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Originariamente inviata da Winston_Smith
(Messaggio 1290178)
Queste sono tue illazioni. Poi m piacerebbe sapere qual è la corretta interpretazione del principio di reciprocità secondo te. Io non credo che sia quella secondo cui gli altri danno per scontate da me certe cose che io NON mi aspetto da loro.
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Intravedo una fissazione nell'aspettarsi dagli altri cose che noi non possiamo dare. Chissà come mai l'insicuro medio è così titubante quando si tratta di decifrare possibili segnali positivi negli altri, votati al dare e all'offrire, mentre si fa sorgere ben pochi dubbi quando ha la sensazione di essere criticato o di dover offrire al prossimo più di quanto questo stia dando a lui. Mentalità comune in questo forum.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
(Messaggio 1290178)
In alcuni contesti e riguardo ad alcune dinamiche è così, o meglio sarebbe auspicabile che certi pregiudizi/stereotipi venissero aboliti.
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Requisito fondamentale per cambiare le cose è cambiare prima se stessi, specie se si è insicuri e con poca autostima, se non addirittura fobici. Ho già spiegato perché.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
(Messaggio 1290178)
Irrealistici tipo? Quello che è ritenuto irrealistico per una donna deve essere ritenuto normale per un uomo?
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Ritorna la fissazione :occhiali: Irrealistiche sono tante cose, e come ho detto sopra ad esempio è irrealistico soprattutto il pensare che la società sia causa dei nostri problemi più profondi e radicati...è colpa della società se una persona non riesce ad alzarsi la mattina dal letto, non riesce a fare nessun lavoro, a sopportare la presenza di estranei, a salutare la gente per strada, a parlare a una persona dell'altro sesso?
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Originariamente inviata da Winston_Smith
(Messaggio 1290178)
Non esistono anche elementi esterni che ci penalizzano, secondo te?
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Sono elementi che potrebbero penalizzare chiunque, la società non è perfetta ma è molto meglio rispetto a un tempo (oggi esistono terapie, farmaci, spazi virtuali e non di confronto). Se una persona possiede un grado di fragilità e vulnerabilità molto elevato, deve provvedere a migliorare partendo da se stessa, sempre che voglia stare meglio (non è un obbligo stare bene).
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Originariamente inviata da Winston_Smith
(Messaggio 1290178)
No, ma il "mondo" ha la "colpa" (notare le virgolette) di alimentare una bella palata di pregiudizi/sterotipi denigratori verso un certo tipo di caratteristiche personali.
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Anche qui bisogna constatare il livello di disturbo personale...come faceva notare Kody se una persona non ha il coraggio di entrare in un negozio e continua a girare intorno all'ingresso per l'insicurezza di confrontarsi con gli altri, non si può fare a questi a una colpa così grande se arrivano a reputarlo strano.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
(Messaggio 1290178)
OK affrontare la paura dell'esterno, ma non vedo perché abbandonare le istanze di miglioramento (non di perfezionamento) dell'ambiente in cui dovremo interagire. A te va bene vivere in una realtà difettata?
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La realtà va migliorata "a prescindere", in base al presupposto che anche se non sarà mai perfetta, sarà sempre perfettibile. Per me però ci sono troppi topic che indulgono sull'imperfezioni del mondo esterno, in un sito il cui tema principale dovrebbe essere l'analisi di se stessi e delle proprie turbe.
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Originariamente inviata da Winston_Smith
(Messaggio 1290178)
Non è detto che gli unici che ne avrebbero bisogno siano iscritti a questo forum.
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Un po' come Pierino che si difende dall'accusa della maestra di non aver fatto i compiti, facendole notare che nemmeno Luigino li ha fatti :D Ok, ma noi siamo su questo sito per parlare principalmente di noi stessi, almeno spero.