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Re: Uomini col gilè
pensa se portavi i capelli colorati....:o
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Io seguo POCHISSIMO le mode e m'ero stupito che il gilè fosse così fuori moda :nonso: |
Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Il punto è che nella mentalità dei più non c'è equanimità di giudizio su queste cose: probabilmente uno che fa un'osservazione sul modo di vestire di qualcun altro se la prende se si accorge che la sua osservazione è stata interpretata in maniera negativa (se barclay facesse capire alla tizia che la sua osservazione non è stata gradita, credi che per lei non ci sarebbero problemi?), e dunque implicitamente si aspetta che l'altro gli "legga nel pensiero". Il timido/fobico invece sta fresco se si aspetta che la maggioranza delle altre persone "legga nel pensiero" oltre le sue difficoltà di comunicazione... |
Re: Uomini col gilè
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Comunque: |
Re: Uomini col gilè
Più che mancanza di equanimità, direi diversi modi di recepire e interiorizzare gli input esterni. Una persona condizionata da un'autopercezione negativa e svalutante, ha più possibilità di dare credito a tutte quelle osservazioni dal vago sapore denigratorio o di critica, in quanto andrebbero a confermare l'immagine che di sé sviluppata nel corso del tempo. E' il classico concetto del pregiudizio di conferma.
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
Ho parlato di differenze nelle percezioni, non di deficit. Per quanto mi riguarda, la cosa importante nella vita è vivere serenamente, quindi ho iniziato a disfarmi degli autopregiudizi negativi, in modo da non arrivare a farmi il sangue amaro per ogni osservazione.
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Re: Uomini col gilè
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Ripeto la domanda, sperando di ottenere risposta: una persona che fa osservazioni sul look di un'altra e si aspetta che queste osservazioni siano prese comunque in senso buono ha una differenza di percezione o no? O quelli che non possono pretendere che gli altri gli leggano nel pensiero sono solo gli iscritti a questo forum? |
Re: Uomini col gilè
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Ah, comunque le mie non sono opinioni, giusto per precisare. |
Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
Se io sto male per un'osservazione non apertamente offensiva, allora credo che il problema sia più mio che mi lascio tangere da essa, non da chi me la fa. Non ci vedo molta differenza tra uno che scorge critiche in ogni minuta osservazione e in un Varg, ad esempio, che crede di essere deriso da ogni ragazza sconosciuta che incontra per strada. Il meccanismo mentale è il medesimo: ci autoattribuiamo un valore negativo e in qualsiasi cosa detta o fatta nei nostri riguardi cerchiamo di scorgere dettagli o avvisaglie di ciò che confermi la percezione negativa che abbiamo maturato di noi.
L'altra persona che alla nostra reazione piccata sostiene che ce la prendiamo troppo, probabilmente non si farà il sangue amaro a sua volta per la suddetta reazione ma, appunto, ci dirà soltanto di non prendercela. Presumibilmente finisce tutto lì. Se invece una delle due parti in causa si trascina il problema e lo interiorizza fino a riportarlo a galla nelle successive interazioni umane, allora inizia la disfunzionalità di pensiero. |
Re: Uomini col gilè
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Comunque per me l'offtopic termina qui, dato che sei chiuso nel circolo per cui prima neghi la possibilità di criterio per la Verità (sono tutte opinioni, no?), salvo poi invocare l'esistenza del fatto assolutamente dimostrabile (che ovviamente alla fine non potesti che ottenere in forma assiomatica o tautologica). |
Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
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Re: Uomini col gilè
E perché noi dovremmo prendercela a essere giudicati come permalosi? Se riconosciamo questa nostra caratteristica come vera e non ce ne facciamo un cruccio, che problema dovrebbe crearci?
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Re: Uomini col gilè
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