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re: Una vita da disoccupati
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Anch'io odio a morte i selezionatori, anche entrare in un corso è impossibile |
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Ma anche la menzogna si può modulare, se la recita sulla famiglia non riesce si può evitare, quello che interessa comunque, a meno che non si tratti di un lavoro stagionale o comunque molto precario già dalle premesse, è che uno sembri molto motivato a tenerselo: quindi si deve dare l' idea di una persona ben inserita nel meccanismo della società dei consumi, per cui abbisogni di soldi per comprare l' auto, la casa, viaggiare etc. C'è un esempio di questo in "Gran Torino", il film di Clint Eastwood, quando il ragazzino deve prepararsi al colloquio per il posto da muratore. Per il resto penso che per riuscire bisogni riuscire a compartimentare gli eventi: qua non si tratta di mentire a moglie e figli nascondendo di essere senza il becco di un quattrino perché ci si è bruciati tutto in mesi di gioco d' azzardo, qua c'è un colloquio, dieci minuti, un quarto d' ora, una roba del genere. Si mira a quello, se riesce bene, se non riesce amen ( in teoria, poi anche qua dipende, c'è sicuramente chi non è che abbia tutte 'ste carte da giocarsi, me compreso, e questo rende tutto più difficile ). Poi c'è il primo giorno di lavoro, si cerca di portare a termine quello, se si riesce ottimo, è un gran risultato, etc. |
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Comunque sul lavoro si è tra estranei, poi possono esserci rapporti amichevoli ma il fatto di essere a contatto non rende amici, e le delusioni in senso stretto appartengono a rapporti dove c'è una componente affettiva o comunque emotiva; sul lavoro al massimo se non si è all' altezza si danno delle scocciature, ma difficilmente un nuovo arrivato è subito all' altezza di tutto, quindi in una certa misura è previsto. |
re: Una vita da disoccupati
A me è capitato proprio negli ultimi due mesi.
Due colloqui. Poi, mi hanno detto che volevano soltanto conoscermi e non avevano intenzione di assumere nessuno. Eppure, prima del colloquio sembravano entusiasti del mio curriculum.... Si, ricordo di essere stato ansioso, e di aver dissimulato sul 10% delle domande.. cosa su cui adesso rimugino inutilmente. Tra una settimana ho una presentazione su un tema che è il mio interesse speciale in preparazione da tempo; adesso temo che questa delusione interferisca. In effetti, prima dell'ultimo colloquio ero euforico, adesso penso soltanto al momento in cui riuscirò a porre fine alle mie sofferenze.... E pensare che una persona della Camera del Lavoro che mi ha aiutato con il curriculum mi aveva detto che il difficile è arrivarci al colloquio, non il colloquio in sè. Penso che si sbagliava. Non per niente, ho cercato aiuto da tempo per questo problema. Mai trovato nulla; possibile che se uno soffre di un'ansia che non riesce a controllare debba morire? :( |
re: Una vita da disoccupati
Non capisco perché fare un colloquio per non assumere nessuno, perdono tempo loro e lo fanno perdere ai candidati anche se ormai non mi stupisco di nulla nel mondo del lavoro odierno.
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Per quanto riguarda la mia esperienza personale io in passato ho lavorato duramente,a stirare in una fabbrica di pigiami poi li piegavo ci mettevo l'etichetta e alla fine li infilavo nelle buste e li sistemavo dentro le scatole.
