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Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
Ancora con sta storia degli immigrati !!!Per fare i lavori che fanno gli immigrati , dobbiamo vivere anche come loro : 10 in una stanza , senza doccia , ecc , è ti posso assicurare che con 15 euro vivi da dio!
Per quanto riguarda la chiesa , quoto in tutto , è l'unico stato ad avere una banca in attivo ( senza pagare quote, iva ecc ) Patrimonio "stimato" 5 miliardi di euro , che non deve rendere conto a nessuno ( riciclaggio , compravendita di azioni , ecc ) e in piu , in italia non paga per le sue chiese , ne luce , ne tasse .....BEATI LORO . |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Senza non funzionerebbe. Non è questione di leggi o regolamenti. Occorre che molti stiano male perché pochi stiano bene. La coperta è corta, e sarà sempre più corta. Non c'è modo di aggirare la cosa se non cambiare sistema economico. |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
Sto per compiere 30 anni a luglio, sono diplomato e ho frequentato per qualche hanno l’università, abbandonata poi per vari problemi familiari. Di prospettive di lavoro neanche l’ombra.
Anche io, come molti di voi, odio quelli che mi chiedono cosa fai e che mi danno consigli ““utili”” su come trovare un lavoro. A tutti quelli che ti dicono: “I ragazzi italiani non hanno voglia di fare i lavori umili” – io rispondo di andare sul sito del centro per l’impiego e verificare loro stessi le offerte di lavoro umili. Sia per fare i manovali o addirittura i lavapiatti ti chiedono pluriennale esperienza…ASSURDO! In più dal 2008 circa, data la crisi, sono aumentate esponenzialmente le richieste di iscrizione alle liste di mobilità. Come quasi tutti saprete, nelle liste di mobilità, risultano solo quelli che avevano un regolare contratto a tempo indeterminato che, o sono stati licenziati, o la ditta dove lavoravano è fallita. Noi poveri precari non ci rientriamo di certo con i contratti a tempo determinato. A tutti quelli che ti dicono: “I giovani d’oggi vogliono il lavoro sotto casa” – io rispondo sempre di verificare le offerte sul centro per l’impiego che addirittura ti richiedono il domicilio nel luogo di lavoro. Magari tu ci abiti a soli dieci minuti, ma essendo tu domiciliato in un altro comune, niente…anche a quella offerta non puoi prenotarti, perché non sia mai ci provi, al centro per l’impiego te la segnano come penalità, e, arrivati a cinque penalità, c’è scritto nelle informazioni che ti cancellano dal centro. Non sia mai che li fai sbattere troppo i dipendenti di questo ufficio che ti dovrebbe aiutare a trovare un lavoro. Per finire mi piacciono quelli che ti chiedono di essere automunito. Sì, certo, senza lavoro secondo voi io sono in grado di pagare le rate e l’assicurazione? Insomma, oramai le speranze stanno quasi a zero. Nel corso dell’ultimo anno mi sono prenotato a non so quante offerte di tirocinio. Solo uno mi ha risposto e, invece di farmi un colloquio mi ha messo a fare un test psicologico assurdo con domande del tipo: “Quando piove, ti senti depresso”? – ma scusa, farmi fare un test di cultura generale e uno di logica non sarebbe stato più utile. Ormai alle soglie dei trenta non posso neanche più sperare di fare un tirocinio (max29anni) sperando poi come un ingenuo, che possano assumermi anche solo con contratti annuali. Adoro quelli che ti consigliano di metterti in proprio. Mi piacerebbe e come, ma senza un capitale come fai? Non mi risulta che le banche italiane ti finanzino l’idea. O hai una garanzia reale, di solito il tetto sotto cui vivi, o niente. Peccato che il tetto sotto cui vivo io sia di mia madre, pensionata, e di certo non posso farle perdere la casa. Gli unici lavori che si trovano sono il porta a porta e i call center di vendita, sottopagati, dove gli operatori vogliono convincerti in tutti i modi che non puoi fare a meno dei loro prodotti. Io onestamente da utente li odio. Figuriamoci se divento un rompicoglioni come loro. Ma possibile che per lavorare si debba dare fastidio alle persone all’ora di pranzo! Ma un lavoro serio in un magazzino, in una segreteria…senza dar fastidio a nessuno, ma essendo utili a qualcuno… La vedo nera, molto nera. P.S. – scusate se mi sono dilungato oltremodo e se vi ho annoiato con i miei problemi. :sad: |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
guarda, ti capisco benissimo...
io ho anni di disoccupazione alle spalle, motivo: per paura non uscivo neanche di casa... ci fosse un'azienda che risponde alle mie candidature :sad: ci guardano come appestati senza voglia di fare e poi ci dobbiamo anche sorbire la gente che ci dice che pretendiamo troppo vaffanculo! |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
io ho finito da 3 anni la scuola, ho iniziato l'università ma poi ho lasciato e non riesco a trovare un lavoro e ho 22 anni e sto impazzendo!!!
