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Re: Diario di un timido in Erasmus
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sta di fatto che a barcellona si trova gente di tutti i tipi, l'ultimo che mi è capitato è stato il predicatore rapper |
Re: Diario di un timido in Erasmus
In questi giorni ho conosciuto gli amici del mio compagno di appartamento. Si conoscono da quando erano alle elementari e quindi immaginetevi il grado di intimità e intesa che esiste fra di loro. Ero lì che ascoltavo i loro discorsi (figuriamoci se entravo nelle discussioni) e pensavo: ma se io non fossi stato timido e avessi mantenuto le amicizie sarei stato parte di un gruppo come lo sono loro? Mettiamo che fossi stato pure timido, ma in qualche modo avessi mantenuto delle amicizie solide a questo punto mi ritroverei ad avere una vita sociale normale?
Ieri sera l'estroversone di turno viene fuori con la domanda che sa tanto di atto di pietà "vieni anche tu con noi, no? è sabato sera cosa vuoi stare a deprimerti a casa vuoi che ti do anche delle lamette??" Io ho accettato la proposta e sono uscito ma ovviamente mi sentivo il quinto incomodo. Oggi sulla spiaggia era pieno di gente che sembrava un giorno d'estate, pieno di gruppetti di ragazzi seduti e a giocare a beachvolley. Ogni volta che vedo queste scene non riesco a non pensare alla mia situazione e che quando tornerò a casa riprenderò la mia vita di sempre. |
Re: Diario di un timido in Erasmus
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Re: Diario di un timido in Erasmus
i figobulli che dicono frasi del genere li manderei ai lavori forzati :popcorn:
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Re: Diario di un timido in Erasmus
Non ho letto tutti i post pecedenti...hai visto il Camp Nou?:applauso::arrossire:
Hai intonato El Cant del Barca?:mrgreen: TOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOT EL CAAAAAAAAAAAAMP clap clap clap EEEEEEEEEEEEEEEEEEEES UN CLAAAAAAAAAAAAAAAAAAMMMMM clap clap clap pardon, mi son fatto trascinare :D |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Comunque, tornando IT, credo che una città come Barcellona (notoriamente centro di grande movida), anche per un timido/intro/fobico ecc. possa essere vivibile perchè offre parecchio in molti ambiti:applauso:
Quindi fare un erasmus lì non significa necessariamente andare a figa (mi rivolgo agli altri partecipanti, non fabfab) perchè lo si può fare in qualunque contesto...se capita ben venga ovviamente :p :D |
Re: Diario di un timido in Erasmus
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Re: Diario di un timido in Erasmus
Caro Carlo, sono Federico ho [trentenne] anni, di origini [sud Italia] e vivo a Roma.
Sono un film maker per lo più fancazzista ed amo nel seguente ordine di rilevanza le donne, la musica, il cinema ed ancora le donne. Moon, invitiamo anche lui al Cineforum? :mrgreen: I tuoi articoli sono straordinari perché li reputo ricchi di quelle basilari, semplici ed utilissime informazioni che ogni buon padre dovrebbe inculcare ai propri figli, altro che scuola dell’obbligo, PNL ed altra roba inutile che ti rincoglionisce o che ti blocca il cervello. Yawn, il solito disprezzo per la cultura di stampo pseudoberlusconiano :yawn: |
Re: Diario di un timido in Erasmus
Approfitto degli ultimi giorni di connessione ad internet in casa (e del momento di down psicologico) per fare il punto della situazione: mancano due settimane al mio rientro. Stranamente ora non so perchè ma ho più voglia di tornare a casa. Cosa assurda perchè fino a poco tempo fa il pensiero del rientro era un trauma per me. In questo ultimo periodo non è successo niente di eccezzionale, tutto è diventato routine, università-casa-università-casa.
Qualche giorno fa parlavo con il mio amico (compagno di università e di appartamento) sul fatto del rientro. Lui mi ha detto che gli piacerebbe rimanere ma che tornerebe a casa volentieri per rivedere i suoi amici. Mi ha detto che durante le vacanze di natale quando siamo ritornati in Italia, si è trovato bene perchè era ogni giorno impegnato e si vedeva con molte persone. Io gli ho detto che invece mi ero annoiato e non vedevo l'ora di tornare. E qui è scattata la domanda: "ma perchè, non hai amici?" La mia risposta? non c'è stata. Mi sono limitato a un silenzio assenso mentre finivo di bere dalla tazza di capuccino. Non ho mai riferito a nessuno di questo mio problema e non mi pareva il caso di farlo in quel momento. Mi piacerebbe sapere se quelli con il mio stesso problema (mancanza di amicizie stabili e di conoscenza varie e con vita sociale scarsa a nulla) lo abbiano detto a qualcuno e a chi. Perchè io non trovo il coraggio di dirlo neanche ai miei genitori. (che in ogni modo credo che se ne siano accorti) |
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