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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
La catena della gdo che mi ha scartato offriva 800 euro per 4 ore al giorno 6 giorni su 7 lavorativi e comunque quasi sempre dovevi lavorare sabato e domenica. A me andava bene, ho dato la massima disponibilità ma non mi hanno preso lo stesso. Sullo stipendio incideva parecchio il fatto del lavoro festivo e a volte notturno.
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In quest'ultimo periodo, tra ricerche e colloqui, comincio a realizzare di essere completamente inadeguato e impreparato (fisicamente e psicologicamente) al mondo del lavoro.
Resistenza; problem solving; decisioni istantanee; concorrenza spietata; sfruttamento; menefreghismo... Quel breve periodo in cui ho lavorato, l'ho trascorso in ambiente piccolo, con poche persone e per pochi mesi. Ed è bastato questo per mandarmi fuori di testa, per farmi crollare. Come posso pensare di riuscire a resistere per tutta la vita all'interno dell'ambiente lavorativo che si prospetta? Non c'è alcun futuro per gli scarti, gli inetti come me che non riescono ad adattarsi a questo sistema. Non sono fatto per questo mondo. |
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Prendono gente solo con esperienza del settore,tra uno in gamba per cui devono perdere mezza giornata ad insegnare e uno incapace che ha già fatto il lavoro prenderanno sempre l'incapace.
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Milo, questo è vero specie per le grandi aziende dove un incapace è compensato da un altro che non lo è. In una piccola realtà un incapace viene fatto fuori perché se non produci non servi ad una azienda e un bravo imprenditore (o un bravo capo) si vede anche da che tipo di persone si circonda. Per mia esperienza personale se un imprenditore trova una persona seria e capace se la tiene, se invece uno è svogliato e come dici tu incapace lo manda via.
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Io stò parlando di selezione,ormai conta sola l'esperienza pregressa non tanto il fare una buona impressione o meno.
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Anche durante la selezione dipende molto da cosa ricerca l'azienda. A volte selezionano i candidati appena diplomati o laureati in collaborazione con le scuole e le università quindi senza esperienza mentre altre (mi è successo di persona) non la vogliono proprio per insegnarti loro il mestiere. E' ovvio che poi ognuno fa caso a se, non voglio dire che sia sempre così. Spesso quelle che cercano per lavori particolarmente gravosi e non specialistici si accontentano anche di personale non esperto da formare.
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L' ergofobia è una merda, in pratica ogni santo giorno torni a casa così teso che ti viene voglia di vomitare e sudi freddo al minimo rimprovero o percezione di cambiamento non previsto.
L'unica cosa che ti fa tenere duro è la necessità: devi essere in uno stato di bisogno tale che nel caso ti licenziassi sai già che ti aspetta una cosa soltanto : l'indigenza e la vita di strada. |
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Mi hanno chiamato per un colloquio, mi hanno detto che dovrò presentarmi ad una commissione per farmi "esaminare" e questo solo per un lavoro di portierato. Chissà cosa faranno per scegliere un manager allora. :interrogativo:
Speriamo che almeno questa vada bene. |
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Purtroppo oggi è così. Anch'io sono rimasto sorpreso alla parola "commissione" per un lavoro di portierato e sono sinceramente curioso e preoccupato. Che razza di domande mi faranno per "esaminarmi"? :interrogativo:
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Se ci fosse possibilità di scelta, si scaterebbe senza pensarci due volte ma in questo periodo storico devi farti andar bene tutto, in Italia... |
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In teoria ti "esaminano" sempre nei colloqui di lavoro. Ma è il fatto di farlo per una qualifica bassa che mi impensierisce. Poi è ovvio che se si vuole lavorare si deve prendere quello che viene. Io per fare il colloquio mi candidai portando personalmente il cv invece che mandare la mail. Spero che vedendomi gli abbia fatto buona impressione e mi abbiano chiamato per questo.
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Non sono mai stato disoccupato in vita mia ma vi sono solidale.
Tante volte fantastico come sarebbe non dover lavorare ma mi rendo conto di come alcune volte il tempo libero se non si è dell'umore giusto non lo si apprezzi. Ho pensato alcune volte di mollare tutto (potrei permettermi di vivere un lungo periodo senza lavorare) ma poi mi sento in colpa per tutto quello che sul lavoro ho costruito e mi sembra stupido buttare tutto alle ortiche (come mi sembra stupido non vivere la vita che si vorrebbe quando questo è possibile.. ma qui entra in gioco il desiderio di altro che spesso quando viene soddisfatto non cambia niente davvero nella nostra vita) |
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Grazie BackToMe lo apprezzo molto. Per me è stata una bella mazzata ma sto cercando di riprendermi e come vedi non disdegno nessun tipo di lavoro.
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Guardando gli annunci di chi cerca lavoro mi sono imbattuto in una persona che cercava un impiego in un luogo isolato, senza colleghi e in totale solitudine. Che sia un utente di questo forum? :pensando: Non ci avevo ancora pensato ma potrei provarci anch'io, magari mi prendono per un lavoro tipo quello di Jack Nicholson in Shining. :D
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Stasera ho un colloquio di lavoro, sono già nervoso e mi sudano le mani, speriamo bene.