Ma come fate a 30 anni ancora a stare in questa situazione?? per avere 30 anni significa che quando avete terminato gli studi almeno la crisi non c'era e non c'erano neanche scuse!!! Io spaccherei il mondo nella vostra condizione!!! Scapperei di casa!!! Impazzirei!!! Mi darei fuoco!!! non lo so nemmeno io!!! ma qualcosa la farei, anche di irrazionale!!! ma immaginare altri 8 anni in questa condizione non è accettabile!!! è da uscirne PAZZI!!! Io non so se siete laureati o meno, se avete già lavorato, se siete stati licenziati o altro, ma almeno avete tentato qualche corso di formazione professionale?? Non hanno limiti di età! io l'anno prossimo dovrei iniziare e non vedo l'ora!!! Ma è assurdo dare la colpa agli immigrati (come ho letto): è normale che se nessun italiano vuole andare a raccogliere i pomodori sotto la canicola estiva ci mettono un immigrato sottopagato, se non ti vuoi spezzare la schiena in un cantiere edile ci va qualcun'altro un po' più volenteroso e bisognoso, o se non vuoi lavare i piatti in un ristorante perché lo ritieni umiliante, ne approfitta chi sta peggio di te! Qual è la mia palla al piede personale??(ma penso un po' di tutti voi) LA MIA FAMIGLIA! Se non mi mantenesse economicamente mi darei 10000 volte di più da fare!!! Andrei anche a pettinare le spighe di grano!!! |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Sono sicuro che il tuo spirito di sopravvivenza prevarrebbe in qualche modo! |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
E c'è anche da considerare chi è ancora mantenuto dai propri genitori con vitto alloggio paghetta o soldi una tantum per le necessità e essendo nella nostra situazione sociale se li riesce anche a far bastare.
Poi si sa com'è il mondo del lavoro al giorno d'oggi, l'immigrato prende la metà di noi ? Bene affare fatto per lui e quelli che dovrebbero essere i posti nostri se ne vann a putt... |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
Per lowman...
Voglio precisare che io non sono uno di quelli mantenuti ch hanno la paghetta e vanno cmq a fare le vacanze sempre e cmq perchè pagate dai genitori. Io non faccio una vacanza da più di 10 anni e l'ultima volta che sono andato a cena furoi risale a più di un anno fa, giusto perchè un mio amico me l'ha offerta, perchè non me lo posso permettere e perchè non sono uno da debiti. Chiarissimo che chi fa la bella vita anche da disoccupato grazie a mamma e papà non cerca di certo lavoro. Ho dovuto cominciare a fare i conti con le bollette molto presto dato che orami son quasi 16 anni che mio padre è morto e quindi tutto molto più difficile. Un esempio stupido. Proprio stamane 3 Giugno 2011, mia madre ha incontrato la mamma di un mio ex compagno delle elementari. Per farla breve il mio caro compagnao pensi che si sia trovato un lavoro? Assoslutamente no! Lavora con il papi. Perché fare la fatica di cercare di ottenere un'altra entrata economica quando puoi attingere a quelle di famiglia? Come vedi è tutto molto più facile per chi ha i genitori... Per quanto riguarda i corsi di formazione, quelli gratutiti non valgono nulla. Quelli seri, con esame finale, costano un sacco di soldi, e quando c'è qualche bando finanziato da provincia o regione, i posti si contano sulle dita di due mani monche. Se posso permettermi cmq, tu che hai 22 anni, iscriviti a tutti i tirocini possibili che trovi, anche se so per esperienza, che anche fare un tirocinio risulterà essere un'impresa titanica. Ciao e buona fortuna. ps. con qualche lavoretto a nero la linea internet me la pago io e non mi madre. |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Non mi dite "possiamo sempre cambiarle le cose", perché questa non è una democrazia dal basso, decidono sempre gli stessi, e, o siamo d'accordo tutti 60 milioni di italiani, o la vedo dura, anzi non la vedo proprio. |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Anche io non faccio vacanze da almeno 3 anni, indosso ancora robe della terza media e soldi ai miei non ne chiedo, a parte quando servono necessariamente, e quei pochi che ho me li guadagno andando in campagna da mio zio quando c'è bisogno e infine il concetto di paghetta in casa mia non è mai esistito. Senza dimenticare il piccolo problema della depressione :) Buona fortuna anche a te. |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
Nel valutare la paga dei forestieri che, si dice (a sproposito), lavorano per niente, dovete anche tenere presente alcune cose che di solito vengono lasciate fuori dal ragionamento.
1) quanto costa vivere di espedienti occupando una stanza in dieci o, addirittura, vivendo in uno stabile occupato abusivamente? chi vive da "avventuriero" (magari abusivo) ventenne in terra straniera può farlo, gli altri no 2) quanto spende per mantenersi chi vive di espedienti sapendo che la vita dura che conduce sarà tale per pochi anni, magari appoggiandosi a enti caritatevoli, o a istituzioni che erogano assistenza, dopo di che il rientro? chi vive da "avventuriero" (magari abusivo) ventenne in terra straniera può farlo, gli altri no 3) quanto paga di tasse, imposte e tariffe chi vive abusivamente? chi vive da "avventuriero" (magari abusivo) ventenne in terra straniera può farlo, gli altri no 4) quanto riesce a risparmiare della sua pur magra paga quotidiana, chi vive secondo i criteri dei punti 1) e 2)? chi vive da "avventuriero" (magari abusivo) ventenne in terra straniera può farlo, gli altri no 5) quanto vale la cifra risparmiata una volta trasferita al Paese d'origine? il potere d'acquisto non è uguale ovunque; chi vive da "avventuriero" (magari abusivo) ventenne in terra straniera può farlo, chi deve pianificare la propria intera esistenza in un solo luogo, no Mi fermo qui, ma penso che abbiate compreso il filo dei ragionamenti. Le cose non sono così semplici come la propaganda le dipinge. Volendo potremmo anche approfondire, e vi garantisco che il discorso si può allargare a dismisura. Non beviamoci tutto quel che ci raccontano. P.S. Notate come nel testo qui sopra io abbia sempre parlato di gente che lavora. Se poi uno "arrotonda" con attività illecite o poco dignitose, vi lascio immaginare dove possiamo arrivare: in tre-quattro stagioni, l'avventuriero/a di turno può incamerare un gruzzolo che impiegherebbe chissà quante vite a mettere insieme nel Paese d'origine. E anche questo discorso si potrebbe ampliare alquanto. |
Re: Il dramma di non aver lavoro a 30 anni
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