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Re: Siti e app di incontri
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Ma davvero non ve ne accorgete che si vede lontano un miglio come sono le persone di cui vi fidate? |
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Re: Siti e app di incontri
Hanno cercato di truffarmi 2 donne dalla pandemia,dal vivo non ci avrebbero neanche provato,perché sono grandicello..quello che non ho capito è che per spennare un pollo deve essere molto ricco,cosa che io oggi non sono,quindi non ho capito cosa caspita volessero ricavare..anche perché nel conto tengo pochi soldi..brutta piaga wuesta dri siti online sta degenerando
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Ma anche li... qualsiasi storia seria inizierà un pò alla volta... non è che se esco con te devo firmare un impegno ad arrivare almeno ad un fidanzamento ufficiale. Si esce assieme... si fa qualche appuntamento, si testa la chimica (si, magari anche a livello sessuale se ci si arriva)... e tutto questo si dovrà fare prima di decidere se la storia è seria o meno. Poi, certamente esistono gli utenti (uomini e donne) che hanno in mente solo di svagarsi... però non penso che un flag sul tipo di relazione che vuoi li tenga a distanza. Quote:
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Non avrò mai l'amore vero ma magari posso iniziare a truffare qualche pollo :D |
Re: Siti e app di incontri
Che lagna qua dentro. : D
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Re: Siti e app di incontri
ieri leggevo una biografia su nietzche e veniva descritto come un grigio professore, impacciato, gentile e rispettoso delle leggi. in forte contrasto con la potenza della sua scrittura.
morale della storia, quando ho letto la descrizione di questo individuo apparentemente anonimo, grigio e buono mi è venuto in mente il famoso fobicotto buono. il problema è che siamo individui grigi. |
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Di conseguenza li lascio tutti in attesa sullo zerbino. |
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Ci serve un mondo esteriore, o comunque un mondo interiore che abbia un effetto propulsivo verso l'affermazione esteriore. Il problema è che a stare fuori non coperto per un certo tempo inizio a sentire freddo e prendo raffiche taglienti, meglio rientrare nel tepore rassicurante e confortante della propria tana, anche se appiccicoso e un po' maleodorante.
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Cosa mi dicono una singaporese voleva farmi fare bitcoin per accedere a carte documenti,una francese 2 anni fa voleva mandati i soldi per scendere..pensano ci siano gli allocchi probabilmente..neanche fossi ricco,ma ci provano con chiunque..d'altronde.. sono un classe 88 d'altronde più facile lo possa fare una cinquantenne di mondo che una mia coetanea,ci vuole una donna geniale..ma ne vedo poche qui al sud,o non lavorano o fanno le commesse..vara la cosa bella dei geni e che spesso quando li vedi sembrano persone banalissime,come nietche tanti altri..e il trucco..se andassero in giro con la camicia sbottonata e il sigaro non sarebbero geni..
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:popcorn:
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Mi pare di sta esagerando non è che solo un politico o Fabio fazio sono sposati..ma poi un posto statale dono 1400 netti..oggi chi ci sputerebbe..poi se qualcuno vuole andarsene fuori di craniata perché ci sono donne che vogliono solo l'eccellenza,si faranno solo del male..ma poi a 35 40 anni cosa vuoi diventare il nuovo zuckemverg,più facile fai superenalotto..
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Anch'io non l'ho capita, sarà perché i sardi si accoppiano con le pecore :D
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Re: Siti e app di incontri
Si a valsoia... Però non ce da stupirsi se ti stupisci significa sei maschilista perché le donne non sono brave persone, anzi sono terribili come tanti altri uomini lo sono, la persona media si intende, non hanno empatia, vivono imitando la massa, alla fine trovi ogni tanto queste bio copia incolla di odio verso l uomo, sono ragazze che non hanno totalmente rispetto x un uomo vergogna
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Classico caso umano al femminile. Uso questo termine anche se lo trovo ridicolo, ma in questo caso ci sta tutto. I sardi sono nell'immaginario collettivo bassi, cocciuti e hanno un accento regionale non gradevole. Perché non voglia i ciclisti e il cambio manuale mi sfugge proprio! |
Re: Siti e app di incontri
Mi ricordo conobbi questa donna più grande, in 2 o 3 giorni mi disse ti amo, mi inviava tanti messaggi durante il giorno, se non rispondevo mandava un audio dove piangeva e mi implorava di risponderle piangendo, questo nella prima settimana che ci siamo visti forse 2 volte purtroppo va messo anche questo in conto qua si tende a fare passare utenti normalissimi come dei folli ma la fuori ce veramente di tutto
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Neanch'io ho capito che intende per cambio manuale
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Re: Siti e app di incontri
.. però non vedo i cartonati nell'elenco.
