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luky 12-04-2011 08:23

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
IO sto in cura da uno psichiatra da 4 anni; è una psicoterapia analitica; cioè di quelle lunghe. Ho fatto piccoli progressi quasi impercettibili giorno dopo giorno; ma se mi giro ora a guardarmi indietro credo di aver fatto molti kilometri di strada. Debbo però premettere che la fobia sociale è solo uno dei tanti aspetti della mia personalità non è certo l'unico mio problema soprattutto se penso a quanti problemi avevo in passato.

La mia testimonianza è senz'altro negativa per quanto riguarda gli psicofarmaci: lo psichiatra per una annetto mi ha prescritto l'ENTACT un antidepressivo che però ha effetti anche su l'ansia. Oltre all'anorgasmia (difficoltà a raggiungere l'orgasmo) ho avuto un altro effetto indesiderato che nemmeno è menzionato nel foglio illustrativo dell'Entact e che ho avuto la fortuna di scoprire grazie al fatto che contemporaneamente stavo in cura da un endocrinologo.
Ero praticamente diventato STERILE. I valori degli spermatozoi si erano abbassati a ZERO. E' un fenomeno che si è scoperto solo di recente e riguarda TUTTI gli antidepressivi inibitori della serotonina; fatto sta che ci sono voluti 2 anni di terapia farmacologica prescritta dall'endocrinologo per far tornare i valori spermatici a livello normale.

Ho usato anche l'ansiolitico LEXOTAN (quando ho sofferto di insonnia) senza però riscontrare particolari effetti indesiderati a parte un bisogno di aumentare le dosi per raggiungere il medesimo effetto. Bisogno che ho saputo controllare grazie all'intelligenza e forza di volontà.
Ora cerco di stare alla larga dagli psicofarmaci e uso raramente il lexotan.
Mi sento di consigliarne l'uso solo a chi NON PUç FARNE A MENO. anche io pensavo di non farcela senza antidepressivo e invece sto qua e sto relativamnte bene.

Per quanto riguarda la terapia psicologica posso solo dire che quando ho messo piede nello studio stavo in DEPRESSIONE ed ero quasi IMPOTENTE.

Ora ho superato la depressione anche se sono triste piu spesso di quanto possa esserlo un NORMALONE, e il sesso con la mia ragazza va alla grande (quando lo facciamo).
Mi rimane la fobia sociale (anche se sto messo meglio di molti compagni di disavventura, avendo almeno una ragazza e una amico); il terrore per il futuro collegato ovviamente a disistima; ed ansia unita ad insonnia soprattutto legate agli esami

sciren 12-04-2011 09:35

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
Quote:

Originariamente inviata da luky (Messaggio 510251)
IO sto in cura da uno psichiatra da 4 anni; è una psicoterapia analitica; cioè di quelle lunghe. Ho fatto piccoli progressi quasi impercettibili giorno dopo giorno; ma se mi giro ora a guardarmi indietro credo di aver fatto molti kilometri di strada. Debbo però premettere che la fobia sociale è solo uno dei tanti aspetti della mia personalità non è certo l'unico mio problema soprattutto se penso a quanti problemi avevo in passato.

La mia testimonianza è senz'altro negativa per quanto riguarda gli psicofarmaci: lo psichiatra per una annetto mi ha prescritto l'ENTACT un antidepressivo che però ha effetti anche su l'ansia. Oltre all'anorgasmia (difficoltà a raggiungere l'orgasmo) ho avuto un altro effetto indesiderato che nemmeno è menzionato nel foglio illustrativo dell'Entact e che ho avuto la fortuna di scoprire grazie al fatto che contemporaneamente stavo in cura da un endocrinologo.
Ero praticamente diventato STERILE. I valori degli spermatozoi si erano abbassati a ZERO. E' un fenomeno che si è scoperto solo di recente e riguarda TUTTI gli antidepressivi inibitori della serotonina; fatto sta che ci sono voluti 2 anni di terapia farmacologica prescritta dall'endocrinologo per far tornare i valori spermatici a livello normale.

Ho usato anche l'ansiolitico LEXOTAN (quando ho sofferto di insonnia) senza però riscontrare particolari effetti indesiderati a parte un bisogno di aumentare le dosi per raggiungere il medesimo effetto. Bisogno che ho saputo controllare grazie all'intelligenza e forza di volontà.
Ora cerco di stare alla larga dagli psicofarmaci e uso raramente il lexotan.
Mi sento di consigliarne l'uso solo a chi NON PUç FARNE A MENO. anche io pensavo di non farcela senza antidepressivo e invece sto qua e sto relativamnte bene.

Per quanto riguarda la terapia psicologica posso solo dire che quando ho messo piede nello studio stavo in DEPRESSIONE ed ero quasi IMPOTENTE.

