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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
giusto per raccontare un aneddoto l'altro giorno leggevo un articolo del wall street journal dove dicevano che i giovani americani non vogliono più fare i contabili e che le aziende faticano a trovarne. adesso non ricordo l'esatto contenuto dell'articolo ma il senso era "non è cool fare contabilità, è da sfigati, è noioso, ecc."
ebbene io mi sono laureato in economia nel 2014, ho provato diverse volte a entrare come contabile in azineda ma non mi hanno mai voluto. quando andavo all'estero, per non dire che ero disoccupato o che lavoricchiavo, dicevo che ero accountant...facevano di quelle facce annoiate che non avete idea, eppure stavo mentendo per rendermi interessante. avrei dovuto dire sono neet o faccio consegne a domicilio, probabilmente sarebbe stata la stessa cosa. viaggiando ho conosciuto molta gente che faceva l'anno sabbatico, anni a viaggiare a scrocco dai genitori. c'è molto benessere in occidente, ogni volta che conosco qualche americano, nord-europeo, giapponese, ecc, mi vergogno di quello che faccio, mi sento proprio un miserabile. |
Due CV inviati: non mi hanno preso in considerazione.
Il diploma é carta straccia, sempre detto. Meglio avere qualche conoscenza che 'sto pezzo di carta quasi inutile. |
re: Una vita da disoccupati
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Secondo me se uno ha conoscenze può addirittura aggirare l'ostacolo dei requisiti richiesti, ad esempio il diploma. Un tizio che conosco di vista lavora per conto di una ditta che si occupa di impianti elettrici, non ha il diploma, ha fatto esperienza da giovane grazie ad alcuni artigiani che si occupavano di piccole riparazioni, eppure questa azienda l' ha assunto, sicuramente grazie a qualche spintarella. Se una persona decidesse di prendere in considerazione un' offerta del genere, magari inviando la candidatura sul sito, sicuramente gli chiederebbero il diploma, stesso discorso per lavori tipo commesso ad esempio. |
re: Una vita da disoccupati
Lho visto a malta c'è un rispetto ed un senso civico e una cordialità.. che in Italia si sognano e ci sono le regole sopratutto..non il fattore il prossimo e il mangia mangia..se mi sento prvero un concorso per invalidi c'era un link..avevo un attività,ringrazio i sussidi ma con quest inflazione sono briciole..e non puoi pianificare nulla
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Se non conosci nessuno un lavoro buono difficile che te lo danno, poi se sei bravo bravo nel tuo campo è diverso, ma in Italia funziona così...
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re: Una vita da disoccupati
Tra uno o due mesi ricomincio il tirocinio perché bisogna attendere altra burocrazia, ovviamente.
Questa volta però è stata messa un po' in chiaro dall'inizio la questione degli orari da chi mi segue per l'autismo. |
re: Una vita da disoccupati
1 allegato(i)
numero inattivi 15-64 anni...forse non è assecondata dai numeri la teoria per cui fra un po' saremo tutti a casa e i robot a lavoro
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re: Una vita da disoccupati
Dei due nuovi assunti, uno di 22 e uno di 46 anni terranno il secondo
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re: Una vita da disoccupati
Non vedo l'ora di scappare da quest'Italia del cavolo. :laugh:
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re: Una vita da disoccupati
Ho avuto un collega che aveva perso il lavoro in Italia e a 60 anni, dopo aver fatto un corso da pizzaiolo, è andato in Inghilterra a lavorare. All'estero ti fanno lavorare anche se hai 1001 anni, in Italia sei morto a 35 anni.
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re: Una vita da disoccupati
diciamo che all'estero, l'italiano può spendere ancora benino il gettone "gastronomia" in senso generale. Pure io conosco, tramite amicizie di famiglia, un ragazzo che fa il pizzaiolo in Belgio (o Olanda, non ricordo) e s'è fatto pure famiglia con cerbiattina del posto.
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Si ragà ma la ristorazione non è vita, troppi sacrifici, io mi sono sparato tre stagioni nella ristorazione, lido e pizzerie, ti scoppiano di brutto e ho conoscenti che sono andati al Conad a 800€ al mese e venivano da un lavoro da cuoco da 2.500€ al mese..è vero in Inghilterra non farete fatica a a trovare lavoro come cuoco, cameriere, pizzettaro, e fast food, ma farete starete sempre tappati in un ristorante, ci sono ragazzi che dopo anni di Londra a fare quei lavori sono tornati in Italia, esauriti tra l'altro.
All'estero senza laurea quei lavori si trovano, per fare lavori come meccanico, elettricista, idraulico, gommista, giardiniere, muratore, etc...devi avere certificazioni prese sul posto! E per prenderle ci vuole un ottimo livello di inglese. Senza alte qualifiche fate ristorazione, commessi o operai. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Si ma poi ti deve anche piacere stare in cucina io non ce la farei non mi piace spadellare lo faccio solo per necessità, preferisco fare l'operaio. Che poi operaio è un termine parecchio generico, non è che l'operaio fa sempre lavori ripetitivi e meccanici dipende dalle mansioni.
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