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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
A quanto pare all'inferno incontrerò persone valide ed interessanti. Ci faremo le maratone di film horror zoe, "l'esorcista" con il diavolo in persona :D
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Re: Fede (la mia esperienza)
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mi sa che hai una concezione un pò antropomorfa di Dio, immaginandolo come un essere dotato di organi come occhi, orecchie, "antenne", ecc. Mica Dio (se esiste) guarda con "occhi umani". Quello è il Dio dei testimoni di geova che credono abbia un corpo, un luogo "nei cieli", rispetto al Dio nel quale credono i cristiani più "evoluti", cioè un essere che trascende lo spazio e il tempo |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Io sono sempre stato ateo. Non ricordo di aver mai avuto dubbi sull'esistenza di dio, soprattutto ricordo di non averne mai avuto timore.
Devo dire che la comunità nella quale sono cresciuto mi ha sempre regalato buoni esempi sia durante l'infanzia sia durante l'adolescenza e la maturità. Durante l'infanzia ero poco incline a rallegrarmi per i buoni esempi e le belle lezioni che mi venivano offerti e non ero affatto felice di fare parte della comunità. La mia è sempre stata una parrocchia progressista ( preti, laici, catechisti abbonati a Repubblica e l'Espresso ), così mi sono toccati infiniti incontri e attività su multiculturismo, accettazione del diverso, terzo mondo, immigrazione, droghe, omosessualità, questioni sociali etc. Tutte iniziative lodevoli ma impostate su una retorica che io non sopportavo. A me interessavano maggiormente i roghi, il processo a Galileo, il processo di Giordano Bruno, l'inquisizione, le sale di tortura, i patiboli, la caccia alle streghe, le crociate etc. (sì fin da bambino provavo una spiccata attrazione per le scene traculente e i relativi scenari storici). La cose che digerivo meno era questa: l'obbligo morale della socializzazione. Era esasperante dover prendere parte a tutte le attività che che l'oratorio organizzava per il beneficio di noi bambini e, in seguito, di noi adolescenti adolescenti e di noi giovani. Le peggiori esperienze le ho avute da bambino. Era sconcertante il fatto che i miei coetanei tanto bravi e diligenti nell'imparare e ripetere preghiere, canti, inni con altrettanta serafica innocenza mi sottoponessero a vari generi di angherie. Una volta superata la fase di bullismo però, ho potuto progressivamente cambiare superare il rancore che provavo nei confronti della chiesa in generale, e nei confronti della comunità cristiana nella quale mi trovavo a far parte. Non ho mai messo in discussione la mi mancanza di fede ma ho progressivamente abbandonato la posizione di anticlericalismo sulla quale mi ero arroccato durante l'infanzia e l'adolescenza. Bach per primo mi ha dischiuso quella sorgente di bellezze sublimi che sgorga dalle scaturigini della fede cristiana; poi è arrivato Michelangelo, i romantici; il gusto mio si è affinato, il mio pensiero ha cercato il vigore e ho così messo in discussione in maniera non drammatica(non ho "pianto e poi creduto") gran parte delle mie convinzioni, dei mie preconcetti, dei miei punti di vista. Così eccomi qua, tanto ateo quanto sensibile alle bellezze architettoniche, figurative, musicali, del pensiero, della morale patrocinate da quel culto che ha superato tante rivoluzioni e infiniti rivolgimenti storici. |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
Si, Dio vede tutto, ma non vede con l'"occhio umano" come per fare la spia mentre facciamo la pipì
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
visto che il 3d merita, posto un pezzo rtovato sul sole24 ore nell'inserto domenicale
"...Molti confondono la fede col fideismo cieco.Un credente autentico com eil Giobbe della Bibbia ha invece un'anima tutt aartigliata da interrogativi su e contro Dio.Aveva ragione il filosofo Poincarè uando ammoniva che " dubitare di tutto o credere a tutto sono 2 soluzioni ugualmente comode, che ci dispensano dal riflettere".Il percorso del credente autentico è quindi tutt'altro che pianeggiante e solare.Conosce l'erta affannosa del monte MOria sui quale Ambramo ascende sotto un cielo cupo e muto, ove eccheggia l'ordine divino sconcertante di sacrficare il figlio donatogli proprio da Dio, Isacco. La fede robusta è sì stare su una roccia solida, ma per raggiungerla è necessario passare attraverso molte paludi. E "credente" rimane sempre un participio presente che esige di essere declinato di nuovo ogni giorno." Gianfranco Ravasi |
Re: Fede (la mia esperienza)
Meno male che c'è qualcuno che riesce ad andare oltre la questione fatidica: "Ma Dio rispetta la mia privacy quando sono nel cesso?" :D
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Re: Fede (la mia esperienza)
Questo articolo mi s3mbra interessante e grossomodo quello che penso attualmente
http://www.consapevoli.net/scienza-coscienza-dio.php |
Re: Fede (la mia esperienza)
sempre intelligenti e interessanti i tuoi post
siamo tutti piccoli pezzettini di Dio al cospetto di Dio? o Dio sta in ognuno di noi essendo la vita? e se Dio ha riposto la sua vita in ogni io io credendo in me stesso come Dio mancherei di rispetto a Dio o farei il volere di Dio? se invece Dio esistesse come presenza a se stante allora Dio sei un gran sadico :D agnostico comunque credo è scontato negli Alieni e che noi qua siamo una sorta di reciclo e ricostruzione di cio che c'era prima e troppo indietro ancora per capire cos'è davvero da vivi bella ste |
Re: Fede (la mia esperienza)
a parte le teorie di sitchin (io personalmente ci credo), non credo assolutamente.... ero stato agnostico per un brevissimo periodo ma poi mi sono ''ripigliato''.... purtroppo se non vedo e non ho prove non credo. però sarebbe bello avere fede se uno ci crede veramente e se gli serve a star meglio con se stessi e con gli altri. ma non è il mio caso.