Ora ho superato la depressione anche se sono triste piu spesso di quanto possa esserlo un NORMALONE, e il sesso con la mia ragazza va alla grande (quando lo facciamo).
Mi rimane la fobia sociale (anche se sto messo meglio di molti compagni di disavventura, avendo almeno una ragazza e una amico); il terrore per il futuro collegato ovviamente a disistima; ed ansia unita ad insonnia soprattutto legate agli esami

due amici... se sei romano:)

maury25 12-04-2011 12:15

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
Lo psicologo in cui andai io sbadigliava ogni tanto. Fanmculo a lui e ai suoi 60 euro che si cuccava a ogni seduta.
Adesso mi curo da solo, ottengo risultati anche migliori. Anche eprchè il mio problema non è esattamente la fobia sociale, quanto piuttosto l'apatia, che è anche peggio.

Lila. 12-04-2011 14:29

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
io son andata dalla psicologa un po di tempo fa e non ne ho tratto benefici anzi....però c'è da dire che lei era alquanto incompetente e che i miei problemi ormai son fin troppo cementati a me.....però secondo me una buona psicoterapia e un bravo professionista possono aiutare abbastanza se una persona lo vuole davvero.

luky 13-04-2011 08:34

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
Volevo aggiungere due cose: 1 anche io ho cambiato due psicologi prima di trovare quello che mi segue ora. E come è facile presumere non mi sono trovato bene: la prima in realtà era del centro igiene mentale, forse ero io che non ero pronto ad affrontare determinati argomenti.

La seconda era una psicologa che lavorava in una struttura pubblica dove andavo una volta a settimana: mi ha convinto ad andare in terapia da lei privatamente
risultato: pretendeva 50 euro a seduta per tre volte alla settimana e soprattutto andavano pagate anche quelle in cui non potevo essere presente nonostante il largo preavviso. Cioè se per caso volevo farmi una vacanza a parigi con la mia ragazza dal lunedi al mercoledi dovevo pagarmi oltre al costo del biglietto e alle spese necessarie per il viaggio anche 100 euro da destinare alla psicologa.
mi sentivo frustrato in quanto potevo arrivare da solo max a sborsare 90 euro a settimana ed il resto me lo dovevano regalare i miei; e soprattutto mi sentivo in carcere privato delle libertà fondamentali dell'individuo quale ad esempio la possibilità di fare un viaggio senza essere costretto a pagare alla stronza spese extra.
stupendo è stato il giorno che le ho dato il benservito credo soltanto dopo 2/3 mesi di terapia.le ho detto in modo pacato ma chiaro e netto che il problema era economico e che mi sentivo vittima di una ingiustizia. ho utilizzato l'intera seduta solo per parlare di questo mi sembrava corretto. Poi mi ha chiesto se mi andava di approfondire la questione nella seduta seguente e le ho risposto sempre pacatamente che non avevo niente da aggiungere e che la mia scelta permanendo la situazione era irrevocabile

2 Una terapia cosi lunga secondo me può anche portare ad attenuare la F.S, ma ci vuole molto tempo e tantissima pazienza senza aspettarsi grandi risultati. Nel mio caso credo che la terapia analitica sia quella piu adatta, ma concordo con sciren quando fa l'esempio della metro: di solito in questi casi si consiglia la cognitivo- comportamentale, ma non l ho mai fatta e sembra una boiata da quanto avete detto

sciren 13-04-2011 09:24

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
Quote:

Originariamente inviata da luky (Messaggio 510837)
Volevo aggiungere due cose: 1 anche io ho cambiato due psicologi prima di trovare quello che mi segue ora. E come è facile presumere non mi sono trovato bene: la prima in realtà era del centro igiene mentale, forse ero io che non ero pronto ad affrontare determinati argomenti.

La seconda era una psicologa che lavorava in una struttura pubblica dove andavo una volta a settimana: mi ha convinto ad andare in terapia da lei privatamente
risultato: pretendeva 50 euro a seduta per tre volte alla settimana e soprattutto andavano pagate anche quelle in cui non potevo essere presente nonostante il largo preavviso. Cioè se per caso volevo farmi una vacanza a parigi con la mia ragazza dal lunedi al mercoledi dovevo pagarmi oltre al costo del biglietto e alle spese necessarie per il viaggio anche 100 euro da destinare alla psicologa.
mi sentivo frustrato in quanto potevo arrivare da solo max a sborsare 90 euro a settimana ed il resto me lo dovevano regalare i miei; e soprattutto mi sentivo in carcere privato delle libertà fondamentali dell'individuo quale ad esempio la possibilità di fare un viaggio senza essere costretto a pagare alla stronza spese extra.
stupendo è stato il giorno che le ho dato il benservito credo soltanto dopo 2/3 mesi di terapia.le ho detto in modo pacato ma chiaro e netto che il problema era economico e che mi sentivo vittima di una ingiustizia. ho utilizzato l'intera seduta solo per parlare di questo mi sembrava corretto. Poi mi ha chiesto se mi andava di approfondire la questione nella seduta seguente e le ho risposto sempre pacatamente che non avevo niente da aggiungere e che la mia scelta permanendo la situazione era irrevocabile

