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Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
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Cmq avere una persona accanto che ti ama e ricambiarla vale più di tutto l'oro del mondo...e non riesco a pensare a una vita da solo anche con tutte le doti di questo mondo:( |
Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
Più passa il tempo e più credo che passerò la mia vita da solo...ho avuto altre conferme oggi...
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Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
Quando mi dicono che ho "molte doti che non so come sfruttare" mi chiedo sempre se lo dicono per compassione o perché lo pensano sul serio :interrogativo:
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Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
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Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
Se hai delle doti vieni al Raduno (quasi) pasquale a Milano, ci sono tanti talent-scout al Raduno (quasi) pasquale a Milano. :D
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Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
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Questa è quasi inquietante :occhiali: |
Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
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:ridacchiare: |
Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
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Re: Hai così tante doti.......... che non ci servi!
L'importanza delle doti attive, spese,usate, riconosciute!!!
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Re: Hai così tante doti.......... che non ci servi!
......La Parabola dei talenti....quando ci penso, un pò di angoscia mi viene :(
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Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
Prendiamole in esame una ad una, secondo il mio criterio di superiorità/inferiorità:
1) l'impegno nello studio e nelle attività in genere: tu sei capace di impegnarti. Puoi scegliere di non farlo. Io ad esempio sono un cazzone patentato, non reggo la frustrazione e dopo un po' devo arrendermi. Tu sei superiore a me in quest'aspetto. 2) la responsabilità, la serietà nell'affrontare gli impegni, idem come sopra. Tu senti il peso della tua parola e dei tuoi impegni: io sono estremamente indietro su questa cosa. Non riesco a sentire il senso di un'urgenza, e se fallisco tendo a giustificarmi. Tu potresti fare quello che faccio io, se ad esempio ti rendessi conto che un'impegno preso non merita più l'attenzione che gli stavi dedicando. Io invece seppur mi renda conto che l'impegno a cui NON sto dedicando attenzione è importante, tante volte non riesco a focalizzarmi su di esso; 3) l'intelligenza è complicato, dipende da come la definisci. Per me l'intelligenza è "vedere cose che altri non vedono", collegamenti non banali. Da questo punto di vista ti posso assicurare che un intelligente può fare lo stupido, ma non viceversa. Anzi per fare lo scemo ci vuole molta intelligenza, e non è un caso che molte persone ai vertici "sembrano" imbecilli. Mi sono accorto più volte che spesso è una maschera. 4) a volte la non-cattiveria (bontà mi sembra esagerato) anche qua c'è un problema di definizioni. Se intendi dire che non riesci a procurare il male a nessuno, in un certo senso è un limite. Chi ci riesce può scegliere o meno di procurare male. In questo mondo può essere una dote, la cattiveria. Ma se intendiamo la non cattiveria come la VOLONTA' di non fare del male, l'assenza di malizia, bé quella è un dono. Alcune persone hanno un lato oscuro, a volte ne sono inconsapevoli, ma questo lato oscuro viene fuori nei momenti peggiori. E porta ad avere desiderio irresistibile di fare soffrire gli altri. Dopodiché uno se ne pente, vorrebbe chiedere scusa e rimediare. Ma quando ha commesso il fatto, ha goduto della sofferenza altrui (la cosiddetta schadenfreude.... solo i tedeschi potevano inventarsi una parola simile). Io ce l'ho un po' di cattiveria. Ho imparato a conoscerla a mie spese, e fortunatamente non mi ha causato gravi danni, né agli altri. Ma c'è mancato poco. Essere felici per il fatto che gli altri sono felici, è una dote, perché lavorare in squadra è tendenzialmente vantaggioso. 5) la tolleranza la capacità di tollerare gli altri ci rende versatili e quindi ci permette di gestire situazioni che i non tolleranti non gestirebbero. basta che non confondiamo la tolleranza con l'inculoprendenza, ovvero l'incapacità di reagire dinnanzi a situazioni oggettivamente poco tollerabili. Chi sa reagire può scegliere di non reagire, quindi l'inculoprendenza è un difetto. 6) la sensibilità (ahimé quella é vera ed anche troppa) la sensibilità ti permette da un lato di percepire con maggior vividezza le sfumature emotive della vita, quindi se accoppiata ad una grande autoconsapevolezza e intelligenza, è come avere 10 decimi agli "occhi della mente". Nello stesso tempo, avere una sensibilità alta predispone al rischio di essere "accecati" da situazioni emotivamente intense. Quindi da un lato la dote è la capacità di percepire cose che altri non potrebbero percepire (un insensibile non si potrà mai rendere conto ad esempio che una persona a lui vicina sta cercando di nascondere sentimenti spiacevoli, per quanto si possa sforzare), dall'altra c'è il rovescio della medaglia di essere troppo vulnerabili alle emozioni, tallone d'achille che l'insensibile non possiede. Direi che dipende dalla società e dal contesto. Pensa ai chirurghi. La maggior parte sviluppa inevitabilmente un certo qual cinismo, come meccanismo d'autodifesa per gli episodi emotivamente strazianti coi quali si ritrovano a convivere in continuazione. Mantenere una sensibilità molto alta e nello stesso tempo riuscire a gestire i picchi è una dote estremamente rara e preziosa. Quindi, in base a questa breve disamina, mi sembra che il problema tuo non sia che le doti che ti vengono riconosciute in realtà non sono tali, ma semmai che ti mancano altre doti possedute a livello minimale dal resto della popolazione. Doti che permettono ad una persona di convivere in maniera naturale con gli altri e di farsi apprezzare per i propri pregi, e farsi accettare nonostante i propri difetti. |
Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
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E' così che funziona la vita, bisogna "saperci fare". E tutte le doti possibili immaginabili che si possano avere purtroppo non sono sufficienti, se prima di tutto non si ha quella spontaneità e naturalezza nel modo di comportarsi che ti rendono sicuro di te agli occhi degli altri e agli occhi di te stesso. Perchè questa sola caratteristica, se la si ha, è in grado di mettere in mostra tutte le proprie qualità ed automaticamente tutti si fanno un'idea diversa e si rendono conto di quante doti tu abbia... Per essere così disinvolti, intraprendenti, e a volte sfacciati nei confronti di tutto e di tutti bisogna innanzitutto avere autostima. Questo non significa che chi non ha autostima non la possa mai avere... ;) |
Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
Hmmm... Bè, ogni essere vivente ha delle doti, persino uno psicopatico! Il punto è proprio sfruttarle. :( Pure io mi blocco, non riesco ad esprimerle e ogni volta non ho mai fiducia in ciò che faccio. Per quanto riguarda le ragazze... Boh! Sono un tipo introverso, timido, non so se piaccio o meno... E' così che funziona il mondo. :miodio: Boh! Chissà quale sarà il nostro futuro.
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Re: Avere mille doti e non poterle sfruttare...
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Vedrai che prima o poi troverai una ragazza che ti piacerà sia fisicamente che caratterialmente. Basta approfondire le conoscenze con l'altro sesso. Prova a uscire un po' di più magari o a frequentare amiche di amici. |
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