Stella89 |
11-10-2016 01:39 |
Re: Il Vostro Pensiero in Questo Momento...
Quote:
Originariamente inviata da silenzio
(Messaggio 1806006)
Forse la cosa che tuo padre proprio non sa è che qualsiasi cattivo augurio scagliato contro qualcuno torna invariabilmente indietro verso chi l'ha mandato, oltretutto moltiplicato una serie di volte.
Immagina cosa potrebbe capitargli un giorno quando tutte le sue viscide cattiverie gli arriveranno tutte insieme...
Faglielo presente almeno una volta, almeno non potrà accusarti di non averlo avvertito.
Se io dico al malvagio: "Tu morirai!" e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e così facendo possa vivere, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.
- Ezechiele 3:16 -
Ora, non importa se tuo padre ti dice queste cose per dolosa malvagità o perchè non si rende conto di essere così meschino, tu però hai il dovere di fargli capire quanto queste continue frecciatine ti feriscano. Una volta che sarai stata chiara (e ti sarai assicurata che abbia capito) la sua futura condotta non sarà più un tuo problema, perchè il comportamento e l'atteggiamento che ha tenuto nei tuoi confronti fino ad oggi sono indegni di un padre che si rispetti.
Inoltre cerca di frequentare persone che ti rispettino e abbandona senza rimpianti quelle che non lo fanno, significa che non ti meritano.
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Grazie silenzio ( che poi grazie silenzio proprio non si può sentire :miodio: )
Mio padre mi ha sempre ferito. Ho provato più volte a fargli capire che mi fa male, ma non recepisce. Hanno provato anche gli psicologi dai quali sono andata in questi anni, a parlarci, ma non c'è nulla da fare. Capisce, ma reitera. Quando era più giovane era leggermente più umano, e vedeva il mio dolore. Il dolore l'ha sempre visto. Lo sentiva e lo sente, ma pur sentendolo, mi attacca. Mi attacca però dopo che io ho riguadagnato fiducia in lui. Se io scoppio a piangere o sto molto male , lui si avvicina e diventa comprensivo, torna normale..io allora mi riapro di nuovo e tiro un sospiro di sollievo. Capita che tra le lacrime io lo abbraccio, lui mi dice di non aver paura, poi appena riprendo un pò di forze (certi miei pianti mi sfibrano tanto sono violenti) e torno un pò a sorridere, riprende a lanciarmi frecciate utilizzando spesso i punti deboli e le paure che gli ho comunicato nel mio momento di apertura. Allora sento nuovamente un colpo al cuore e ricomincio a soffrire. Solo ora sto realizzando quanto sia cattivo. Non capisco cos'abbia, probabilmente una psicosi, ma normale non è. Mi viene anche il dubbio, in seguito ad alcuni episodi preoccupanti che si sono verificati in questi mesi, che stia sviluppando una forma di demenza, ma non ne vuole sapere di fare analisi in tal senso, anzi vedendo la mia preoccupazione nei suoi riguardi, ora gioca molto a fare "quello che non ci sta", ma non in modo simpatico. Spesso urla e parla da solo, facendo versi assurdi e mi viene a cercare per stuzzicarmi facendo lo strano, anche se non è un gioco simpatico, ma molto spiacevole. Lui ha sempre alimentato le mie paure più profonde, non mi ha mai rassicurato, mi ha sempre detto di avere paura perchè c'era d'averne, nei piccoli casini come nei grandi. Sembra si diverta a farmi franare il terreno sotto i piedi per poi aprire le braccia quando sono terrorizzata e una volta che sto tra le sue braccia, mi fa cadere nel baratro. Ogni volta che stavo per costruire una nuova rete di amicizie in seguito ad un trasferimento, lui mi faceva di nuovo trasferire con mia madre (le mie sorelle erano già grandi, in collegio), senza che ci fosse un motivo valido per farlo. Non voglio raccontare tutta la storia, ma appena vedeva che stavo ritrovando serenità mi faceva rispostare in una zona più critica ancora (a livello ambientale e sociale). Anche i miei parenti non hanno mai capito perchè avesse agito così, ma riconoscono che mi ha danneggiato parecchio e che è stata pura follia. Mi prendeva i giochi più cari e me li faceva dare alle mie amiche, facendo leva sui miei sensi di colpa. Mi diceva "ma ci giochi tanto con questa cosa,basta ora regalala a tizia. È più utile a lei, lascia che ci si diverta, sii generosa". Io non capendo che senso avesse quel gesto, confusa gli davo quello che era il gioco più bello per me al momento e rimanevo senza niente, mio padre non mi ricomperava qualcos'altro. Sentivo un senso di perdita. Mi era stata portata via una cosa cara, ma perchè? Quelle amiche non avevano neanche chiesto quella cosa che avevo. Se racconto questi episodi a mio padre, nega che si siano mai verificati. Mi dice che ricordo male e che mi invento le putt.e che poi a vado a raccontare agli psicologi. Mio padre mi ha fatto abusi altrochè. Mi costringeva a 12 anni ad andare a cena dall'amante quando mia madre non c'era, e se io mi rifiutavo aveva come delle crisi e mi supplicava di andare. Se poi riferivo a mia madre l'accaduto, perchè mi sentivo turbata, mio padre mi diceva che l'avevo deluso, perchè pensava di aver avuto a che fare con una donna, invece ero solo una ragazzina. Mi accorgo solo ora di quanto male mi abbia fatto e di quanto invece io gli abbia voluto bene, ora basta però. Ho paura di impazzire con tutti questi ricordi che ogni tanto riaffiorano, l'angoscia e la paura che tornano. Inutile affrontare lui, mia madre, questa situazione...li devo solo superare e andare oltre, ma non è facile, perchè ormai lui, mia madre, le sensazioni d'angoscia e paura provate, i dubbi profondi su me stessa, me li porto dentro ovunque vado.Vanno a minare ogni mio tentativo di ricostruzione. Come togliermi da questo meccanismo al massacro non lo so.. . Molte delle mie relazioni d'amicizia,sentimentali e di lavoro,non sono mai andate avanti proprio per tutto questo disagio accumulato. Ho diversi problemi, di autostima soprattutto, che hanno impedito ai miei rapporti di decollare.
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