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Re: asessualità
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Re: asessualità
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Re: asessualità
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alcune sono diciamo così di appettito robusto, mentre altre sono più delicate e spirituali questo nella mia modesta percezione , perché sul pianeta donna non sono mai atterrato |
Re: asessualità
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era uno sfottò agli uomini che pretendono di conoscere le donne meglio di loro stesse |
Re: asessualità
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Re: asessualità
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Da qui a dire che le donne son frigide ce ne passa, però si, io ad esempio posso star anche settimane senza aver particolari stimoli sessuali. Un ragazzo più difficilmente riesce ( anche se a volte succede senza problemi ) |
Re: asessualità
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ok la smetto che poi passo da marpiona. A parte gli scherzi, qui su fobia il numero di ragazze bi è impressionante. Ok chiudo questo inutile ot. |
Re: asessualità
allora al diavolo i raduni, propongo di passare alle orge. nel nome di crowley, ben inteso. sono mica un maniaco.
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Re: asessualità
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Re: asessualità
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comunque senza di me l'orgia :nono: |
Re: asessualità
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no ma parla quella che si sta sentendo con una 23 enne :miodio: |
Re: asessualità
Alcune donne sono frigide (molto meno che in passato secondo me), e vorrei sottolineare che è stata rimossa la parola dai vocabolari medici perchè considerata politicamente non corretta, ma rimane che alcune ne soffrono (e prima di farsi pere mentali vanno escluse cause fisiche, spesso dipendenti anche dagli ormoni o medicine varie) ed eliminando la parola non gli risolvi la vita.
Io mi sono già provato a buttarla su questo lato e non è stato particolarmente gradio, quindi non voglio insisterte, sebbene per me ci sia una problematica abbastanza comune di cui si dovrebbe parlare senza vergognarsi o almeno prendere coscienza senza negare che ci sia un cattivo rapporto con il proprio corpo. Non avendo avuto a che fare direttamente o indirettamente con queste problematiche non ho grandi consigli, non ho dubbi che siano questioni risolvibilissime, solo che non bisogna nasconderle a se stessi. La maggior parte delle cose che sento per me non delineano un quadro grave, non è un rifiuto totale, è solo un comprensibile difficoltà a lasciarsi andare dovuta al carattere, alla difficoltà di accettarsi donna, alla difficoltà di fidarsi, di evitare la tensione durante l'atto, sempre non vi sia una mera questione legata alla farmacologia o a problemi fisici compensabili parlandone con il medico. |
Re: asessualità
la sessaulità della donna parte dalla mente mentre quella dell'uomo dal corpo
se non si prepara all'eccitazione la donna non sente niente in più molte donne hanno bisogno di un orgasmo clitorideo la mera penetrzione è insufficiente con buona pace di detentori di aggeggi di notevoli proporzioni , il pene è solo uno dei modi con cui far godere una donna e nemmneo il più efficae (cit. da una signora )* sono vergine ma mi sono documentato :leggendo: |
Re: asessualità
C'è di più qui, non è che gli fai un favore a dirgli che la colpa è degli uomini che incontrano, se fosse quello gli basterebbe passarsene uno a sera finchè non trovano.
Innanzitutto una donna si masturba (anche se non lo dice), o dovrebbe (è fondamentale come esercizio) e conosce benissimo il suo corpo (se è anorgasmica o meno) e direi che ben diffcilmente esistono donne anorgasmiche, ci sono, come ci sono gli impotenti (magari con cause fisiche), ma in percentuale la maggior parte dei problemi sono di altra natura (esattamente come chi è stonato ha problemi di udito nell'ordine del 3% dei casi). Sono cose con cui si dovrebbe parlare con il partner, certo quello giusto, non un coglion.e qualunque e non stare passiva a ricevere un atto che non ci piace com'è fatto per svariati motivi per paura di passare per sfigata. Sono veri e propri esercizi in cui anche la voce, fare richieste al partner hanno una forte componente di eccitazione e di mettere a proprio agio la persona, non si può essere passivi, è questo il problema, si vive l'atto come una aggressione, una sottomissione non desiderata e imposta. Chiedere a questi uomini di capire una meccanica così complessa e intima/personale è un delirio. Nascondere questa cosa al partner e a se stessi, al di là di quali meccaniche l'abbiano instaurata (e siamo sempre nel rapporto con la madre o il padre e con l'accettazione della propria condizione di donna e la maternità), è un passo per non solo chiudersi ulteriormente, provare disagio, contrarsi fino al punto di non riuscire a liberare le energie sessuali, ma anche di instillare nel proprio animo pesanti sensi di colpa (immotivati) che si risolvono in un odio verso se stessi o il partner a seconda di dove ci si orienta come indole psicologica. |
Re: asessualità
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da incorniciare |
Re: asessualità
Siamo stati obbligati a pensare, sin da piccoli, che la normalità sia rappresentata da una serie di condizioni umane.
