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re: Una vita da disoccupati
La cosa buffa è che si lamentano sempre dei giovani che non han voglia di lavorare, poi dai 35 anni in su non ti assume più nessuno. Non vedo l'ora di abbandonare 'sto paese del cavolo.
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re: Una vita da disoccupati
La banca Credem assume in tutta Italia, l'unica che non chiede necessariamente la laurea magistrale in economia (io ho la triennale). Ho provato in tutti i modi a entrare a lavorare in banca, chiedono requisiti troppo alti e non sono mai riuscito nemmeno a fare i famosi colloqui di gruppo
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re: Una vita da disoccupati
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Io ho finito il lavoro degli olivi e ci ho guadagnato benino, però cavolo che tirchia sta gente, manco un caffè o un bicchiere d'acqua, prof di lettere in pensione...una un po' spilorcia, adesso devo fare ancora lavoretti...lunedì mi deve chiamare un tizio per fare lo spiaggino in estate 3 mesi, almeno mollo il lavoro in azienda agricola.
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re: Una vita da disoccupati
X migrare e trovare lavoro devi avere voglia di lavorare, farti un mazzo tanto, se qua fai fatica a stare dietro a certi ritmi immagino all estero non migliora la situazione, x me la scelta migliore e fare lavori in nero e percepire magari qualche aiutino statale chiamatemi immaturo non mi interessa la alternativa e la corsa dei criceti sulla ruota
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re: Una vita da disoccupati
Oggi leggevo un articolo sulla disoccupazione e mi ha sorpreso apprendere che non dovrebbe mai scendere sotto un fisiologico 4%. Per non innescare aumento dei prezzi e inflazione.
Per cui ci sarà sempre una piccola percentuale di disoccupati, la nostra economia per andare avanti ha bisogno anche di loro Inviato dal mio moto g32 utilizzando Tapatalk |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Tutti via dai luoghi natiii..
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re: Una vita da disoccupati
https://www.italiaoggi.it/news/sicil...02101854059473
Poverini, avevano paura di rimanere in mutande in questo periodo di rincari in cui è stato chiesto a tutti di fare dei sacrifici... |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
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Anche io, seppur da buon Puer Aeternus (e quindi da buon osservatore più che da persona che vive di esperienze dirette) mi rendo conto che il trend è esattamente questo : burocratizzazione e aumento di complessità per ogni attività (una roba avversa alla vita, contro natura e quindi destinata a crollare in un futuro indeterminato), di questo passo veramente servirà un certificato di competenza per soffiarsi il naso. E la dinamica è proprio quella dei giovani, che crescono, che avvallano a loro volta questo sistema, dato che una volta che affrontano un percorso di studi, dei corsi o qualsiasi cosa, vogliono che questo abbia influenza e li ponga in vantaggio competitivo rispetto a chi non l'ha affrontato. L'investimento deve essere ripagato o avere almeno quella percezione. Le aziende stesse, i datori di lavoro,lo stesso stato, tramite questa burocratizzazione, ritiengono di investire nella selezione e quindi "scremare" gli individui e riallocarli secondo esigenze e capacità, in modo tale da aumentare la produttività e il profitto (specialmente le aziende) ed è anche vero, questo accade. Ma se si esagera la società diventerà troppo complessa e complicata, diventa avversa alla vitalità, con più danni che vantaggi. Del resto basta pensare al mondo naturale, se ai nostri antenati per procreare fosse stato richiesto prima studi profondi per capire il funzionamento dell'anatomia umana e di pensare a priori ad ogni azione da fare, oggi il genere umano sarebbe estito da secoli :mrgreen::mrgreen: |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Sono di un incazzato oggi lo so io perché sono provato diventato paranoico non so neanche se sono in condizione di lavorare mentalmente non scherzo,troppo stressato,
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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
@FolleAnonimo
20 anni? Io in realtà pensavo a 200 :mrgreen: Ovviamente non si possono fare previsioni a lungo termine,è troppo complicato e ci sono troppe variabili che si influenzano tra loro. E una di queste sarà nel giro di qualche decennio l'implementazione massiccia dell'intelligenza artificiale. Io parlavo infatti della situazione di oggi nel nostro contesto italiano ed europeo, dove mi trovo d'accordo con quel che ha scritto Angus, con una burocratizzazione enorme che a mio parere sta diventando più un ostacolo che un valore aggiunto, dato che per fare la maggioranza delle mansioni ti devi presentare con un pregresso di esperienze, studi, competenze, corsi e via dicendo e porta in molti casi a persone che si devono specializzare in maniera esagerata nel saper svolgere determinate cose. |
re: Una vita da disoccupati
Dai che fra qualche anno una buona percentuale di operai saranno disoccupati.
Una buona metà di quelli che lavorano nel settore Automotive non avranno più lavoro, da chi costruisce i motori, cambi e frizioni, marmitte e tante altre cose (e non per tutti sarà possibile convertire la produzione) e non scordiamoci di chi lavora nelle raffinerie. Stessa cosa per chi lavora negli allevamenti che verranno ridotti e saremo obbligati a mangiare gli insetti. Inoltre, a parte pochi fortunati, praticamente tutti saranno obbligati ad indebitarsi per ristrutturare le proprie abitazioni. Saremo tutti più "green", può darsi che migliorerà un pochino la situazione climatica (anche se personalmente non ci credo molto), ma la qualità della vita peggiorerà ulteriormente, ma d'altronde i politici di sinistra vogliono questo. |
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