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Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Un altro esempio...se una persona dice "io sono piena di amici,la mia famiglia è meravigliosa non ho nessun tipo di problema vado d'accordo con tutti"concordo che si possa dire"ma che ci fai su sto forum?"....ma se una persona scrive "sono uscita con un paio di amici" e viene sminuito un suo problema appena descritto perchè"hai scritto che hai amici quindi cosa vuoi?" trovo non sia mancanza di rispetto della prima...ma invidia e intolleranza che dovrebbe cercare di controllare la seconda persona.... Inoltre nessuno condanna i pessimisti...ma al massimo visto che il pessimismo è una condizione che porta malessere ho visto molte persone dare consigli per cercare di aiutare la persona...non ho visto nessuno mettere in croce nessuno perchè pessimista...viceversa accade per gli ottimisti.... Per me tu(tu non riferito a te,generico) puoi essere pessimista fin chè ti pare,ma se il tuo essere pessimista ti porta a porti in maniera arrogante nei miei confronti diventa un problema.... |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
Probabilmente qualcuno ha letto il mio intervento come un accusa. Credetemi, l'ultima cosa che volevo era infierire su persone che hanno i miei stessi problemi. Come ho detto volevo riflettere e spronare a riflettere. Forse si, è stato l'ennesimo post incentrato sul "darsi una mossa", perchè questo è in fondo il mio pensiero. Qualcuno si è sentito giudicato, ma il mio era un
giudizio argomentato però, non un pregiudizio come è stato detto. E vi assicuro che non sono il tipo di persona in grado di ergersi a Padreterno. Tutti i miei ragionamente i filosofeggiamente effettivamente non mi hanno portato a risolvere i miei problemi. Però io penso questo: per quanto mi riguarda combattere, mettersi in gioco è la via da intraprendere. E forse avete ragione, è una banalità, è un luogo comune anche questo. Ma è quello che penso. Non avrò la verità in pugno ma questo non mi impedisce di agitarlo... e qui niente doppi sensi per favore! :D |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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ste cose non le devi dire me, ma agli ipocriti che se la sònano e se la cantano. |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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in genere quando si dice di mettersi in gioco, ad esempio, lo si fa come augurio impotente ma ben sentito. Personalmente, se dico a qualcuno di buttarsi, lo faccio con toni ed entusiasmo tali da cercare di spronare la persona a farlo davvero, fino al *vero* limite delle mie possibilità. Invece cosa ti aspetteresti, raccontando i tuoi problemi? Compassione? Nessuna risposta? Qualcuno che arrivi a risolverteli? La gente fa quanto in proprio potere. Se qualcuno che cerchi di scuoterti un po' non ti è d'aiuto, in questo forum cosa cerchi, esattamente? "invece è giusto che venga attaccato"... :miodio: |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Dobbiamo evolverci. Al mondo avremo sempre a che fare con situazioni disturbanti, dobbiamo diventare impassibili e fermi, controllare le emozioni distruttive, che reagire fa male solo a noi stessi. |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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È del tutto comprensibile, naturale, incolpevole, anche se fonte di amarezza per chi é nel bisogno. |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Una persona con problemi non può certo pensare di entrare in un forum, scrivere dei propri malanni e che qualcuno che non conosce neppure metta in gioco del tempo, impegno e sofferenza emotiva, dal nulla. La "frasetta di circostanza" è a volte una base solidale di partenza. Non ha significato di scanso né d'indifferenza, per queste cose esiste il semplice non dir nulla. EDIT: quando parlavo di "spronare" lo facevo, come scritto, a titolo personale. sei libero di non crederci ma non di presumere quale sia il significato che io dia a queste cose. |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
Dire un generico "buttati" è come dire ad un malato "guarisci"....il fine ultimo è quello, grazie al cavolo...ma come si "guarisce"?
