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Originariamente inviata da Roberto97 (Messaggio 1758787)

Gli antispecisti non sono comunisti perché il comunismo non tira più. Certe organizzazioni parassitarie devono sempre trovare la cerchia politica "free" di turno per fare adepti, scommetto che ora puntano molto sui cinque stelle. In realtà è così d'ovunque, non ci si uccide più per combattere il sistema, ma ci si scanna fra chi azzanna una bistecca e chi invece una foglia d'insalata. Un vegetariano/vegano per la maggiore se ne sbatte dello sfruttamento altrui, lo fa per non nuocere agli animali (come dicevo in un altro post, il nero sfruttato tira meno di un maiale), perché affascinato dall'immaginario "green" e mangiando tanta roba verde s'illude di entrarne a far parte (altro appiglio per farsi benvolere dalla società). Lo fanno perché vogliono sentirsi migliori rispetto agli altri ma finiscono per esserlo solo esteriormente, mentre alla fine, come hai giustamente detto tu, all'interno si rimane tutti parassiti della sofferenza altrui. Insomma, torna di nuovo in campo l'immenso ego ismo della nostra specie, capace di cambiare le tendenze del mercato ma non di invertire il collasso incivile del mondo. E facciamolo collassare almeno civilmente sto mondo, diamine!

Prima comunisti, e poi, se capita, vegani. Questa è la soluzione. :mrgreen:

C'è da dire comunque che i tempi televisivi sono quello che sono e non mi piace molto come è stato liquidato (in questo caso anche da Rizzo) l'antispecismo, che è un pensiero ampio che non ha a che vedere col fanatismo e l'isteria, ma d'altronde le stesse argomentazioni sacrosante di Rizzo non vengono raccolte da nessuno degli altri “interlocutori”, che parlano di “ideologia” come se fosse una parolaccia, una ridicolaggine, senza rendersi conto che è la struttura che porta avanti tutto.

Mi resta l'amaro in bocca perché su larga scala non si considera un problema né il divario fra ricchi e poveri né lo sfruttamento e la sofferenza animale.
Entrambe sono cose considerate dal senso comune come “l'ordine delle cose”, tuttavia io credo che finché uomini e animali sono considerati merce l'antispecismo non possa trovare spazio per una sua realizzazione, mentre potrebbe se avanzasse il socialismo, quando avanza il socialismo avanzano anche i diritti degli oppressi e delle minoranze, se tutto invece è improntato al solo profitto chissenefrega dei diritti della qualsiasi, ci saranno sempre dei privilegiati a scapito di tanti altri calpestati, che siano uomini o animali.

Secondo me è fuorviante impostare il dibattito sulla “scelta” fra uomo e animale, se davvero la vita di un uomo e di un animale possano avere lo stesso valore, non si tratta di questo, si tratta di cercare di capire cosa è necessario e cosa no. È davvero necessario che gli animali soffrano e muoiano? Che siano oppressi?
Si può essere solidali anche nei confronti degli animali, però appunto solo una volta usciti dall'ottica del profitto ad ogni costo, puntando invece ad ottenere il benessere per tutti.

Va be comunque):