di un'altra, anche se quest'ultima è meno brava, meno volonterosa. Nell'attuale sistema economico funziona così. Una cosa che farei, è querelare il collega per diffamazione/ingiurie coinvolgendo tutti i testimoni da te identificabili (datore, colleghi, ecc.), se ci sono gli estremi. Sono anche dell'avviso che se non si reagisce non si è nemmeno nella condizione di essere immuni dal biasimo, anche se il torto è dell'altro. Non sto legittimando il comportamento del collega ma è un mondo utopico quello dove c'è tutela senza un minimo di sforzo endogeno e non essere minimamente in grado di reagire di fronte a soprusi, ingiustizie, illegalità, ecc., secondo me è rende l'individuo corresponsabile in minima parte del sopruso. Il signore che si è visto minacciare ha sbagliato a non far presente la cosa al principale o a non querelare la persona. Stesso discorso per il tuo capo: se i ritardi non li sanziona con trattenute sulla retribuzione o con la sospensione ma si limita a richiami verbali, è anche "giusto" che Tizio arrivi in ritardo. Se si vuole disciplina, si dev'essere inflessibili. Se poi parliamo di lavoro nero o non c'è un contratto di lavoro dipendente (non lo so, considero tutte le ipotesi) allora non può pretendere nulla il tuo datore, essendo in torto lui per primo. Dici che non possono mandarlo via per pena, ecc. con i fatti descritti lo trovo ridicolo e ritengo che sia più deplorevole e mediocre una persona che non ha spina dorsale per licenziarlo come il tuo datore che la stupidità del collega. Si suiciderebbe? Si farà il funerale. Io non avrei nessun rimorso. E' una debolezza sua, una sua apoteosi di stupidità e non vedo perché dovrebbe tenere in ostaggio un ristorante ed i suoi dipendenti. Il consiglio che mi sento dare è quello d'imparare a convivere con la cosa, altrimenti di dare le dimissioni se non si è in grado di reagire, magari facendo colloqui per cercare un rimpiazzo. Sarò troppo pragmatico e cinico ma non vedo altre soluzioni percorribili e trovo uno spreco di tempo, risorse ed emotività piangersi o disperarsi sopra. Nel frattempo, dialogare col datore, ribadendo tutte le osservazioni ed avendo il coraggio di chiedere perché non lo si vuole licenziare. E' utopico pensare che venga allontanato lui (magari è così, speriamo) ma è altrettanto utopico pensare che nel lavoro non si debbano affrontare queste situazioni oppure che si debbano avere sempre "protezioni". Non devi nemmeno sminuire le tue competenze ed il tuo operato. Questo accade, a prescindere da competenze e qualità del lavoro. |
Re: Non so che fare
La motivazione secondo me più plausibile per un comportamento così anomalo (riferito al capo) l'ho buttata là, tra un post e l'altro. Mi autoquoto:
"probabilmente il tizio sarà il figlio di qualche amico suo a cui deve un favore...that's italy" |
Re: Non so che fare
Quote:
|
Re: Non so che fare
Certo che mi pare strano l atteggiamento del capo, il capo è il titolare del ristorante, sai se sono parenti? Forse la sorella è l'amante del capo:D
Bho:nonso: |
Re: Non so che fare
Quote:
|
Re: Non so che fare
Bè io penso che si vada a lavorare per lo stipendio,finchè pagano quello va bene dei colleghi e del datore di lavoro me nè fregherei altamente,anche dove lavoro io ci son tante situazioni assurde ma finchè mi pagano lo stipendio non me ne frega nulla:mrgreen:
|
Re: Non so che fare
sono d'accordo con Liuk. Che vada a farsi fottere, si sta parlando di lavoro non di beneficenza.
|
Re: Non so che fare
Quote:
|
Re: Non so che fare
Ciao Helter, io gestisco un ristorante (con molto personale) da ormai 15 anni e mi permetto di dirti che il problema in questa faccenda non è il tuo collega ma il proprietario del locale. Se ciò che racconti è vero, e non ho motivo di credere altrimenti, non è possibile che questa persona ancora lavori lì (l'episodio dell'incursione notturna è da licenziamento IMMEDIATO!)
Io ho avuto alcuni collaboratori (tre, per la precisione) che hanno tenuto atteggiameni in qualche modo paragonabili a quelli del tuo collega e li ho allontanati. Magari non nell'immediato, ma seguendo i necessari iter ... |
Re: Non so che fare
Comunque io le ho consigliato di affrontarlo perché io lo affronterei, ma io sono una persona che non sa controllare i sentimenti di collera è probabile che lei non possegga un carattere molto collerico e quindi non abbia la forza di affrontarlo. Io comunque le consiglierei di reagire lo stesso se non di persona attraverso qualcunaltro, che ne so il ragazzo. Non dico che gli deve mena' semplicemente dirgli "d'ora in poi stai tranquillo per favore che io voglio lavorare in pace se no prenderò' provvedimenti. "
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 16:45. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.