Quindi vanno bene, giusto?. Ragazza di Tinder, ecco per te il fidanzato ideale :figo: https://i.imgur.com/4y1fBEF.jpg ps. è pronto per una relazione stabile, il pratico supporto antiscivolo/cadute lo dimostra. |
Re: Siti e app di incontri
Provo a fare una lista di risposta motivata, no:
non nane o troppo alte , dovete essere alte almeno 150cm e non più di 185 no impegnate(se avete figli va bene per me non è un ostacolo) no razziste e non mi preoccupo della vostra provenienza sono cosmopolita, non di destra, io sono anarco-comunista non classiste, sono cresciuto da morto di fame e apprezzo le persone umili di origini e di atteggiamento no ciccione, calve, troppo magre, zoppe, mutilate, ustionate di terzo grado, colpite da fulmini o meteoriti no gamer o drogate di social |
Re: Siti e app di incontri
Se hai ancora un cuore quelle con i figli sono le peggiori scopate secondo me. Lei che manda i WhatsApp alla figlia che rientra a casa tardi perché deve fare gli straordinari, ma è a farsi scopare da te. Tristezza e squallore, ma c'est la vie.
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brutta) che ho preso qualche anno fa cucinando arrosto, ho ancora segno sul polso dove successo :mannaggia: |
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Re: Siti e app di incontri
Non accoppiate Qwerty a caso, anche perché è straniera, vive non troppo lontana da me, ed è tra le poche donne su questo sito che non ho mai visto scrivere qualcosa di insensato!
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Nietzsche fu omosessuale lo fu perché era nell’impossi- bilità, psicologica prima che fisica, di possedere una donna e perché le donne non lo volevano. Le donne, con l’intuito femminile che sbaglia raramente, tanto più in queste faccende, non lo sentivano come uomo, come maschio. E avevano ragione: perché Nietzsche era solo cervello. Però lui era tutt’altro che insensibile al loro fascino. Le donne gli piacevano. Era lui che non piaceva alle donne. Prediligeva quelle giovani, belle, alte, bionde, quasi sempre di origine russa o scandinava, almeno fino a quando, inzitellendo ulteriormente, non preferì decisa- mente starsene con le signore anziane, la cui tranquilliz- zante compagnia, da bravo posapiano, aveva sempre apprezzato." 141 chiaramente capire che era meglio che lasciasse perdere. Intanto tutti i suoi amici, Rohde, Overbeck, Gers- dorff, si stavano fidanzando o sposando. I due compa- gni d’infanzia Krug e Pinder si erano ammogliati già nel 1874. La situazione di Nietzsche stava diventando imba- razzante anche dal punto di vista sociale. Wagner lo spronava di continuo a sposarsi, convinto, non a torto, che il matrimonio avrebbe risolto anche i suoi problemi di salute. Pure Gersdorff lo esortava a questo passo. Naturalmente era Wagner a imbeccarlo, perché Gers- dorff, che probabilmente era il più normale della com- pagnia, aveva da poco intrecciato una relazione con la contessina italiana Nerina Finocchietti, presentatagli a Bayreuth da Malwida von Meysenbug, una specie di chioccia di tante “fanciulle in fiore”, e poiché la sua famiglia osteggiava questo amore aveva altro per la testa che pensare ad ammogliare Nietzsche. Il quale era il primo a rendersi conto che per lui la cosa non era per nulla semplice. Scrive, un po’ risentito, a Gersdorff: «Veramente divina è l’idea di te seduto con quelli di Bayreuth in una commissione di studio sul matrimo- nio... Credi che le donne vengano da me a farsi passare in rassegna per controllare se sono quelle giuste?» 