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re: Una vita da disoccupati
Vara 3 gironi di assenza insmgiustificata di fila e sulla carta possono e molto probabilmente ti licenziano, ora perdi una mensilità mi sembra e stato introdotto da poco questo cavillo x andare contro quelli che si facevano licenziare senza preavviso x la scomodità che fai all azienda ...
Al massimo credo potrebbero metterti in aspettativa ma cmq finita anche quella dovrebbero licenziarti Io ho fatto così e ho fatto 2 anni pieni di disoccupazione i primi mesi arrivavano 1500 gli ultimi sui 500 , e un mio diritto e ho detto che non posso permettermi di non fare 2 anni sabbatici almeno una volta nella vita e che se volevo farlo era meglio da giovane che da vecchio bacucco e cosi una cosa tira l altra ora mi piacerebbe informarmi x il reddito di cittadinanza e altri bonus |
re: Una vita da disoccupati
Una cosa chiedo solo alle persone che fanno qualche lavoro che le fa stare male o cmq odiano che cambiano lavoro ma x favore non tediassero le altre persone con le lamentele eppure e così semplice sei in un posto che odi, cambia posto, fai un lavoro che non ti piace, cambia genere di lavoro, la prima regola e ovviamente non avere debiti e non avere figli o genitori a carico, in questo caso non puoi permetterti di mollare cioè puoi ma e molto più rischioso
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re: Una vita da disoccupati
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L'unica lamentela per cui è legittimo tediare è che non si trova la fidanzata ( per colpa delle donne) , lì si può sparare a zero da mattina a sera, tutto il resto sono solo lamentele inutili, le difficoltà di cercare il lavoro e starci bene sono cazzate. |
re: Una vita da disoccupati
Il lavoro si troverebbe pure, il problema è che sono tutti una merda. O pagano una miseria, 7-8k sotto la media nazionale (in una città come Roma poi, 900€ per un bilocale di 40mq) e se lo fai notare sei un pusillanime che lavora solo per i soldi (???) oppure vieni demansionato perche vogliono fare in 4 quello che prima faceva un team di 18 persone.
Uno si rompe pure il cazzo di fare colloqui a nastro sapendo già queste premesse :testata: |
re: Una vita da disoccupati
L alternativa e riempirsi di psicofarmaci e continuare a fare lo stesso lavoro che fa soffrire e rende la vita un incubo ottima logica la tua, non capisco cosa centrano le ragazze adesso pure qua dovete tirarle in ballo non se ne può più e poi io le donne ci esco anche sono le coetanee che sono invisibile x loro quindi hai pure detto una cavolata...
Se si sta male dopo aver cercato di capire le cause del perché non piace un posto di lavoro o una certa mansione e dopo aver valutato bene e messo qualcosa da parte si può farsi licenziare e cambiare lavoro, che poi puoi iniziare a cercare ancora prima di mollare il lavoro ma cmq ammettiamo che lo fai dopo e fattibile il resto sono inutili cantilene che ci stanno x l amor di Dio ma l unica soluzione e la mia che ti ho appena scritto. Il discorso ragazze non centra niente ed è più complesso non dipende solo dalle nostre scelte, invece fare un lavoro che odiamo si, si mettono like a vicenda e una cosa allucinante |
re: Una vita da disoccupati
Neanche trovare il lavoro dei sogni dipende solo dalle proprie scelte altrimenti al mondo sarebbero tutti lavoratori felici e spensierati, metà utenza non riesce a lavorare proprio e tanti altri non trovano, ci sarà anche chi si lamenta per niente quando potrebbe avere di meglio, ma non tutti. Negare le difficoltà oggettive della questione lavorativa è un atteggiamento offensivo. É complesso il mondo delle relazioni? Ah. Perché invece quello del lavoro è semplicissimo. Vuoi un lavoro? Tac. Vuoi cambiare? Tac.
Ma per favore... |
re: Una vita da disoccupati
a volte è vero che è anche la paura a frenare, io ne ho conosciuti di 60enni a un passo dalla pensione che odiavano il loro lavoro e che erano discretamente benestanti soffrire fino all'ultimo giorno essenzialmente per paura infondata-
è vero che potrei farmi licenziare a mali estremi, è vero che forse non troverei di meglio, è vero anche che potrei campare per anni di rendita. per quanto mi riguarda hanno tutti ragione, nel mio caso specifico penso che finché la barca va lasciala andare...il lavoro non è il problema che mi affligge di più |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Sto aspettando di leggere le alternative a parte prendere farmaci x non esaurire
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Poche idee e ben confuse, la coerenza ti saluta da lontano. |
il lavoro è schiavitù, è sfruttamento, è sottomissione.
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re: Una vita da disoccupati
la provocazione di barracrudo è dettata dal fatto che lui vive come un selvaggio e presuppone che questa sia la normalità, ma la maggior parte della gente si appenderebbe al cappio solo al pensiero di vivere isolata nei boschi senza elettricità. a me da una parte affascina questa idea, ma è troppo estrema a questo punto della mia vita. non mi ci vedo andare in isolamento ora, le persone intorno a me sarebbero molto stupite se facessi una scelta del genere.
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Comunque più tardi iniziate e meglio è, nel frattempo studiate almeno...
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
io ho studiato, non invidio chi ha iniziato presto però nemmeno è stata chissà che pacchia. studente squattrinato, mezzo depresso, poco interessato alla materia. ho 5 anni in meno sul groppone di lavoro e di stress da lavoro, però anche fare l'università seriamente genera ansia. io non dormivo prima degli esami, non conoscevo le benzodiazepine.
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re: Una vita da disoccupati
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Io stesso non mi sento né sfruttato né sottomesso, faccio solamente una vita d'inferno perché sono estremamente limitato, la quasi totalità dei miei colleghi fa lavorazioni anche più difficili di quelle che faccio io e vivono molto meglio di me; semplicemente gli riescono naturalmente perché hanno le capacità necessarie, che io non ho. |
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