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Che merda lavorare in Amazon, sei un numero
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re: Una vita da disoccupati
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Se hai più del 46% di invalidità puoi entrare nelle categorie protette per il collocamento mirato del centro per l'impiego ma se sei abbastanza fortunato da trovare un'azienda che ti assume attraverso questo percorso non c'è alcuna regola sul contratto. Possono anche fartene uno a tempo determinato e tenerti solo due anni. |
re: Una vita da disoccupati
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Poi di solito nei film il giardiniere immigrato si tromba la casalinga.. |
re: Una vita da disoccupati
sì ma lavorare all'aperto tutti si immaginano giornate soleggiate primaverili, vai fuori quando piove, fa freddo o troppo caldo...io sinceramente non invidio chi sta all'aperto per lavoro, magari sarà più salutare però è una vitaccia. meglio l'ufficio, aria condizionata e riscaldamento, una finestra sulla via del passaggio, colleghe donne vestite bene.
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re: Una vita da disoccupati
Questa discussione mi fa venire in mente che, probabilmente, molto presto sarò disoccupato.
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re: Una vita da disoccupati
Sulle colleghe donne vestite bene sono d’accordo, e non ho mai capito perché in ufficio si vestano tutte come se fossero alla prima della Scala.
Io ho lavorato sia all’aperto, come portalettere, quindi sotto pioggia e neve, sia in panificio quindi al caldo in maglietta tutto l’anno. Ho lavorato anche in ufficio e attualmente lavoro diciamo all’aperto. La conclusione che traggo è che all’aperto le giornate di lavoro soleggiate, caldo o freddo che sia, ti fanno passare molto più serenamente il lavoro. Mentre al chiuso ti puoi al massimo consolare di non essere sotto la pioggia o fuori al freddo, ma la tristezza del lavoro comunque ti rimane. |
re: Una vita da disoccupati
anche io ho fatto qualche lavoretto all'aperto, tra cui volantinaggio, rider e contadino...quando ho provato per la prima volta l'aria condizionata in ufficio, perché a casa la installerò quest'anno, entravo e uscivo fresco come una rosa anche mentalmente.
preferivo andare a lavoro che stare a casa, con il cervello che faceva fatica per via del caldo. facevo i conti tutti sbagliati, non capivo niente, poi magicamente è arrivato il fresco artificiale e il nervoso se ne è andato. |
re: Una vita da disoccupati
Ma se fate un lavoro che vi fa stare male mollatelo e provare qualcosa di diverso, orari diversi, mansione diversa, settori diversi, e vero la maggior parte sono brutti posti ma alcuni lavori ancora si sta bene farli
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re: Una vita da disoccupati
un'amica vorrebbe che entrassi nella sua azienda, nonostante non abbia chissà quali competenze, vorrebbe raccomandarmi. mi fa piacere che mi vedano come un lavoratore affidabile, un talento inespresso, però c'è il timore di deludere le aspettative. la gente posso anche intortarla ma la verità è che di informatica non capisco un cazzo, che ci vado a fare in mezzo ai nerd? meglio andare con barracrudo a pitturare le case.
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re: Una vita da disoccupati
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Comunque, visto che lo fanno in tanti, comincerò anche io a fare qualche giardino per arrotondare; tanto l'attrezzatura c'è l'ho, con buona pace dei professionisti che pagano le tasse, ma d'altronde se non ci sono controlli ne approfitterò anche io, voglio anch'io la mia parte. |
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Io ora sto chiedendo 20€ a ora o se il lavoro è grande vado a preventivo e ogni tanto mi chiamano al momento, per meno di quello non mi alzo dal letto. Tra un po' ci sarà più lavoro, io più o meno ho tutti i fine settimana impegnati. |
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Sembra facile ma la paura del giudizio frena poi vabbè molti invece si lamentano e basta tanto x fare le vittime, ho conosciuto delle persone che andavano a cacciarsi in situazioni paradossali volutamente e poi li beccavi a llamentarsi |
re: Una vita da disoccupati
Anche io ho avuto problemi con il lavoro e sono stato male in passato avrei voluto qualcuno me lo dicesse magari prima, guarda che se soffri e stai male molla cazzo te ne frega, ma molti sono troppo legati ai soldi e li mettono davanti alla loro salute, e a me sta bene ma poi non ho voglia di sentirli lamentare quanto sanno male x il lavoro o che gli vengono gli attacchi di ansia nel loro lavoro, e allora dico io cambia lavoro ....
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re: Una vita da disoccupati
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Quindi molti, volenti o nolenti, si ritrovano incastrati in un determinato settore o tipo di lavoro, perchè "colpevoli" di aver fatto solo quello per 10-15-20+ anni (cioè una stabilità lavorativa con crescita professionale-retributiva e accumulo di esperienze, che però poi ti si ritorce contro se le cose si mettono male o semplicemente ti stufi dopo xx anni e decidi di fare tutt'altro). Parlo per esperienza personale eh... anni fa ho provato a cambiare settore, ma alle agenzie/aziende si chiedono perchè e ti guardano come le mucche quando passa il treno |
re: Una vita da disoccupati
L importante e state bene mica far un lavoro che ti fa stare male, se negli anni avete capito non fa x voi che senso ha continuare a fare il sangue amaro o finire in depressione o esaurimenti vari, una persona responsabile molla il lavoro e tutela prima cosa la propria salute, dei soldi si può anche fare a meno con le rinunce se non ti sei fatto figli o debiti
Il problema e che secondo me molti hanno paura e non hanno voglia di rischiare pur di stare meglio, cambiare lavoro non e facile ma poi io intendo dire che uno può cambiare tranquillamente 4 o 5 lavori nella sua vita, chiedere cambi di mansioni a lavoro e altre cose, non sto dicendo di cambiare lavoro ogni anno attenzione E pieno di gente che dice sto tanto male x il lavoro poi le dici di cambiarlo e iniziano a guardare i soldi, le ore di lavoro, la distanza da casa, ti dicono eh non mi conviene e io ti dico e allora arrangiati |
re: Una vita da disoccupati
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