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re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
Questi te la combinano grossa come minimo dovresti farti licenziare o metterti in malattia altro che reputazione
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Io sto in contatto con uno che ha un lido e gli serve uno spiaggino, sicuro si fanno 8-10 ore al giorno ma se paga almeno 1400€ valuto....ma ci credo poco.
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re: Una vita da disoccupati
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Poi ogni stagione fanno mettere l'articolo sul giornale che non si trova personale per colpa del rdc, perché i ragazzi non hanno voglia di lavorare, per quello, per quell'altro...però fanno sempre scrivere che fanno contratti regolari... Sono dei bastardi e meritano solo di fallire e ritrovarsi a mangiare alla caritas. Quote:
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re: Una vita da disoccupati
Madonna l'esperienza per fare lo spiaggino chiedono pure
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re: Una vita da disoccupati
La croce rossa cerca un help desk it, che è il lavoro che facevo fino a poche ore fa, mi sono candidato e mi hanno mandato un test a crocette da fare, una roba delirante tipo concorso pubblico. :testata:
Un misto tra filosofia, diritto e qualche domanda di fisica qui e là perche ci stanno sempre bene |
re: Una vita da disoccupati
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Mio padre ha un'amica che fa la veterinaria negli USA ma di base sta in Italia e se torna li fissa vorrebbe portarmi ma la vita costa e la campi decentemente solo con una laurea. |
re: Una vita da disoccupati
Gente che lavorava nelle ferrovie e zona industriale andata in pensione vent anni fa a 45 anni con 1500 al mese,siamo nati nell epoca peggiore..bisogna essere lungimiranti e guardare in prospettiva..
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Comunque il laureato all'estero ha tante opportunità. |
re: Una vita da disoccupati
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re: Una vita da disoccupati
E' possibilissimo sul piano materiale, su quello burocratico non so, ma penso di sì.
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re: Una vita da disoccupati
Lascia stare le scuole private, se proprio prendi qualche ripetizione ad hoc.
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re: Una vita da disoccupati
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Purtroppo noi che non siamo diplomati siamo visti come scarti sacrificabili in questa società. Ormai richiedono un diploma tecnico o una laurea pure per fare lo spazzino. Mi ricordo una volta alle medie quando i professori hanno voluto organizzare un incontro con i famigerati "maestri del lavoro", un branco di vecchi colletti bianchi raccomandati, in pensione, strapagati e venerati come "eroi" che facevano passare come legge il fatto che un giovane laureato per iniziare dovesse accettare assolutamente lavori come lo spazzino per il fatto che "bisogna fare la gavetta, bisogna farsi il culo, bisogna farsi sfruttare in silenzio perché ci fanno un favore a farci lavorare...". [senza nessuna offesa per il lavoro dell'operatore ecologico che farei volentieri se avessi le possibilità] L'unica alternativa valida al non avere il diploma è il fatto di avere abbastanza anni di esperienza quelli che assumono (anche se poi si arriva al culmine del ridicolo quando chiedono esperienza pure per stage a volte neanche retribuiti). Ma alla fine io che ho fatto il liceo artistico (anche se all'inizio era istituto d'arte ma poi la cara Gelmini ha dovuto metterci il becco) anche se fossi riuscito a prendere il diploma avrebbe avuto lo stesso valore della carta igienica nel mondo del lavoro in Italia. All'inizio dei 20 anni anche io avevo ancora una mezza idea di riprendere per cercare di finire e prendere il diploma perché mi sentivo, e mi sento tuttora, molto in soggezione rispetto ai miei coetanei, inferiore, più stupido (anche se hanno preso il diploma in istituti professionali pure quelli che non riuscivano a distinguere in una frase quando mettere l'accento sulla E e quando non metterla), più inutile... Guardavo alle scuole serali essendo l'unica alternativa, però nella mia zona c'erano solo indirizzi totalmente diversi dalla mia formazione fino a quel momento e dai miei "interessi e capacità" (alberghiero e qualcosa che c'entrava con il mondo della produzione in fabbrica tipo tornitore ecc.). Potevo solo optare per il corso serale nella mia vecchia scuola che però dista più di 45km da dove abito, in una località sopra i 600 metri dove in inverno nevica sempre e quindi si aggiungevano pure dei bei costi per la benzina. Ma alla fine mi sono reso conto che con tutte le mie difficoltà e disturbi sarebbe stato impossibile riprendere a studiare. Ero pure stato seguito da una psicologa specializzata in riabilitazione neurocognitiva un paio di anni fa e la depressione l'ansia persistenti perpetrate negli anni (oltre al resto) hanno lasciato il segno anche sulle piccole cose di tutti i giorni. Se penso che non riesco neanche a mantenere l'attenzione e la concentrazione per seguire un film per più di 15 minuti consecutivi... O all'ansia e lo stress provati durante l'esame di terza media che hanno compromesso il risultato...e questo dovrebbe essere una cazzata in confronto a quello di quinta superiore. Non avrei retto di sicuro. |
re: Una vita da disoccupati
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Per il resto, non ho molti ricordi ma non mi farei troppi problemi ex-ante. |
re: Una vita da disoccupati
Si può fare anche da privatista, ma la scuola serale è diversa da quella normale, se ti fai gli affari tuoi non ti caga nessuno.
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Io bene o male coi giardini e azienda agricola lavoro sempre, e non credo che un diploma a livello lavorativo soprattutto dove vivo mi cambi chissà cosa, anzi, penso niente, però lo prenderei per una soddisfazione personale.
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