26 . Pressato da Wagner, dagli amici, dall’ambiente, dalla sua posizione di scapolo un po’ sospetto, Nietzsche si spinse a fare una proposta di matrimonio, ma in un modo che più goffo, intempestivo e balordo è difficile immaginare. Nel 1876, mentre era in congedo dall’uni- versità per i soliti motivi di salute, si recò a Ginevra, con l’amico Gersdorff, per distrarsi e cercare di rimettersi in sesto. In quella città conosceva il direttore d’orche- stra Hugo von Senger e andò a trovarlo. Von Senger in quel periodo stava dando lezioni di pianoforte a due giovani sorelle russe, originarie di Riga. La maggiore, Mathilde Trempedach, che aveva ventitré anni, era davvero una splendida ragazza: biondo-scura, alta, slanciata, occhi verdi. Si sa come vanno, alle volte, lelezioni di piano. Fra il quarantenne e fascinoso direttore d’orchestra, sposato, al secondo matrimonio, e la giova- ne russa, romantica e sognatrice, era nato del tenero. Chiunque se ne sarebbe accorto vedendo come Ma- thilde stava in adorazione del Maestro. Von Senger portò Nietzsche a fare la conoscenza di Mathilde. An- nunciati dalla cameriera, Mathilde vide entrare nel salo- ne di casa sua i due uomini: Nietzsche, nonostante la luce smorzata dell’ambiente, portava in testa un paraso- le foderato di verde che, insieme agli occhiali con lenti azzurrine, nascondeva quasi interamente il viso. C’era anche la sorella minore di Mathilde, che era quasi altret- tanto carina. Fra i due uomini cominciò una conversa- zione molto intellettuale, su Byron, su Shelley, su Lon- gfellow, su Shakespeare, e le ragazze stettero soprattutto ad ascoltare, interloquendo quel minimo che era richie- sto dalla buona educazione. Qualche giorno dopo von Senger, che voleva strin- gere i tempi con Mathilde, la invitò insieme alla sorella a una gita in carrozza sul lago e a villa Diodati e si portò dietro anche Nietzsche. Come usa in questi casi pensava che il giovane, avendo capito l’antifona, facesse il filo alla minore o comunque la tenesse impegnata, distraendola. Questa volta Mathilde fu più loquace e intervenne spesso nella conversazione, che verteva sem- pre sui massimi sistemi, rivelandosi molto spigliata e disinvolta. La ragazza notò che Nietzsche la osservava intensamente. Prima di lasciare Ginevra Nietzsche andò a salutare le sorelle Trempedach. «Fu introdotto nel salone» ricorda Mathilde, «e ci salutò con un gesto solenne» 27 . Poi si gettò sul pianoforte e suonò «con tempestosa passio- ne» 28 una sua composizione. Terminato lo show se ne andò, quasi senza parlare. «Un profondo inchino fu il suo saluto» 29 . Il giorno dopo Mathilde si vide arrivare a casa un imbarazzatissimo von Senger che le annunciò che il mattino seguente avrebbe ricevuto una lettera dNietzsche. Mathilde doveva leggerla con calma e, disse von Senger con tono ambiguo, «rispondere solo dopo matura riflessione» 30 . La lettera arrivò, Mathilde la aprì e lesse, sbalordita, queste strabilianti righe: «Raccolga tutte le forze del suo animo per non spaventarsi della domanda che Le rivolgo con questa lettera: vuole diven- tare mia moglie? Io l’amo, e mi pare che Lei già mi appartenga. Non parliamo della natura improvvisa del mio affetto! Almeno in esso non c’è alcuna colpa... Ma una cosa vorrei sapere: se Lei sente, al pari di me, che noi non siamo mai stati estranei l’una all’altro, nemmeno per un momento! Non crede anche Lei che in una unio- ne ciascuno di noi diverrà più libero e migliore di quan- to potrebbe divenire da solo, dunque excelsior? Vuole arrischiare a fare il suo cammino con uno che aspira con tutto il cuore a diventare libero e migliore?... Sia pure franca e non taccia nulla. Di questa lettera e della mia richiesta nessuno sa nulla, eccettuato il nostro comune amico, il signor von Senger. Domani farò ritorno a Ba- silea con il direttissimo delle 11, debbo tornare. Se può dire di sì alla mia domanda, scriverò subito alla Sua signora madre... Se Lei riuscirà a forzarsi a una sollecita decisione, che sia per il sì o per il no, una sua lettera mi troverà fino a domattina alle 10» 31 . L’aveva vista per pochi giorni, tre volte in tutto, e gli venne l’idea di chiederla in moglie. E a chi pensò come “messaggero d’amore”? A Hugo von Senger. L’unico che, come scrive, era stato messo a conoscenza della singolare domanda e che invece era l’unico, semmai, che avrebbe dovuto esserne tenuto all’oscuro perché tirava alla ragazza, se già non ci filava. Lo stesso errore Nietz- sche, recidivo, lo commetterà sei anni più tardi con la Salomé usando come intermediario Paul Rée che già trescava con Lou. Il rifiuto di Mathilde fu gentile ma netto. |
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