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Ma tanto non regge, sono messa male col lavoro. Mi attaccheró a una religione, boh. |
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Potremmo andare a qualche incontro dei testimoni di Geova allo scopo di farci fare il lavaggio del cervello, sono molto persuasivi. Il paradiso dei Geova é un nuovo mondo bello, senza guerre, senza malattie, senza rotture di nessun genere,dove tutti sono felici |
re: Una vita da disoccupati
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Va' che se non ti aprono non puoi bestemmiare però. :mrgreen: |
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Vado di buddismo allora, medito per fatti miei e poi mi reincarno in una figabulla |
re: Una vita da disoccupati
Vicino a dove vivo c'è una sede dei testimoni di Geova e una di Scientology. Li incontro quasi sempre quando esco di casa e usano sempre il solito trucco per abbindolare la gente, ormai li riconosco a vista e li evito accuratamente. :mrgreen:
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re: Una vita da disoccupati
Per me il lavoro è solo un mezzo per ottenere denaro, senza alcun legame emotivo o di altro genere.
Nel breve lavoro che ho fatto, ho ricevuto qualche apprezzamento da parte del titolare (mi era anche capitato di essere ricercato in periodi in cui non ero presente e un suo amico, avendomi visto lavorare, era interessato ad assumermi per una stagione), ma hanno sempre lasciato il tempo trovato. Fanno piacere per quei 1 o 2 minuti e poi torna tutto come prima; tra lo stress, l'agitazione, i pensieri riguardo al compito da svolgere (ho anche difficoltà a ricordare le cose), l'autostima pressoché inesistente e la mia grande capacità di automortificarmi... Niente è mai abbastanza e, in un modo o nell'altro, figuro sempre come inferiore. Vale anche per hobby e passioni. E' come se fossi una centrale nucleare, dove per arrestare il processo di fissione "fuori controllo" vengono inserite le barre di moderazione. Io, allo stesso modo, ho un sistema di sicurezza che appena nota un innalzamento dell'umore e dell'amor proprio, agisce per riportare tutto a livelli sotto lo zero. |
re: Una vita da disoccupati
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https://www.ilgiardinodeilibri.it/libri.php piano piano le idee vengono assorbite e secondo me aiuta a trovare una certa serenita', non bisogna accettare tutto, ma partire da qualcosa che piu' risuoni e non troppo distante dal proprio modo di pensare secondo me puo' esser positivo |
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Su malattie ecc credo solo alla scienza ufficiale. |
re: Una vita da disoccupati
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questi giocano proprio sulle debolezze della gente per fare proseliti.. poi chiedono pure soldi, favori e partecipazione.. ah e poi bisogna fare la predicazione porta a porta, vi ci vedo voi fobici XD. vade retro geova |
re: Una vita da disoccupati
L'unica cosa che mi attrae di geova e che dalle mie parti le ragazze che suonano i campanelli sono carine.
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re: Una vita da disoccupati
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E fu così che anche nel topic dei disoccupati si finì a parlare del consueto argomento :D
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Occhio...
:sisi: |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Quelli col depliant che annuncia la fine del mondo vicina ? No grazie 😁
Poi vietano di donare il sangue e gli organi ma che cazz... Ci metto pure i deliri profetici dei Mormoni e siamo a posto. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Comunque da "una vita da disoccupati" il topic sta diventando "una vita da testimone di Geova" :sisi: |
re: Una vita da disoccupati
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Torno in topic.
Avevo una supplenza programmata da tempo, di due settimane, forse tre, per sostituire una che si opera. Ieri inizio. Tutto bene. A mezzogiorno mi chiamano: la tizia non si opera più. Supplenza revocata. Avevo disperatamente bisogno,ora, di tornare al lavoro. Sono disoccupata praticamente da febbraio, lo saró fino a sett/ottobre nella migliore delle ipotesi, sto marcendo di depressione e va beh, questa é la mia assurda vita. |
re: Una vita da disoccupati
Scusa se te lo chiedo da profano del settore ma nelle scuole private avresti più possibilità di lavorare?
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re: Una vita da disoccupati
Claire ma sei sicura che nn ti richiamano? Magari se si puoi optare per un altro lavoro nel privato anche part time tipo ludoteche o roba simile.
