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Josef K. 19-04-2014 17:58

Re: Un Quesito: domanda non facile
 
Mi capita spessissimo, ma in forma leggermente diversa. Ho molte passioni, ma poco tempo da dedicare loro, perciò ho parecchio "arretrato" (videogame da giocare, libri e fumetti da leggere, film da vedere e così via) da smaltire. Di conseguenza, ogni volta che riesco a trovare un piccolo spazio per queste cose, il pensiero della sua insufficienza rispetto a quel che mi servirebbe per recuperare mi mette un'ansia tremenda. Dedicarmi ai prodotti ai quali tengo di più in questo stato mi risulta difficile, e finisco per rinviarli a "tempi migliori", con la conseguenza che riesco a consumare solo ciò che mi interessa di meno. Inutile dire che questo è causa di ulteriore frustrazione e non fa che peggiorare le cose.

hehehael 19-04-2014 19:35

Re: Un Quesito: domanda non facile
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1274087)
Non mi pare. Ma certo è che vi sono tanti piccoli nirvana a disposizione per chi non si libera dallo sguardo del genitore interiorizzato.

Si credo che sia proprio questo, il senso di colpa onnipresente che ci ammonisce, in realtà non è per la cosa in se che si sta facendo, ma è un conflitto tra le pulsioni e le censure del super-io.
Per risolverlo mi vengono in mente solo due cose:
1) andare alle origini di quel senso di colpa esorcizzando il super-io (difficile)
2) coinvolgersi in qualcosa che amiamo davvero e che ci gratifica superando la censura

Keith 19-04-2014 21:19

Re: Un Quesito: domanda non facile
 
Sicuramente in questo stato di agitazione/insoddisfazione nei confronti delle proprie attività ci sono alla base dei conflitti interiori non risolti e anche una percezione del tempo che passa e che secondo noi stiamo utilizzando in maniera sbagliata. Purtroppo il raggiungimento degli obiettivi (quelli che vogliamo noi o quelli condizionati dall'esterno) non è per tutti, quindi o ci si mette l'anima in pace cercando di fare un passetto alla volta senza guardare al passato, oppure questo stato di alienazione perenne non avrà fine, e soprattutto non sarà di nessuna utilità

Hal86 19-04-2014 21:42

Re: Un Quesito: domanda non facile
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 1273961)
son convinto anche io che può dipendere da un certo senso di colpa

anni fa terminata la scuola non avevo ancora lavoro ed andai in crisi (la classica crisi fobica depressiva che molti qui conoscono :miodio:)
non mi divertivo ne avevo soddisfazione con nulla sempplicemente perchè credevo di non meritarmelo
con il lavoro questa cosa è sparita, ora quando faccio qualcosa (hobby o semplice cazzeggio) mi sento "giustificato" nel farlo perchè ho lavorato tutta la settimana

Quote:

Originariamente inviata da Sylvie (Messaggio 1274150)
A me succede da sempre, mi sembra di buttare via i miei anni. Da poco ho compiuto 22 anni e mi sembra di non aver concluso nulla, mi sento in colpa e mi viene da stare male. E nel mentre tutto intorno a me si muove, mentre io sono ferma.


Esatto..è proprio questo. E' una preoccupazione diffusa per il futuro.
E probabilmente se ne andrà del tutto solo dopo essersi sistemati. Perchè è una sensazione di oppressione per il fatto che hai paura di "fallire" nella vita.(non trovare lavoro ecc ecc..) Il problema è che ,paradossalmente, quell'ansia è controproducente in ciò che devi fare. Perchè ti blocca. Vai in burnout.. non riesci più a fare niente. Invece uno dovrebbe cercare di rallentare un attimino il tiro in modo tale da uscire da quel vortice e poter andare avanti abbastanza costantemente.

Bisogna fare insomma l'ultima cosa che si penserebbe di fare quando si è in quello stato: darsi tregua.. altrimenti non riesci a fare niente.
Non si può tirare e tirare oltre il limite.. quando sei in ansia.. consumi risorse e ti stanchi senza fare di fatto niente di utile. E' come se fossi un criceto che a furia di "ansia del fare" gli stà per scoppiare il cuore.. e più ti imponi di fare di più... meno riesci a tenere quel ritmo e più ti blocchi! e meno fai!

Keith 19-04-2014 21:53

Re: Un Quesito: domanda non facile
 
Quote:

Originariamente inviata da Hal86 (Messaggio 1274310)
Esatto..è proprio questo. E' una preoccupazione diffusa per il futuro.
E probabilmente se ne andrà del tutto solo dopo essersi sistemati. Perchè è una sensazione di oppressione per il fatto che hai paura di "fallire" nella vita.(non trovare lavoro ecc ecc..) Il problema è che ,paradossalmente, quell'ansia è controproducente in ciò che devi fare. Perchè ti blocca. Vai in burnout.. non riesci più a fare niente. Invece uno dovrebbe cercare di rallentare un attimino il tiro in modo tale da uscire da quel vortice e poter andare avanti abbastanza costantemente.

Bisogna fare insomma l'ultima cosa che si penserebbe di fare quando si è in quello stato: darsi tregua.. altrimenti non riesci a fare niente.
Non si può tirare e tirare oltre il limite.. quando sei in ansia.. consumi risorse e ti stanchi senza fare di fatto niente di utile. E' come se fossi un criceto che a furia di "ansia del fare" gli stà per scoppiare il cuore.. e più ti imponi di fare di più... meno riesci a tenere quel ritmo e più ti blocchi! e meno fai!

tutto condivisibile, la meditazione è fattibile, ok, ma il pensiero che la cosa che stai facendo sia sbagliata o sia una perdita di tempo non ti viene mai?

Skyl 20-04-2014 00:41

Re: Un Quesito: domanda non facile
 
Non so darle una definizione a parole, comunque questa sensazione la provo spesso anche io.... Sto perdendo tempo a fare questo o quello e intanto il tempo mi scivola fra le mani.... credo sia una profonda insoddisfazione di quello che si è fatto fino ad ora che ci spinge a questo.


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