Originariamente inviata da Delta80 (Messaggio 2826140)

Bella mattinata, ottimo pranzo, ora tornato a casa mi riposo un po’

Originariamente inviata da Hor (Messaggio 2826169)

Fa ancora troppo freddo per essere Aprile.

Originariamente inviata da Artemis_90 (Messaggio 2826086)

La società attuale è fortemente basata sul "differenziarsi", è una società fluida la nostra in cui la diversità gioca un ruolo fondamentale e spinge gli individui a cercare un modo per differenziarsi a tutti i costi così da emergere dalla massa informe, tutti questi nuovi "movimenti, ne sono la prova, il movimento dei peli sotto le ascelle, il movimento del mestruo libero, il movimento del "non binario, fluido newtoniano" trovo queste dinamiche alla stregua dell'uniformismo inutili e deleterie. Cercare di differenziarsi a tutti i costi è la stessa cosa che uniformarsi a tutti i costi, porta gli individui ad un "rincoglionimento" totale, esattamente come l'uniformismo estremo.

L'unicità vera risiede nel comprendere che non siamo "unici e irripetibili" (perchè non lo siamo) ma che allo stesso tempo possiamo fare di questa nostra "banalità" qualcosa di "speciale". Io non sono "immune" dall'avere limiti e difetti esattamente come non lo sei tu, entrambi siamo spinti da forze comuni ed abbiamo limiti e difetti comuni, tipici di tutti i membri della nostra specie, anche lo stesso volersi sentire diversi dagli altri, è una cosa che abbiamo tutti in comune (quando tu pensi "voglio essere diverso e far si che gli altri notino questo mio essere speciale" non stai provando qualcosa di unico e speciale stai provando qualcosa che provo anche io ad esempio e provano almeno altri 7 miliardi di individui, quello che provi è un sentimento "gemello" a quello di altri 7 miliardi di individui, non è proprio della tua persona), ma come "plasmiamo" questi limiti e difetti comuni è un processo individuale.

In parole povere l'unicità non consiste nel pensare "io sono differente dagli altri", ma nel comprendere di essere esattamente come gli altri, così da riuscire a cogliere i limiti e i difetti ma anche le potenzialità che risiedono in ciascuno di noi e poterle "plasmare" in modo "unico".

Faccio un esempio, una delle persone che ritengo particolarmente "unica", mi dice sempre questa cosa "io sono un coglione come gli altri, ma tento di non essere un coglione come gli altri". E ci riesce, perchè riuscendo a capire di essere un coglione come gli altri riesce anche a prendere quello che fa di lui un coglione e "ribaltarlo". Una persona che si ritiene speciale, unica e irripetibile, non riesce a vedere ciò che fa di lui un coglione (perchè dal suo punto di vista lui è speciale, è un'essere diverso dagli altri e quindi non vedrà mai ciò che lo accomuna agli altri rendendolo banale) così rimarrà sempre bloccato nei suoi limiti, che sono poi quelli di tutti gli altri, rimanendo per tutta la vita una persona "banale e anonima".