Almeno da tirarci fino a settembre ottobre. |
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Cioé non so in termini di possibilità, sono molte meno, bisognerebbe buttarsi sulle scuole materne, e stare vicine ai preti, io sono atea e blasfema e odio quegli ambienti ... Ma le supplenze brevi che faccio io, si fanno solo alle statali. Ho lavorato in una materna privata e mi sono licenziata dopo due mesi per esaurimento. A me non mancano le possibilità di lavorare, sarei già di ruolo se volessi oppure potrei avere incarichi annuali ogni anno. Ma non riesco. |
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Se riuscissi a fare altri lavori, li farei. La mia psicologa ha detto che mi fa chiamare da famiglie che hanno bisogno per i compiti, ma per ora non si muove foglia. Anche se comunque si tratta sempre di stare in casa e io ho bisogno di uscire e stare con i cristiani, questo isolamento mi sta devastando di depressione. |
re: Una vita da disoccupati
Se non ti chiamano nelle scuole pubbliche e quelle private se ho capito non ti attirano come ambiente potresti fare la baby sitter nel frattempo? Giusto per arrivare a settembre.
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Le babysitter le vogliono automunite, devi relazionarti con la famiglia, stare in casa degli altri, io sono una disagiata stramba e fobica. Non voglio fare quella che dice no a tutto, vi assicuro che ho vagliato tutte le opzioni possibili ma per un motivo o l'altro sono inchiodata. Se chiamo le scuole di Padova, qualche giorno di supplenza probabilmente me lo danno per finire l'anno, ma io ad andare a Padova non ce la faccio più, soprattutto fisicamente. Ho dovuto sempre più stringere l'ambito di azione, da qualche anno sto lavorando solo qui in paese, e la fatica é comunque tanta. Lo so che pensate che non possa insegnare niente in queste condizioni e dovrei cercare scale da lavare, ma io lo so fare il mio lavoro, la classe é il mio posto, solo che fs insicurezza patologica e altri problemi rovinano tutto. A settembre, una mamma del condominio avendo saputo che sono maestra mi aveva chiesto aiuto compiti per sua figlia, ma al tempo ero già piena di lavoro e non potevo prendermi altre robe. Poi so che ha trovato una ragazza, adesso vorrei chiederle se ha bisogno per l'estate, sarebbe l'ideale, ma il coraggio chi ce l'ha? |
re: Una vita da disoccupati
Vicino a dove vivo io proprio delle insegnanti precarie disoccupate hanno aperto un asilo nido privato e stanno andando bene perché vedo che hanno molti bambini a cui stare dietro. Non so se tu hai delle amiche con cui potresti pensare ad una cosa del genere.
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Non so nulla di prima infanzia,non ho mai cambiato un pannolino, non ci so fare coi bambini piccoli, non mi so rapportare con le mamme, non saprei mai gestire un'attività in proprio, non ho forze fisiche per un lavoro del genere, e non mi piace nemmeno il mondo dei neonati, tutto sorrisi pupazzetti e arcobaleni e coccole, sono dark e depressoide. Oggi la mia amica che ha una bimba di 8 mesi non si é fidata di lasciarmela tenere da sola 10 minuti mentre faceva la spesa, per dire. Una depressa con patologie mentali fobica e fatta di farmaci, non ce la vedo proprio in un nido d'infanzia. Nel frattempo, mi hanno chiamata per una supplenza di 4 giorni in paese. Non so se sarà meglio o peggio che stare a casa perché spesso se non ho le condizioni favorevoli la vivo male, mi infobico ed entrare in classe diventa un incubo. Ho accettato perché muoio di depre a casa, ma non so se mi farà bene o sarà un incubo. Mi piaceva quella di ieri, mi ero trovata bene, e niente. |
re: Una vita da disoccupati
Allora l'unica a questo punto è aiutare i bambini con i compiti a casa o dando ripetizioni come dicevi tu. Se te la senti ti puoi proporre in vari modi: volantini, annunci sul web, passaparola… Ripeto a scanso di equivoci: se te la senti.
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Vediamo se la psico mi manda qualcuno. |
re: Una vita da disoccupati
Cioè la psicologa ti passa i clienti per dare ripetizioni e aiutare i bambini con i compiti? Da una parte è positivo avere qualcuno che ti aiuta. I miei ex colleghi e i miei ex titolari non si sono quasi fatti più vivi nonostante le promesse di supporto.
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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