Originariamente inviata da Artemis_90
(Messaggio 2822798)
Questo funzionerebbe se fossimo in un mondo di gente emotivamente evoluta ed intuitiva, il fatto è che la maggior parte della gente non lo è, la maggior parte delle persone è chiusa in schemi mentali che si è costruita con l'esperienza, che succede allora? Che quella persona è chiusa nei propri schemi mentali, non ha fantasia, potere di immaginazione emotiva, non ha "teoria della mente", non è capace di immaginare che il mondo possa essere diverso da quello che vive lui (non è capace di formulare "teorie", visioni, pensieri eticamente, moralmente, filosoficamente complessi a tal punto da capire "ok se mi comporto bene il mondo sarà migliore", la maggior parte degli esseri umani non ha questo tipo di "intelligenza", Gesù l'aveva, Ghandi l'aveva, Tolstoj l'aveva, Rousseau l'aveva, Martin Luter King l'aveva, ma sono rari) Ad esempio se una persona crede sia giusto sfruttare le persone non la convinci del contrario, perchè quella persona è convinta che quello sia il modo giusto di agire, nella sua esperienza sfruttare gli altri è stato utile quindi lui o lei continuerà a pensare che sia il mondo migliore di agire perchè si affida all'esperienza e non all'immaginazione.
Anche se tu ti comporti bene con una persona sperando che cambi seguendo il tuo esempio, magari ti fai in quattro per aiutarla, quella persona non terrà in considerazione il tuo comportamento, continuerà a tenere in considerazione la sua esperienza e i suoi schemi mentali, puoi anche flagellarti, a quella persona non interesserà niente, non cambierà il suo modo di pensare. Il modo di pensare delle persone si cambia attraverso esperienze "traumatiche", non è il positivo che cambia le persone, è il negativo, perchè le esperienze positive non spingono le persone a mettere in dubbio i propri schemi mentali derivanti dall'esperienza (ad esempio la gente non si ricorda del bene ricevuto quanto del male ricevuto, alcuni ricordano per anni di episodi di bullismo, di umiliazioni, di aggressioni ecc ma non ricordano episodi positivi l'aver ricevuto un complimento o dei gesti caritatevoli magari).
C'è un film che si chiama "un medico, un uomo" in cui il protagonista, un chirurgo freddo e un pò stronzo con i pazienti improvvisamente si ammala di cancro e vivendo egli stesso la malattia capisce cosa i suoi pazienti vivono e inizia ad essere più compassionevole e umano con loro.
Ovviamente non spetta a noi "traumatizzare" la gente per farla cambiare, non possiamo farlo, non siamo agenti del karma, fatto sta che diventare troppo buoni fino a farci mettere i piedi in testa sperando che poi gli altri seguano il nostro esempio non è molto utile, non in questo mondo purtroppo.
Io ad esempio ho il dono "dell'immaginazione", riesco a vedere come sarebbe il mondo se tutti fossero giusti e buoni, lo vedo come se lo avessi davanti, mi viene naturale quindi tentare di "materializzare" queste mie visioni, tentare di portarle nel mondo reale, comportandomi come mi comporto in questo mio mondo "fantastico e ideale", (e per anni l'ho fatto diventando il "capro espiatorio" del sadismo altrui, mi comportavo come immaginavo dovessi fare per rendere il mondo un posto migliore non tenendo conto che la realtà funziona in modo diverso)... ma non funziona così, ho imparato con il tempo che non funziona così il mondo, è un processo molto più difficile e complesso cambiare le cose, che spesso passa attraverso "la distruzione", il dolore, la sofferenza. Non si cambiano le persone, le persone cambiano da sole, è compito del "loro karma" non nostro cambiarle, spesso noi siamo parte di quel karma ma lo siamo inconsapevolmente, inutile quindi fissarsi di dover cambiare le cose facendo del male a noi stessi.
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