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Cartaccia? Mai detto che lo è. Ma con un diploma senza nessuna esperienza nel mondo del lavoro di oggi con solo quello ti ci pulisci comunque il culo. Scusa ma è così. Probabilmente non lavori o hai mai lavorato ecco perché dici così. Poi chi ti ferma, prendilo anche subito e vedrai, quando vai a chiedere lavoro ma non hai comunque esperienza lo usano per soffiarsi il naso. |
Poi boh al momento in Italia con o senza diploma se trovi lavoro finisci a fare lavori di merda o sporchi o pesanti.
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re: Una vita da disoccupati
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Poi è vero che in molti annunci la base richiesta è il diploma ma da me passa sempre in primo piano l'esperienza al diploma. Anche perché poi cercano laureati invece che diplomati pure per lavori d'ufficio semplici tipo data entry e simili giusto per far vedere che hanno il laureato in economia lì, l'ingegnere là ecc. come se aumentasse il prestigio dell'azienda, ma prendono lo stesso stipendio che prenderebbe un qualsiasi diplomato generico. |
re: Una vita da disoccupati
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ma per questo: Quote:
Un diplomato potrebbe battersela solo se il diploma fosse anche quello proprio specifico per il settore dell'azienda e la mansione dell'annuncio (ad esempio da me gli unici diplomi che interessano sono quelli di istituti tecnici; per tutto il resto, anche nel settore alberghiero che è il più diffuso insieme alle fabbriche che chiedono diplomi tecnici, interessa solo l'esperienza) e se l'azienda non avesse voglia di spendere troppo per il dipendente perché ovviamente non puoi prendere uno con 5 anni di esperienza e sottopagarlo o fargli fare una merda di stage come con un diplomato che invece possono permettersi di rivoltare come un calzino. Non credo che il diploma non significhi niente in assoluto, però ce ne sono alcuni migliori e più spendibili e altri che effettivamente non servono ad un cazzo nel periodo attuale e nello stato attuale del paese, come quello che avrei dovuto prendere io. Poi dipende anche da quali settori sono più sviluppati nella determinata zona. |
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Ma senti una cosa, lavori? Hai mai cercato lavoro? Ti garantisco che conta molto di più la conoscenza o la buona parola sul posto di lavoro. Prova a cercare lavoro col diploma ma senza nemmeno un mese di esperienza lavorativa e poi mi dici, mettiamo che in un supermercato cercano con regolare contratto 40 ore settimanali 1200-1300€ al mese, e ci sia uno con la terza media e due anni di esperienza come scaffalista e uno diplomato che non sa fare la O con il bicchiere, il diplomato lo scartano subito. |
re: Una vita da disoccupati
Vedremo a Trieste ho fatto un solo lavoro in vita mia ma ho il diploma e sono invalido vediamo al centro d impiego cosa dicono
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re: Una vita da disoccupati
Secondo me si esagera a dire che il diploma non serve a nulla, che conta solo la laurea...io conosco gente che appena diplomata da un istituto tecnico ha poi sempre lavorato e ora ha figli e riesce a mantenersi, oppure diplomati ragionieri neppure tanto brillanti che comunque lavori tipo in concessionari ne hanno trovati, poi vabè ho l'esempio assurdo dell'amico con la terza media che ha praticamente un lavoro indeterminato come corriere e magazziniere, con lavoro da ufficio...ma lui ha avuto una fortuna incredibile. Ma invece col diploma è possibilissimo trovare dai, non esageriamo...parlo del nord, al sud immagino sia tutto molto più difficile. E ovviamente bisogna però cominciare a lavorare subito, se si arriva a 30 anni senza esperienze ovvio che si chiedono ma questo dai 18 ai 30 anni che ha fatto, non sa ancora fare niente. Ma per quanto riguarda il diploma in se, ho tantissimi conoscenti diplomati che a quanto pare lavorano tranquillamente senza problemi (mi dice tutto l'amico con la terza media, poi non so). Mia sorella ha una triennale (economia) e in un colloquio le hanno detto espressamente, la triennale non serve a niente. Non so se intendessero che serve la magistrale o se conta più l'esperienza anche col diploma. Lei comunque lavora
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Se vai all'estero e dici io ho il diploma fatemi lavorare ti prendono a calci nel culo, in paesi come l'Inghilterra guardano ciò che sai fare. |
re: Una vita da disoccupati
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In Italia lavori gratis molto spesso. C'è una cultura sbagliata del lavoro, secondo la mentalità italiana un 20enne deve guadagnare poco perché all'inizio deve imparare, fare la gavetta, tutte minchiate per pagarlo due lire. Nel magazzino dell'azienda dove lavora mia madre(lei lavora nel negozio quindi ha il giorno e mezzo libero) cercano sempre magazzinieri, gli danno 800€ al mese per lavorare come muli 60-70 ore a settimana anche la domenica mattina dalle 6, poi piangono che non trovano operai... |
re: Una vita da disoccupati
Io continuo a sostenere che la questione del diploma è sopravvalutata.