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Il colloquio è stato a mio avviso un disastro totale. Ricordo che era per un servizio di portierato. Appena arrivato mi hanno dato un questionario a crocette dove dovevo indicare le situazioni che mi mettevano ansia e/o paura :o, cosa ci azzeccava col lavoro? Già lì mi sono cascate le braccia. Poi colloquio con la commissione di tre persone che mi hanno fatto domande assurde, quasi tutte personali e solo una o due riguardanti i miei lavori precedenti. Riporto le domande secondo me più assurde che mi sono state fatte: sei ambizioso? vuoi avere figli? vuoi formare una famiglia in futuro?perché dovremmo assumere te?
E via dicendo, mi sembrava di stare dallo psicologo anche se non ci sono mai andato. Cosa ci incastra poi l'essere ambizioso con il lavoro di portierato? Boh! Alla fine ero proprio infastidito da questo comportamento e quando l'ho detto a casa mi è stato risposto:" Oggi i test psicologici vanno di moda, che ci vuoi fare?" Non ho parole :miodio: io odio quando la gente mi fa domande personali e quello non è stato un colloquio ma un interrogatorio sui cavoli miei. :moltoarrabbiato: Voi cosa ne pensate? |
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Poi vabbè, quel pseudo-test attitudinale a crocette non credo abbia una qualche rilevanza ai fini della selezione, lì chiunque mentirebbe pur di non mettere sotto i riflettori una figura fragile, infatti non capisco che senso abbia. Non preoccuparti, io ai colloqui che ho avuto andavo quasi sempre scoglionato, alla fine ti assumevano perché la scambiavano per sicurezza, talmente sono incapaci i selezionatori. E' tutto casuale. |
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Si ma secondo me basare il 90% del colloquio su domande personali (ambizioni, famiglia, figli ecc...) non aiuta proprio né i selezionatori né il candidato. Domande sulle esperienze precedenti e sulle competenze sono state 2-3 a dire tanto, per il resto un interrogatorio a mio avviso fastidioso e inutile. Io poi ho la sensazione di non essergli piaciuto dalle facce che hanno fatto.
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A me sembrano domande standard che stanno scritti sui manuali del bravo selezionatore, quindi vuol dire che sono abbastanza incapaci in quel ruolo
Quello che conta in questi casi è l'impressione che dai di te, non quello che rispondi in senso stretto, devi pensare a dare buona impressione (simpatia senza esagerare, serietà, .. ) poi il discorso famiglia, ambizioni, son tutte cazzate |
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Se puntano sulla competenza, qualifiche, curriculum, dove va un fobico Colloqui così invece vogliono capire come è la persona e qui possiamo dare il meglio |
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Qualunque domanda vi metta in difficoltà sul personale, cercate di rimandarla indietro in modo simpatico
Se vogliono sapere se vuoi mettere su famiglia, digli buttandola a ridere che la vedi difficile perché non ci sai fare con le donne, loro si fanno una risata e guadagni punti |
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L'idea di buttarla sul ridere non è male ma loro avevano delle facce fra il serio e lo scocciato perché uno dei tre aveva pure fretta e doveva andare via. Io ovviamente su certe cose non ho detto la verità anche se gli avrei detto volentieri: Caxxo ve ne frega a voi?" :D
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Bè per i lavori di portierato credo sia fondamentale sapere lo stile di vita di una persona per capire se è compatibile con la mansione..
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In tal modo metti in positivo anche domande che sarebbero molto negative per noi Perché quando si va sul personale, ne uscirebbe un ritratto di poveri sfigati incapaci inadatti pure a lavorare, se invece te la giochi con verve, le stesse domande danno sensazioni positive a chi intervista |
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Se è socialone o pantofolaio, se ha partner o single, .. queste domande servono a capire il carattere Io le farei I lavori che hai fatto li leggono sul curriculum, lo sanno, quando ti parlano vogliono sapere chi sei veramente, se possono farci affidamento o se sei un fancazzista |
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Ai colloqui va benissimo rispondere con frasi fatte, tanto anche le domande sono standard e rivolte a mille persone.
Ambizione? "Certo, ho l' ambizione di fare il mio lavoro al meglio e crescere professionalmente in modo da sviluppare sempre più le capacità richieste dalla mansione". Non vuol dire nulla, ma è una risposta, l' importante è sembrare avere le idee chiare, mica avercele sul serio, tutto il mondo è una farsa. Famiglia, figli? Non è solo un' intrusione nella sfera privata, è un modo per sapere se il tizio che si ha di fronte ha programmi a lunga scadenza che lo incateneranno al lavoro, o se è uno che potrebbe andarsene dopo due mesi tanto non gliene frega nulla... ovviamente bisogna fingere, favoleggiare riguardo al volersi comprare una casa propria o una più grande, cambiare l' auto, trovare la "donna giusta" etc. Raccontare balle, il colloquio è l' arte della presa per il culo, che purtroppo però è già un' abilità sociale non da poco. |
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Franz86 infatti io ho risposto con frasi fatte ma mi sono guardato bene dal dirgli la verità.
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