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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
Direi che il vostro modo di interpretare la realtà è fortemente condizionato dalla logica del gioco a somma zero: ci sono due contendenti nella sfida (uomini e donne) e ciò che gli uni o le une vincono, corrisponde esattamente a ciò che gli altri o le altre perdono.
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
in italia e parlo per la mia regione meridonale il timido e fortemente penalizzato..figuraris il fobico...le regole son queste io non do colpa a nessuna donna,se parlo poco sono introveros bla bla...sto cercando di migliorare ed esere piu aperto...una volta mi son beccato pur eio dle gay perche' non ho ricmabiato le battute di un ochetta all'universita,di quelle tipe stupide...che non riuscirebbero a capire se uno e timido manco se gli e lo spieghi...il mio fisico e migliorato con gli anni quesot mi pone in posizione di vantgagio su diversi uomini,e la sensazione di paicere a qualcuna ogni tanto la risocntro,anche se sono segnali impercettibili perche' le donne in italia sono come sappiamo abbastanza chiuse...bisogna lavorare sul carattere esclusivamente...ed esporsi piano piano...sopratutto se si vuole piacere a qualcuna che ci piace davvero...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
di solito si tende a dare del gay a chi non va in giro a provarci con ogni cosa che respira
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
ma la cosa incriebdile e che molte donne non cpaiscono che uno non ci possa provare per vari motivi,magari anche solo perche non gli piaci sopratutto se si e carini o piacenti come se siccome non si e dei cessi si deve flirtare sempre..
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Il cambiamento culturale per un certo numero di persone può bastare e forse anche avanzare. Vale la pena quindi lottare con tutte le forze perché esso avvenga quanto prima, senza minimizzarne l'importanza, così come giustamente non viene minimizzata l'importanza di un superamento degli stereotipi in altri ambiti sociali. La crescita e l'evoluzione caratteriale del singolo viaggiano su un binario diverso e non necessariamente intersecantesi, sulla spinta del desiderio di una migliore qualità della propria vita e non del desiderio di omologazione e soddisfazione dei requisiti della società. Si affrontano le proprie paure per stare meglio, non perché "le donne vogliono l'estroverso". Fosse così, allora le donne potrebbero anche fare a meno di fare questo lavoro su di sé. Quote:
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
infatti si puo dire alle donne di esser epiu aperte,ma se uno evade da un contesto a prescindere allora e dura,io ieri sera ho declinato ad esempio un invito di un amico che si aggregava alla comitiva di un collega....il porblema e che uno poco timido puo aver emolte chances di migliorare,uno che quando esce fa fatica a parlare a arsi conoscere poi torna a casa deluso come facevo io quando parlavao poco,sono uscito qualek volta con uan comitiv ain piscina e cera il amshcio alfa del gruppo che mi diveva sempre luoo che non ha bisogno di parlare,poinon ci sono piu uscito,ma e chiaro che cosi uno si sente frustrato e si rintana dentro infatti e un mese che non esco la sera forse di piu,anche perche disattivando facbeok non ho piu coltivato certe conoscenze,ringrazio questo mi amico che mi chiama sempre per uscire..
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
Certo che se uno esce ogni volta con la fissa di quanto ha parlato o di come è risultato rispetto ai più alfa, diventa pesante. Qualcuno sostiene sia bene conoscere un alfone che ti "svegli" nella comunicatività e nei confronti dell'altro sesso, ma se il risultato dev'essere così stressante boh.
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Re: Sul farsi avanti delle ragazze...
che poi in quesot gruppo parlava solo lui...non capisco come possa piacere uno che fa una battuta ogni 10 seocndi e che parla sempre...
ho letto un articolo che mi ha aiutato a capire,perche ad esmepio in piscina parlo sempre con 2 3 persone e nonr iesoc a conoscere gente nuova..sopratutto donne vedo donne giovani ma io non riesco a parlaci...quando mi dveo buttare in uan corsia di donne sono in difficolta'... Parlando di timidezza, si dice che timidi non si nasce ma si diventa, per un complesso di inferiorità che dall'infanzia porta a prendersi troppo sul serio. Ma ultimamente ci sono studi che stanno cercando di capire se vi sono dei geni della timidezza già intrinseci nel DNA. COSCIENZA DELLA TIMIDEZZA Cosa è un complesso? E' un insieme di reazioni della nostra personalità costituiti soprattutto intorno ai ricordi e soprattutto dell'infanzia. Generalmente quando una situazione o un ricordo ci fanno soffrire, la cosa automatica che viene da fare è eliminare questa sofferenza. Quando non ci riusciamo cerchiamo di reagire con un comportamento che aiuti ad accettare la situazione. Il complesso di inferiorità non accade quando una persona si sente inferiore ad un'altra. In realtà il complesso di inferiorità nasce solitamente da un io grandioso. Molte volte quando si è piccoli ci si sente schiacciati dalla superiorità dei genitori, i quali spesso sottolineano la superiorità tra il mondo degli adulti e quello dei bambini e di voler essere lì per sopperire in ogni momento alla immaturità e inadeguatezza dei figli. Il bambino in questa situazione può regredire a fasi più infantili se si sente insicuro oppure avverte il bisogno di una maggiore sicurezza e cerca di avere ben chiara l'idea del proprio valore. Se la chiara idea del proprio valore gliela fornisce la famiglia va bene altrimenti il bambino deve sforzarsi di crearsela da solo. Se deve crearsela da solo iniziano i problemi : diffidenza del giudizio altrui, sviluppo di senso critico elevato verso l'esterno di sé stesso, in quando l'ambiente familiare non gli permette di tollerare nessuna critica personale (il bambino è insicuro di sé). Quindi il bambino troverà sicurezza soltanto in sé stesso in quanto la famiglia non gliene offre. Mentre l'ambiente esterno mantiene disinteresse e addirittura disprezzo. Quindi si inizia a nascondersi, a tirarsi indietro. La persona con un complesso di inferiorità entrando in una salone, si rende conto che il suo ingresso non è stato ben accolto mentre una persona equilibrata sarà completamente indifferente alle reazioni altrui e affronterà gli altri con naturalezza, perché non spierà ogni reazione ai propri movimenti, una idea simile non le passerà neanche per la testa. Per difendersi dalle spiacevoli reazioni che il complesso di inferiorità porta, ci si preferisce coprire dalla corazza timidezza che in genere si manifesta con paura della gente, di parlare, etc. In genere possiamo affermare che la timidezza è un insieme di paure tendenti a ridurre i contatti con le altre persone, evitando in ogni modo confronti spiacevoli. La paura del confronto nasce da una discrepanza tra il valore che la persona si attribuisce e le risposte invece date dall'ambiente esterno. Il timido ama l'oscurità, non sopporta la luce, non vede e si adopera in ogni modo per non essere visto, egli pensa che tutti siano lì a guardare lui. |
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