2 Una terapia cosi lunga secondo me può anche portare ad attenuare la F.S, ma ci vuole molto tempo e tantissima pazienza senza aspettarsi grandi risultati. Nel mio caso credo che la terapia analitica sia quella piu adatta, ma concordo con sciren quando fa l'esempio della metro: di solito in questi casi si consiglia la cognitivo- comportamentale, ma non l ho mai fatta e sembra una boiata da quanto avete detto

anche io ho avuto un'esperienza del genere: mi riferisco ad una psicoterapeuta che mi faceva pagare anche se non andavo e, badate bene, se non andavo no per un viaggio come hai detto tu, ma per malanni di stagione (febbre influenzale ed altro). La giustificazione da parte sua era che quell'ora alla settimana era mia e soltanto mia e pertanto questa forma di ricatto (perchè di ricatto si trattava) era motivata da una responsabilizzazione mia ad essere presente con tenacia a tutte le sedute. La mia analisi era diamentralmente opposta e non ho avuto problemi a dirlo. Sta tizia aveva un calcolo economico preciso da raggiungere a fine mese. Mi sono sentito un numero, un semplice sgancia soldi e per questo ho abbandonato anche io la psicoterapeuta perchè mi ero convinto di quanto asserito appena su e non mi era piu' possibile andare avanti. La cosa che vi consiglio è di creare un rapporto di fiducia con lo psicoterapeuta e costringerlo/a ad un pagamento mensile e non volta per volta. Trattamento da richiedere solo a quelli che non fanno fattura, ma tutto in nero. Questo vi consente di risparmiare qualcosina, qualora mi convinceste di essere as un punto fermo. Scomparite il giorno prima del pagamento risparmiando mediamente sui 200 euro. Lo psicoterapeuta evasore fiscale non potra' chiamarvi per reclamare alcunche'....

pirata 13-04-2011 10:06

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
va beh ma questi sono abbastanza stronzi comunque
io non mi affiderei mai a uno che ti fa pagare se sei costretto a saltare una seduta
difatti il mio non prende soldi se qualche volta non posso andare... è già successo
è anche piuttosto economico
sembra bravo però. diciamo che se la psicoterapia non servirà a un cazzo, non potrò attribuirlo a incapacità sua

luky 14-04-2011 07:59

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
Quote:

Originariamente inviata da sciren (Messaggio 510859)
anche io ho avuto un'esperienza del genere: mi riferisco ad una psicoterapeuta che mi faceva pagare anche se non andavo e, badate bene, se non andavo no per un viaggio come hai detto tu, ma per malanni di stagione (febbre influenzale ed altro). La giustificazione da parte sua era che quell'ora alla settimana era mia e soltanto mia e pertanto questa forma di ricatto (perchè di ricatto si trattava) era motivata da una responsabilizzazione mia ad essere presente con tenacia a tutte le sedute. La mia analisi era diamentralmente opposta e non ho avuto problemi a dirlo. Sta tizia aveva un calcolo economico preciso da raggiungere a fine mese. Mi sono sentito un numero, un semplice sgancia soldi e per questo ho abbandonato anche io la psicoterapeuta perchè mi ero convinto di quanto asserito appena su e non mi era piu' possibile andare avanti. La cosa che vi consiglio è di creare un rapporto di fiducia con lo psicoterapeuta e costringerlo/a ad un pagamento mensile e non volta per volta. Trattamento da richiedere solo a quelli che non fanno fattura, ma tutto in nero. Questo vi consente di risparmiare qualcosina, qualora mi convinceste di essere as un punto fermo. Scomparite il giorno prima del pagamento risparmiando mediamente sui 200 euro. Lo psicoterapeuta evasore fiscale non potra' chiamarvi per reclamare alcunche'....

Si é esatto è stata la stessa giustificazione che ha dato a me.
Ora se salto una seduta e lo comunico un giorno prima non pago. Cosi sinceramente mi sento piu responsabilizzato ma non in galera infatti salto circa 4 sedute all'anno non di piu

Who_by_fire 24-08-2011 23:45

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
Quote:

Originariamente inviata da Moonwatcher (Messaggio 507826)
la maggior parte delle persone non vuole perdere tempo in qualcosa di così "inutile" come guardare in sé stessi. Quindi rimarrebbe delusa perché non troverebbe quello che cerca. :)

Ma il guardare dentro a se stessi non sarebbe più che altro appannaggio dell apsicoanalisi, o delle terapie di tipo psicoanalitico?

Moonwatcher 25-08-2011 01:06

Re: Gli psicologi... questi sconosciuti
 
Quote:

Originariamente inviata da Who_by_fire (Messaggio 584970)
Ma il guardare dentro a se stessi non sarebbe più che altro appannaggio dell apsicoanalisi, o delle terapie di tipo psicoanalitico?

Beh, dipende, se lo intendi come guardare in profondità (ossia il famoso inconscio), allora forse sì, ma qualunque terapia serve a guardare dentro i propri pensieri ed emozioni, sennò a che serve? (cit.)


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