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captainmarvel 23-07-2016 14:55

Re: Atei o religiosi?
 
preferisco il razionalismo, non tanto in relazione all'essere atei o meno, ma all'essere analitici e al giudicare le cose in modo il più possibile imparziale e oggettivo anziché attraverso il filtro di qualche ideologia o del qualunquismo provincialotto.

OhWonder 23-07-2016 15:35

Re: Atei o religiosi?
 
Io sono senza dubbio agnostico, perché trovo che essere atei o religiosi sia in entrambi i casi una scommessa. I religiosi scommettono sul loro sentimento di fede e di inspiegabilità universale, gli atei scommettono sulla loro razionalità e assoluta inattaccabilità scientifica.

Ma in entrambe le circostanze non si ha alcuna certezza, ci si schiera avendo un numero parziale e incompleto di informazioni (e in base a queste particolarità si pretende di comprendere l'universale). Per quanto mi riguarda questo non ha senso alla base, perché è un vero e proprio sparo nel buio.

L'unica certezza che ho è che siamo troppo piccoli, insignificanti, poco evoluti e limitati per avere alcuna risposta. Per questo evito di prendere posizione in un ambito che non posso conoscere e comprendere, e tengo aperta ogni porta possibile. Di sicuro non credo nel dio che ci propinano le principali religioni, ma questo non mi convince ad escludere l'esistenza di un essere-creatore. Perché tutti devono darsi risposte anche quando sembrano non esserci? Io preferisco accettare il mistero (come direbbe un personaggio dei fratelli Coen).

fabri98 23-07-2016 18:34

Perché credete che l'ateismo sia più razionale del credere in qualcosa?

fabri98 23-07-2016 18:45

E comunque, il ragionamento di Svers0 è posto male, ma ha comunque un senso.
Se un ateo non crede nell'eternità, perché dovrebbe compiere gesti di generosità piuttosto che gesti egoistici? A che pro?
Tanto non ci guadagnerà nulla nell'eternità, quindi sarebbe meglio saziare il proprio egoismo, perché dopo la morte fisica non avrà alcuna ricompensa né pena.

Clend 23-07-2016 18:48

Re: Atei o religiosi?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1759322)
E comunque, il ragionamento di Svers0 è posto male, ma ha comunque un senso.
Se un ateo non crede nell'eternità, perché dovrebbe compiere gesti di generosità piuttosto che gesti egoistici? A che pro?
Tanto non ci guadagnerà nulla nell'eternità, quindi sarebbe meglio saziare il proprio egoismo, perché dopo la morte fisica non avrà alcuna ricompensa né pena.

Empatia o qualcosa di simile.
Ciò secondo me non dà un fondamento ai gesti di generosità meno sensato rispetto al compierli per un concetto astratto di bene che cala dall'alto

Antonius Block 23-07-2016 20:16

Re: Atei o religiosi?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1759322)
E comunque, il ragionamento di Svers0 è posto male, ma ha comunque un senso.
Se un ateo non crede nell'eternità, perché dovrebbe compiere gesti di generosità piuttosto che gesti egoistici? A che pro?
Tanto non ci guadagnerà nulla nell'eternità, quindi sarebbe meglio saziare il proprio egoismo, perché dopo la morte fisica non avrà alcuna ricompensa né pena.

Ti ha già risposto Adelaide.

A tal proposito riposto due video di True Detectice dove il protagonista, Rust Cohle (interpretato da Matthew McConaughey), espone quasi esattamente quello che è il mio giudizio sulle religioni e la mua teoria sull'esistenza
https://youtu.be/g-pvhDNoFQQ
https://youtu.be/mM9KRCNIpZ8

Hor 23-07-2016 20:36

Re: Atei o religiosi?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1759322)
E comunque, il ragionamento di Svers0 è posto male, ma ha comunque un senso.
Se un ateo non crede nell'eternità, perché dovrebbe compiere gesti di generosità piuttosto che gesti egoistici? A che pro?

Perché conviene a tutti vivere in una società in cui ci si aiuta o perlomeno non ci si danneggia a vicenda finché si è vivi.

A parte i rari casi di persone masochiste che desiderano soffrire, la stragrande maggioranza della gente preferisce stare bene, onde per cui è conveniente presupporre che gli altri siano benevoli nei nostri confronti e conviene esserlo preventivamente nei confronti degli altri.
Se tutti ragionano (o ragionassero) razionalmente in questo modo il benessere collettivo aumenta (aumenterebbe) automaticamente, e questo ragionamento funziona a prescindere dall'esistenza di una punizione in un'eventuale vita futura. La "punizione" è già qui, nella vita presente, perché chi si comporta "male" (causa malessere agli altri), in una società, di norma viene punito/isolato/estromesso dagli altri.

Che poi molte volte questo non avvenga (ovvero che ci si faccia del male a vicenda) deriva, secondo me, da due fatti:
1) Gli esseri umani sono meno razionali di quanto dovrebbero essere, e quindi si bastonano a vicenda anche quando non conviene a entrambi.
2) I concetti di bene e male (intensi nel senso di: ciò che provoca benessere o malessere) sono relativi, ma questo spesso non viene riconosciuto, ovvero ci sono individui che ritengono che il loro concetto di bene (sempre inteso nel senso di ciò che provoca benessere) debba essere valido per tutti, ed è pronto a imporlo anche con la forza. Primo esempio che mi viene in mente: ci sono ancora molte persone talmente convinte che l'omosessualità non possa essere una via lecita al benessere da essere pronte a reprimerla negli altri "per il loro bene".