Esempio: avere un certo numero di amicizie, studiare, lavorare, avere un certo tenore di vita (non parlo di cose ambiziose ed eccelse, ma, che ne so, cene, pizzeria, cinema, acquisti vari di abbigliamento, hi-tech ecc.) Anche nell'amore e nel sesso, esiste una sorta di consuetudine, di normalità. Che ovviamente include il sesso di coppia praticato. Siamo stati condizionati a pensarla così, perchè questa è, per così dire, l'ortodossia del pensiero comune, almeno qui in Italia. Molto di questo fa comodo all'economia, e secondo me è stato anche molto pilotato da questa. Molti, direi anzi la stragrande maggioranza delle persone, anche di questo stesso forum, ci si ritrovano, qualcuno è già in una condizione di normalità, o quasi, qualcun altro si strugge nella speranza di raggiungerla. Spesso i problemi psicologici scaturiscono da questo. Ma non solo, comunque. Poi, c'è una minoranza, spesso secondo me silente, che non ama esporsi, e vantarsi, di pensarla diversamente. Ma in una discussione del genere, sentivo la necessità di esprimermi. Il pensarla differentemente non deve essere un'esasperazione o una mera attitudine ribelle. Dev'essere assoluta spontaneità e piacere di dare spazio alla propria essenza. E in questo ambito credo di muovermi. Ho problemi con me stesso, indubbiamente, e problemi nella sfera psicologica. Ma non perchè non mi sento aderente a quella parvenza di normalità, piuttosto per conflitti interiori che non si sono mai risolti e forse mai si risolveranno. E forse, perchè il mondo in cui sono costretto a vivere non sembra darmi spazio, darmi speranze di auto-realizzarmi. Ho smesso di affannarmi a inseguire i "normali". Perchè esserlo? non mi sembra di desiderare di esserlo. E quindi, che senso ha farsi per forza una serie di amici, quando magari con quelle persone non mi ci trovo. Che senso ha uscire la sera, per stare in locali dove si aspetta soltanto il tempo di andarsene. Ho fatto delle scelte, ho selezionato, spesso ho anche subito i miei limiti oggettivi. E' rimasta qualche amicizia, mi basta. Che senso ha fare cose che non si apprezzano davvero, solo per consuetudine, accettazione sociale, o magari perchè spinti dalla pubblicità, dall'economia malata di un mondo che non funziona? che genera sempre nuovi bisogni, spesso tutt'altro che essenziali? Il sesso è una tematica che ognuno vive nella sua intima soggettività. E' vero che la norma è il coito, e tutte queste cose qui. A me non ha mai attratto molto, spesso mi sono prestato, addirittura, e inconsapevolmente, a queste pratiche. Ora che non pratico, o perlomeno non nel modo e nella quantità che normalmente ci si aspetta, ho un mio equilibrio. Evidentemente non sono asessuale, ma non sono nemmeno normo-sessuale. Ho la fortuna di avere una partner che, per gli stessi motivi, quindi non culturali nè religiosi, ha la mia stessa attitudine. Siamo tranquilli, e liberi dall'obbligo della sessualità a cadenza fissa, che invece sembra decisamente contraddistinguere altre persone. Non siamo migliori: siamo soltanto diversi. |
Re: asessualità
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