Ovvio che è meglio averlo, ma per fare un normale lavoro da meccanico, elettricista, idraulico, carpentiere, carrozziere basta tranquillamente l'attestato dei 3 anni di una scuola professionale. Tutto questo a patto ovviamente di essere sveglio a capire le cose e essere bravo nei lavori manuali. Io stesso se fossi sveglio e bravo nel mio lavoro, dopo quasi 19 anni, sarei di quinta categoria e prenderei tranquillamente più di 2000€ al mese (sono di terza e prendo circa 1700€). Discorso diverso se si vuole fare un lavoro da impiegato, magari anche nello statale, li il diploma ci vuole per forza. Quello che mi fa incazzare è che ci vuole il diploma anche per fare il bidello a 1400/1500€ al mese (che andrei a fare volentieri domani mattina). Sfogo personale Sono stufo, non resisto davvero più, ho davvero bisogno di poter fare un lavoro facile e con responsabilità ridotte al minimo, ho bisogno di potermi distrarre e perdermi nel mio mondo e non pensare ai problemi del lavoro anche a casa. Sono veramente stanco di sentire che i lavori da spazzino li vogliono svolgere solo gli stranieri; e non è neanche vero che gli danno 800€ al mese perché prendono anche loro uno stipendio normale. Non vogliono assolutamente risultare razzista, ma mi viene quasi da pensare che questo genere di lavori venga "riservato" agli stranieri perché altrimenti non avrebbero molte alternative. |
re: Una vita da disoccupati
Il posto da bidello col diploma e uno dei miei obiettivi mai nascosto,1300 1400 fissi direi che ad oggi sarebbe una gran cosa,i posti pubblici hai più diritti,altra cosa rispetto al privato
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re: Una vita da disoccupati
In realtà per fare il bidello basterebbe la qualifica professionale
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re: Una vita da disoccupati
Un lavoro che non avevo mai considerato ma poco responsabilità e buona paga vedremo nella nuova citta
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re: Una vita da disoccupati
@Faria
Circa un anno fa, tramite un conoscente che ci lavora, ho chiesto se era possibile entrare in un azienda di un coltivatore diretto che tra le tante cose che fa, si occupa anche dello sfalcio dell'erba ai bordi delle strade e nei parchetti comunali per conto degli enti pubblici, oltre che di spalare la neve con i trattori. Teoricamente lavora tramite appalti, di fatto ha il monopolio della zona. Mi ha detto che c'era già una lista di candidati di circa 10/12 persone. Chissà come mai invece i posti di lavoro dove c'è da rompersi le palle (soprattutto mentalmente) non sono così ambiti. |
re: Una vita da disoccupati
Io ho la terza media e sto facendo il giardiniere, il potatore, è un lavoro pesante è vero ma almeno guadagno qualcosa e so fare qualcosa, però conosco diplomati che fanno lo stesso o al limite hanno trovato lavoro come scaffalisti grazie ai genitori e si fanno 240 ore di lavoro al mese, per 1000-1100 euro, e parlo di possessori di diplomi di ragioneria, informatica, etc...quelli che hanno trovato lavoro per il quale hanno studiato sono raccomandati o se ne sono andati all'estero a fare lavori intelligenti perché avevano fratelli, zii o sorelle, quindi agganci.
