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Odradek 30-05-2014 19:36

Re: Avevo vent'anni...
 
Un'età meravigliosa, di successi, amici,feste, incontri, viaggi, peace and love...
Scherzi a parte per me nulla è cambiato dopo i sedici anni... Dai 15 ai 16 anni sono diventato un'altra persona , antitetica all' odradek precedente ilare e svagato. Certamente in quella fase c'è una riserva di energie che ti salva in qualche modo, ma appunto è come essere un motore a pieno regime che gira a vuoto... La mia nostalgia dei vent'anni è legata soprattutto a certe appasionate letture notturne irrorate da ettolitri di caffè, cercavo assurdamente delle risposte nella letteratura. Quella febbre di assorbire la maggiore quantità di bellezza e verità possibile. Ma era comunque un inganno. Invece di vivere mi nascondevo avvolgendomi in quel bozzolo di pagine scritte.

Wrong 30-05-2014 21:16

Re: Avevo vent'anni...
 
Quote:

Originariamente inviata da Ichnos (Messaggio 1298167)
Mah a quelli che hanno avuto tutto ciò in toto invito a chiedersi cosa ci facciano qui...

Ma in questo forum penso che non ci sia nessuno che abbia avuto queste cose a vent'anni...

milton erickson 30-05-2014 22:17

Re: Avevo vent'anni...
 
Si a vent'anni stavo decisamente da schifo: adesso sono decisamente più equilibrato e saggio.

L'ideale sarebbe tornare a quell'età (o anche prima) con la maggiore saggezza di adesso.

Molti treni sono stati persi. Molte decisioni importanti sono state sbagliate.

Col senno di poi vedo facoltà che non ho scelto, viaggi che non ho fatto, persone che non ho incontrato e avrei potutto incontrare...

Vorrà dire che aiuterò altri a crescere e vivere meglio, se il destino me lo concederà e il mio coraggio e altruismo sarà sufficiente per farlo.

Ma soprattutto:
quando vedo qualcuno che mi guarda con sospetto o diffidenza, penso con un sorriso: tu puoi aspettarti tutto il peggio da me, ma sono io che decido.

Quel che di brutto poteva accadermi mi è già accaduto, sono sopravvisuto a me stesso. E a molte tempeste.

Per cui adesso non ho più paura.

Stasüdedòs 30-05-2014 23:45

Re: Avevo vent'anni...
 
Brutto periodo i (miei) 20 anni, anche se per ragioni diverse da quello adolescenziale.

In realtà è stato il periodo tra i 19 e i 22 anni, lo ricordo come se fossi stato in un "limbo", pieno di incertezze, ansie ed incognite sul futuro, quando i lunghi anni della scuola erano ormai finiti e ci si affacciava sul mondo degli adulti da affrontare alla svelta e da perfetto introverso ...... tra patente da fare, primi curriculum da compilare e spedire chissà dove, primi colloqui (quando andava bene) da sostenere, le visite di leva incombenti che nel frattempo condizionavano e limitavano le possibilità di trovare lavoro "serio", lo stare a casa e sentirsi in colpa a rimanere davanti al pc invece che in giro più spesso a cercare lavoro, ecc.

Insomma serenità zero, altro che svaghi e spensieratezza ... fortuna che poi è passato.

Dedalus 31-05-2014 02:06

Re: Avevo vent'anni...
 
Quote:

Originariamente inviata da Weltschmerz (Messaggio 1298216)
Sì, aiuta eccome :bene: si parla dell'adolescenza allora, no?

Sì e no, nel senso che è comunque un libro fortemente influenzato dalle tematiche esistenzialiste, in lotta (e in rotta) col mondo dei padri, capace soltanto di mandare i figli a morire in trincea.
Il problema era: cosa può nascere a vent'anni che non si riduca a seguire la scia dei parenti, che sia capace di non cedere al compromesso?

Poiché al tempo i figli non avevano alcun potere, l'espediente divenne situazione, progetto, scelta; la differenza col tempo attuale è che ora son impotenti sia i padri che i figli.

cancellato11788 31-05-2014 09:42

Re: Avevo vent'anni...
 
Ho 23 anni. Com'ero 3 anni fa? mah di sicuro non è che stessi molto meglio di adesso, ma almeno uscivo leggermente più spesso e non avevo ancora preso piena coscienza della mia condizione ma nemmeno facevo nulla per uscirne, diciamo che "vivevo alla giornata"...

anahí 31-05-2014 10:03

Re: Avevo vent'anni...
 
A vent'anni diventa tutto reale, o meglio realistico. Non c'è più tempo per se e i forse , le cose misteriose e irraggiungibili che prima trepidavi ora ti si presentano sfacciate e prosaiche, e tu devi destreggiarti al meglio. Ma tu non ti accorgi di essere deluso, non hai tempo: al massimo la delusione si estrinseca in un disprezzo amaro d sognatori e degli illusi che dovrebbero crescere e imparare come va il mondo*. Sei un adolescente che cerca di comportarsi da adulto, ancora frastornato per quanto tutto è indifferente a te dopo che la realtà ti piomba addosso senza che tu abbia acconsentito.

Comunque mi sembra superficiale e deprimente voler individuare un'età migliore, perché necessariamente significa negare il valore del cambiamento.

*E poi a vent'anni il corsivo diventa l'espediente preferito per rendere più incisiva un'espressione.

Marchese 31-05-2014 11:55

Re: Avevo vent'anni...
 
20 anni? E chi se li ricorda più. :D A quell'età ero ancora in quell'ingenuità nel credere che i miei disagi sarebbero magicamente spariti con l'entrare nell'età adulta. Come no! La verità è che dalla seconda adolescenza che navigo in acque piatte e melmose.

AloneInTheDARK 31-05-2014 17:07

Re: Avevo vent'anni...
 
A 22 anni ho conosciuto la realtà del mondo, che non è fatta di brave persone, ma di infami, meschini, bugiardi, traditori e codardi. Parenti per sintetizzare.

Weltschmerz 31-05-2014 21:01

Re: Avevo vent'anni...
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1298396)
Sì e no, nel senso che è comunque un libro fortemente influenzato dalle tematiche esistenzialiste, in lotta (e in rotta) col mondo dei padri, capace soltanto di mandare i figli a morire in trincea.
Il problema era: cosa può nascere a vent'anni che non si riduca a seguire la scia dei parenti, che sia capace di non cedere al compromesso?

Sembra interessante :pensando: mi è venuta la curiosità di leggerlo.

Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1298396)
Poiché al tempo i figli non avevano alcun potere, l'espediente divenne situazione, progetto, scelta; la differenza col tempo attuale è che ora son impotenti sia i padri che i figli.

E chissà cosa ne uscirà fuori.


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