A volte c'è la sensazione che le persone si scarichino la coscienza dicendo buttati, esci, come a dire "io la soluzione te l'ho data...." E' ovvio che se bastasse questo non c'era bisogno di vederselo dire qui sul forum.... I consigli, ammesso che si sia in grado di darne, dovrebbero al limite essere di altro tipo...spingere la persona a guardare certi aspetti del proprio problema chenon ha considerato, vedere la cosa da più angolazioni, fornire alcuni suggerimenti non definitivi ma che intanto smuovano un pò le acque , facciano scattare dei click dentro la testa Se non si è in grado di darne di così, allora meglio non darne proprio, al limite si condivide la propria esperienza per vedere se ci sono dei punti comuni, delle esperienze che possono tornare utili. A tal fine sarebbe bello se qualcuno che ne è uscito sul serio si ricordasse dei vecchi amici del forum e venisse qui a parlare un minimo di come ne è uscito e non venisse qui a dire solo "sono guarito adesso trombo come un riccio ciao a tutti...." |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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non accettano le frasi fatte, ma non accettano neanche consigli elaborati, perché il fine ultimo del consiglio è sempre quello: buttarsi. detto superficialmente o con saggezza, il tutto si riduce sempre a quello. vuoi liberarti dei tuoi blocchi? non esiste altra strada: affrontali. eppure se per qualcuno è lecito attaccare chi dispensa consigli un po' faciloni, capita spesso anche che ti si rivolgano con irritazione appena provi a dirgli che la scelta è sempre quella... fare ciò che in realtà non si vuole fare. a quel punto mi chiedo: ma a che scopo lamentarsi? uno deve sorbirsi la litania giusto per farti sfogare? non è molto carino. |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
Proprio perché questo forum non è psicoterapia non vanno sminuiti alcuni pensieri che utenti rivolgono ad altri utenti.
Ma quando qualcuno accenna a stare meglio o ripiega su quelli che vi appaiono pensieri "di circostanza", allora "invece è giusto che venga attaccato". Tutto questo è tremendo ed estremamente egoista. Cosa impedisce di riconoscere e apprezzare anche i piccoli gesti? E cosa spinge a non riuscire a essere felici per la felicità di qualcuno che dai problemi è riuscito a uscirne? Oltretutto qui si cade spesso su errori alla "istinto di sopravvivenza = egoismo". Per nulla vero. Del fatto di essere chiusi in e su sé stessi nessuno può fare nessuna colpa. (anzi). Ma farne uno scudo e rigettare acidamente qualsiasi tipo di aiuto o pensiero altrui, sminuendoli, è veramente tremendo. Tremendo. E smontare questo scudo è il primo passo da fare per poter stare bene con gli altri. Ovviamente, datemi contro: riprova di un atteggiamento élitario di cui si discuteva a inizio thread. Fatene davvero una medaglia, dunque. Nessuno ha intenzione di levarvela. EDIT: @pirata, completamente d'accordo con te. Ma quello che manca è in primis il riconoscere, perlomeno, il "pensiero". Très sample. E poi ci si domanda perché si rimane soli? |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Per me la premessa é del tutto sbagliata, i punti di vista sono frutto di una vita intera, volerli mettere in discussione é una prevaricazione, é voler aiutare con uno shock di cui penso nessuno ha bisogno, finirai col far star male e basta. I punti di vista vanno capiti e ascoltati, e solo allora, se qualcuno è disposto a metterli in discussione, allora potrai provare a farlo. Credimi se dico che procedendo in questo modo, andrà a finire male, tira il freno. E nel frattempo, cerca di chiarire con te stesso questo tuo bisogno che ti ha portato qua in veste di soccorritore, lo fai per gli altri, o piuttosto per te stesso? |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
Quindi stai dicendo che state a piangervi addosso dalla mattina alla sera senza riuscire a mettere in discussione nulla? Senza accettare altri punti di vista di chi cerca di capire? :bene: Lamentandovi perché gli altri hanno una ragazza e amici e voi no? E addirittura RIFIUTANDO arrogantemente dell'aiuto come a dire "non ne ho bisogno", ma in maniera prepotente? E' un controsenso.
Certo non è difficile capire il divario con quelli che considerate gli "estroversi", se questi sono i presupposti dai quali partire. Pare più un circolo. PS. non ho mai detto di essere venuto per mettere in discussione i vostri punti di vista, ma per discuterli. diverso. il fatto che debbano essere messi in discussione non dipende da me. PS2. non ho mai detto di essere un soccorritore. ho detto che sono qui per curiosità. e se posso aiutare con un punto di vista in più, ben venga. ma che non mi si spiattellino in faccia discorsi da untouchables. |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Una volta che il consiglio è dato qualcuno saprà coglierlo , altri no...ma questo è un problema loro...magari il consiglio dato a tizio non verrà colto da tizio ma da un altro utente o da un lettore anonimo... |
Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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Re: Alcune considerazioni sulla fobia sociale
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c'è tanta gente in questo forum che accetta il confronto e non è convinta che le proprie convinzioni (spesso patogene) siano la verità assoluta. garantisco io! |
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