Mi hanno pure offerto ultimamente di fare il manutentore del verde nella città vicino a dove vivo, 4 ore al giorno 5 su 7, 700 euro netti, ci sto pensando. Grazie a una conoscenza che mi ha passato pure due, tre lavori. E' chiaro che se fossi stato portato allo studio e avrei di conseguenza studiato non avrei minimamente pensato di andare a fare lavori del cazzo o pesanti o sporchi. Secondo me la differenza si vede con una laurea anche triennale, ma da terza media a diploma il divario è minore. |
re: Una vita da disoccupati
Ma sai che inferno essere padrone ci vuole la testa, tutta la vita dipendente oggi giorno non so quanto conviene avere p.iva e avere tutti quei pensieri fra tasse, reclami dei clienti, dipendenti ec...
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Se hai così tanta paura di vivere senza diploma perché non troverai niente(gran cazzata) prendilo e stop. E in ogni caso se fossi diplomato sarei sempre uguale, non avrei ambizioni così alte, mettersi in proprio in regola oggi è un grosso rischio, se non hai agganci e ci sai fare dopo 6 mesi fallisci. |
re: Una vita da disoccupati
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In tutti i licei artistici ci sono gli stessi indirizzi, l'unico in Italia che aveva 3 indirizzi differenti ed unici era quello che frequentavo io, che sono l'indirizzo di "disegno animato e fumetto" (quello che facevo io), l'indirizzo di "grafica editoriale" e quello di "tecniche incisorie" che in altri luoghi sono anche questi corsi che si fanno post-diploma. Se volete in privato vi passo il link del sito dell'istituto così potete verificare di persona. Questi indirizzi ci sono solo lì perché sono retaggio di settori che sono cresciuti e si sono sviluppati nell'ambiente di quella città. Quote:
La maggior parte degli artisti che seguo, che lavorano anche su design per l'industria cinematografica e dei videogiochi oltre alle loro attività come freelance, hanno formazione da autodidatta. E molti di loro si occupano anche di insegnamento attraverso corsi o tutorial online a pagamento in collaborazione con aziende leader nel settore. Ne ho visti di diplomati nella scuola che frequentavo che a malapena sapevano disegnare la silhouette di un vaso e dopo il diploma hanno cambiato totalmente indirizzo di studio. La maggior parte sono andati a studiare all'università infermieristica o scienze motorie. I soliti fissati con i manga e il Giappone hanno fatto lingue orientali. Qualcuno più audace e portato per determinate materie ha fatto corsi inerenti alla psicologia. Nessuno di questi uscito dalle superiori ha più disegnato. |
re: Una vita da disoccupati
E' vero che il pezzo di carta è fondamentale, anche se non sufficiente (beh, a volte sì). Sulla qualità della formazione, almeno negli istituti tecnici, ci sarebbe molto da dire. Che un diplomato a un itc ne sappia più di uno con la terza media non è per niente scontato.
Continuano a sfuggire alla logica del titolo di studio le professioni creative. Ma anche lì il trend va verso una burocratizzazione, e da parte degli stessi giovani - che "giustamente" (ironia) si sottopongono a un percorso di studi e vogliono che abbia un peso riconosciuto. Lo scrittore che legge e scrive invece di studiare a scuola (Holden) come si scrive è rapidamente passato di moda. Ancora un po' e anche per soffiarsi il naso servirà un certificato di competenza. Bisogna imparare a farsi scivolare addosso la stupidità della cosa senza farsi troppi complessi, ma è più facile a dirsi che a farsi. Resta comunque che un lavoro dipendente non è obbligatorio e qualcosa si può inventare. |
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