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re: Una vita da disoccupati
L alternativa e riempirsi di psicofarmaci e continuare a fare lo stesso lavoro che fa soffrire e rende la vita un incubo ottima logica la tua, non capisco cosa centrano le ragazze adesso pure qua dovete tirarle in ballo non se ne può più e poi io le donne ci esco anche sono le coetanee che sono invisibile x loro quindi hai pure detto una cavolata...
Se si sta male dopo aver cercato di capire le cause del perché non piace un posto di lavoro o una certa mansione e dopo aver valutato bene e messo qualcosa da parte si può farsi licenziare e cambiare lavoro, che poi puoi iniziare a cercare ancora prima di mollare il lavoro ma cmq ammettiamo che lo fai dopo e fattibile il resto sono inutili cantilene che ci stanno x l amor di Dio ma l unica soluzione e la mia che ti ho appena scritto. Il discorso ragazze non centra niente ed è più complesso non dipende solo dalle nostre scelte, invece fare un lavoro che odiamo si, si mettono like a vicenda e una cosa allucinante |
re: Una vita da disoccupati
Neanche trovare il lavoro dei sogni dipende solo dalle proprie scelte altrimenti al mondo sarebbero tutti lavoratori felici e spensierati, metà utenza non riesce a lavorare proprio e tanti altri non trovano, ci sarà anche chi si lamenta per niente quando potrebbe avere di meglio, ma non tutti. Negare le difficoltà oggettive della questione lavorativa è un atteggiamento offensivo. É complesso il mondo delle relazioni? Ah. Perché invece quello del lavoro è semplicissimo. Vuoi un lavoro? Tac. Vuoi cambiare? Tac.
Ma per favore... |
re: Una vita da disoccupati
a volte è vero che è anche la paura a frenare, io ne ho conosciuti di 60enni a un passo dalla pensione che odiavano il loro lavoro e che erano discretamente benestanti soffrire fino all'ultimo giorno essenzialmente per paura infondata-
è vero che potrei farmi licenziare a mali estremi, è vero che forse non troverei di meglio, è vero anche che potrei campare per anni di rendita. per quanto mi riguarda hanno tutti ragione, nel mio caso specifico penso che finché la barca va lasciala andare...il lavoro non è il problema che mi affligge di più |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Sto aspettando di leggere le alternative a parte prendere farmaci x non esaurire
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re: Una vita da disoccupati
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Poche idee e ben confuse, la coerenza ti saluta da lontano. |
il lavoro è schiavitù, è sfruttamento, è sottomissione.
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re: Una vita da disoccupati
la provocazione di barracrudo è dettata dal fatto che lui vive come un selvaggio e presuppone che questa sia la normalità, ma la maggior parte della gente si appenderebbe al cappio solo al pensiero di vivere isolata nei boschi senza elettricità. a me da una parte affascina questa idea, ma è troppo estrema a questo punto della mia vita. non mi ci vedo andare in isolamento ora, le persone intorno a me sarebbero molto stupite se facessi una scelta del genere.
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Comunque più tardi iniziate e meglio è, nel frattempo studiate almeno...
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
io ho studiato, non invidio chi ha iniziato presto però nemmeno è stata chissà che pacchia. studente squattrinato, mezzo depresso, poco interessato alla materia. ho 5 anni in meno sul groppone di lavoro e di stress da lavoro, però anche fare l'università seriamente genera ansia. io non dormivo prima degli esami, non conoscevo le benzodiazepine.
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re: Una vita da disoccupati
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Io stesso non mi sento né sfruttato né sottomesso, faccio solamente una vita d'inferno perché sono estremamente limitato, la quasi totalità dei miei colleghi fa lavorazioni anche più difficili di quelle che faccio io e vivono molto meglio di me; semplicemente gli riescono naturalmente perché hanno le capacità necessarie, che io non ho. |
re: Una vita da disoccupati
Si selvaggio e vero lo ammetto ma sono nato in tempi sbagliati, e comunque vengo da posti dove i boomer nei bar parlano di caccia, agricoltura, lavori manuali, legna, gli animali che vedono in giro, l altro giorno al bar ho letto un foglio con un numero di telefono c era scritto "AQCUISTO TERRENI"
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re: Una vita da disoccupati
Oggi ho scoperto che nonostante io sia quello con più esperienza sono anche quello pagato meno, ad un ragazzino di 21 anni hanno offerto ben 2,5k in più per non si sa bene quale motivo.
A queste condizioni non posso fare altro che guardarmi intorno, oggi mi hanno chiamato per un colloquio e banalmente gli ho detto che mi sto guardando intorno perchè mi trovo male a livello personale, spero di non essermi dato la zappa sui piedi da solo :pensando: |
re: Una vita da disoccupati
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