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Re: Fede (la mia esperienza)
La fede l'ho persa (che poi era vera fede? e cos'è la vera fede?) e sono sicuro che non la riavrò mai più. Ho tanti dubbi e incertezze sull'esistenza, ma non sul fatto che il Dio cristiano non può esistere
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Re: Fede (la mia esperienza)
Molto di quello che ha scritto Milo rientra anche nella mia esperienza.
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Le domande non hanno trovato risposta e sono diventato ateo. Ora vedo la religione (in generale, non solo quella cattolica) come un'accentuazione della cecità dell'essere umano nei confronti del mondo che lo circonda. Un modo come un altro per sottrarsi alle proprie responsabilità. Perché accade un determinato fatto? se non si trova la risposta, bisogna avere fede perché c'è un motivo se accade. Troppo comodo. Mi ricordo di una accesa discussione avuta con un prete che riuscii in qualche modo a mettere alle corde: alle sue continue domande sul perché non credessi nel dio cristiano/cattolico, io risposi per quale ragione dovevo credere proprio nel suo dio, e non in quello degli ebrei, dei muslmani o degli induisti. La sua risposta fu una risposta del tipo: "perché il nostro è quello più vero". Al che io dissi che non solo non era una risposta con motivazioni valide, ma risultava addirittura offensiva nei confronti delle altre religioni. Non seppe più cosa rispondere, dicendo che avrebbe pregato per me. Mah! Concludo dicendo che dopo aver letto alcuni libri di fisica di Stephen Hawking, qualche domanda è sorta spontaneamente: alcuni concetti sono talmente al di là della nostra vita quotidiana e di difficile comprensione, che viene naturale chiedersi se esista una entità superiore che abbia dato inizio a tutto. Ma non accosterei un simile concetto alle divinità delle religioni degli uomini. |
Re: Fede (la mia esperienza)
La cosa che più non sopporto e lo sguardo di commiserazione che hanno alcuni credenti verso di me, quelle frasi "ho pregato tanto per te" oppure "ma dio ti cerca sempre, devi solo imparare ad ascoltare" mi fanno venire i nervi. Come se l'ateismo e l'agnosticismo fossero una malattia da curare.
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Re: Fede (la mia esperienza)
Ho creduto nel Dio cristiano fino ai 14-15 anni, ma mi sembra esagerato chiamarla fede. Ci credevo perché ero ingenuo, perché vedevo che gli altri ci credevano, chi più chi meno. Ora mi definirei agnostico.
Mi affascina capire le varie religioni e compararle tra loro, e ammetto che ancora oggi qualche dubbio esistenziale ogni tanto torna e mi inquieta. Ad ogni modo, se mai dovessi rimanere folgorato sulla via di Damasco, penso che in caso di cristianesimo non prenderei mai la strada cattolica. Non mi piacciono per niente le tinte sensazionalistiche (santi, madonne e miracoli) tipiche della fede popolare cattolica. |
Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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Re: Fede (la mia esperienza)
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E' proprio così.. Dio non si stanca mai di attenderci, di amarci... e solo quando davvero Lo incontri e lo senti vivo e presente nella tua vita, capisci che significa e cosa hai perso!!! Io ora come ora non potrei mai stare con qualcuno che non capisce il mio credo o i miei ideali.. perchè sono sempre stati parte di me, ma ora che ho una fede solida, sono proprio tutta la mia vita!!!! Per me la vita vale la pena di essere vissuta proprio e solo in prospettiva di un Amore più grande... viverla per i beni terreni e per il qui e ora, e per le cose terrene che passano, per me è banale e non dà la felicità vera. In questo senso l'ateismo è un pò una "malattia" da curare.. curare perchè fa ammalare il cuore dell'uomo, togliendogli la felicità vera. Io credo molto a ciò che dice Sant'Agostino: "ci hai creati per Te, e il nostro cuore non avrà mai pace finchè non riposa in Te". Ok.. sono lontana pure io dalla felicità vera a dire la verità.. ma almeno cerco di incamminarmi sulla giusta strada :ridacchiare: |
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