Mi ricordo che lavoravo in piedi tutto il giorno. Poi ho svolto vari lavori di pulizia nelle case della gente,infine ho lavorato nel retro di una pasticceria a lavare tutti gli utenzili che sporcavano i pasticcieri,e questi niente erano considerando i pentoloni dove cuocevano le creme pasticcere che erano veramente pesanti da sollevare,alla fine dovevo lavare tutti i macchinari,il forno,la cappa e per ultimo il pavimento che era imbrattato di farina,zucchero e cioccolato ed essendo appiccicoso lo dovevo sciacquare sei volte,e tutto per 20 euro al giorno. Adesso sono anni anche a causa delle mie problematiche che non trovo lavoro,ma quando ho lavorato l'ho fatto sempre in nero senza uno straccio di contributo versato. Sono stata stupida ad accettare quei lavori?Ebbene non si trovava altro allora ora peggio ancora. L'anno prossimo mi farò un corso professionale ne ho già parlato in questo forum,ma regionale perchè purtroppo per farlo a pagamento non ho risorse economiche. In Italia per il lavoro purtroppo è una situazione di cacca per tutti e chi c'è l'ha è sottopagato e ripeto la piaga del lavoro in nero che la gente lo fa per sopravvivere. |
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Io una volta alla domanda sui difetti risposi: 'ho il difetto di non saper trovare quali sono i miei difetti'. Lo dissi con un mezzo sorriso ma non aggiunsi una risposta più seria; una selezionatrice inizialmente prese la battuta anche con simpatia ma poi voleva comunque che rispondessi in altro modo; l'altra selezionatrice fece una faccia che sembrava che volesse buttarmi fuori a calci :D
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Io non riuscirei a simulare come dite voi per determinate domande, soprattutto se inaspettate ed inusuali.
Mi manca la spontaneità, la scioltezza e l'improvvisazione che noto sempre negli altri. Poi sono già paralizzato dall'ansia quando mi vengono poste domande semplici e comuni... Al momento comunque mi sono arreso; non mi sono neanche più dedicato alla ricerca di annunci. Tanto l'estate l'avrei comunque passata fermo in casa... |
re: Una vita da disoccupati
"Non conta ciò che dici ma come lo dici"
Purtroppo. Il cosidetto linguaggio non verbale. Che fa subito capire agli interlocutori quanto tu sia figo o sfigato. Io vorrei tanto avere il diritto di poter usare la mia voce meccanica ed inespressiva senza essere giudicato per questo, essendo giudicato invece solo per i contenuti di ciò che dico, non per come lo dico. Ma a loro piace circondarsi di gente figa, scaltra, spigliata, anche furba... ma mai sfigati. |
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Di domande a caxxo che mi hanno fatto nei colloqui di lavoro ci potrei riempire un libro, meglio riderci sopra che è meglio (si fa per dire).
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I selezionatori a volte fan domande assurde nel contenuto, ma è un test per capire se sei psicologicamente adatto, perché effettivamente serve. Io ho una buona capacità di apparire "sveglia" e mentire quando sto in up, quindi ho passato colloqui per i quali non ero minimamente portata a livello mentale.... Tipo call center wind tre, roba di vendita o a contatto col pubblico... Risultato son durata pochissimo, certo su 5 (ho svolto vari lavori, sempre durati max pochi mesi) volte in maggioranza ho mollato io ma era peggio che disastroso. |
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Il mondo del lavoro é assurdo ma sono più assurda io, che ho buttato nel cestino il posto fisso statale.
Se sei fatto malamente, nemmeno le opportunità servite su un piatto d'argento ti salvano. |
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In questo momento cmq preferirei lavorare, ma in zona comfort come dico io. Giovedì inizio ma c'é già in ballo una giornata di merda a fine mese che vorrei evitare a ogni costo, se lo sapevo evitavo tutta la supplenza. Poi é una scuola ansiogena che alle 7 e mezza iniziano già ad ansiarti con discorsi, é fortemente politicizzata e hanno già iniziato a rompere ed ansiarmi da giorni per quei pochi giorni che ci staró, messaggi e vediamoci e parliamo, ma che palle non ce l'avete una vita, per quello che vi pagano sempre a fare le wonder woman. |
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Tranne a me. Non che mi faccia schifo avere lo stipendio fisso, ma sono fatta alla rovescia. |
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Coi soldi che prendo lì ci faccio una spesetta in farmacia, altro che sfizi. |
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