Considerando che al punto 2 di solito si trovano i fanatici religiosi, se ne deduce che è più probabile che sia un religioso ad agire contrariamente al benessere degli altri (sentendosi per giunta giustificato dalla propria divinità!) piuttosto che un ateo/agnostico razionale (che invece riconosce il discorso di cui ai primi due paragrafi).
Dopotutto ultimamente abbiamo esempî abbondanti di persone che si fanno esplodere, ammazzando altra gente, convinte in tal modo di ottenere il premio eterno. Di atei/agnostici che si fanno esplodere in mezzo ai religiosi finora non se ne sono sentiti...

fabri98 23-07-2016 20:59

Quote:

Originariamente inviata da Hor (Messaggio 1759389)
Perché conviene a tutti vivere in una società in cui ci si aiuta o perlomeno non ci si danneggia a vicenda finché si è vivi.

A parte i rari casi di persone masochiste che desiderano soffrire, la stragrande maggioranza della gente preferisce stare bene, onde per cui è conveniente presupporre che gli altri siano benevoli nei nostri confronti e conviene esserlo preventivamente nei confronti degli altri.
Se tutti ragionano (o ragionassero) razionalmente in questo modo il benessere collettivo aumenta (aumenterebbe) automaticamente, e questo ragionamento funziona a prescindere dall'esistenza di una punizione in un'eventuale vita futura. La "punizione" è già qui, nella vita presente, perché chi si comporta "male" (causa malessere agli altri), in una società, di norma viene punito/isolato/estromesso dagli altri.

Che poi molte volte questo non avvenga (ovvero che ci si faccia del male a vicenda) deriva, secondo me, da due fatti:
1) Gli esseri umani sono meno razionali di quanto dovrebbero essere, e quindi si bastonano a vicenda anche quando non conviene a entrambi.
2) I concetti di bene e male (intensi nel senso di: ciò che provoca benessere o malessere) sono relativi, ma questo spesso non viene riconosciuto, ovvero ci sono individui che ritengono che il loro concetto di bene (sempre inteso nel senso di ciò che provoca benessere) debba essere valido per tutti, ed è pronto a imporlo anche con la forza. Primo esempio che mi viene in mente: ci sono ancora molte persone talmente convinte che l'omosessualità non possa essere una via lecita al benessere da essere pronte a reprimerla negli altri "per il loro bene".

Considerando che al punto 2 di solito si trovano i fanatici religiosi, se ne deduce che è più probabile che sia un religioso ad agire contrariamente al benessere degli altri (sentendosi per giunta giustificato dalla propria divinità!) piuttosto che un ateo/agnostico razionale (che invece riconosce il discorso di cui ai primi due paragrafi).
Dopotutto ultimamente abbiamo esempî abbondanti di persone che si fanno esplodere, ammazzando altra gente, convinte in tal modo di ottenere il premio eterno. Di atei/agnostici che si fanno esplodere in mezzo ai religiosi finora non se ne sono sentiti...

Non ho mai parlato di causare mali agli altri.

Nessun utente ha capito il senso del mio messaggio.

Clend 23-07-2016 21:04

Re: Atei o religiosi?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1759396)
Non ho mai parlato di causare mali agli altri.

Nessun utente ha capito il senso del mio messaggio.

Forse è da spiegare meglio :pensando:

fabri98 23-07-2016 21:06

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1759329)
Molto generoso invece fare qualcosa di bene solo perché c'è una ricompensa eterna :D

Le cose le si può fare semplicemente perché le si ritiene giuste o belle, non vedo perché occorra per forza una ricompensa per far qualcosa.

Non hai risposto alla mia domanda.

E comunque, se nella prima parte di messaggio ti riferisci a me, non ho mai compiuto gesti di generosità per una ricompensa in termini religiosi.

fabri98 23-07-2016 21:20

Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1759397)
Forse è da spiegare meglio :pensando:

In realtà il messaggio è posto bene, ma vi aggiungo un aiutino:
Se esco con €51 nel portafoglio, incontro per strada un clochard, perché dovrei dargli qualcosa?
Risponderete che quel dono gli sarà d'aiuto, ma un giorno, quello che sto donando, potrebbe essere utile a me o a qualche mio stretto parente/amico.
Allora perché donare qualcosa al clochard?

Clend 23-07-2016 21:56

Re: Atei o religiosi?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1759401)
In realtà il messaggio è posto bene, ma vi aggiungo un aiutino:
Se esco con €51 nel portafoglio, incontro per strada un clochard, perché dovrei dargli qualcosa?
Risponderete che quel dono gli sarà d'aiuto, ma un giorno, quello che sto donando, potrebbe essere utile a me o a qualche mio stretto parente/amico.
Allora perché donare qualcosa al clochard?

Non devi donargli qualcosa. Se ti senti di farlo, per una questione di sincera empatia, lo fai.
Cmq continua a non essermi chiaro qual è il tuo punto

fabri98 23-07-2016 22:03

Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1759418)
Non devi donargli qualcosa. Se ti senti di farlo, per una questione di sincera empatia, lo fai.
Cmq continua a non essermi chiaro qual è il tuo punto

Empatia significa comprendere lo stato d'animo altrui, quindi non ha alcun nesso con l'essere generosi.

Clend 23-07-2016 22:10

Re: Atei o religiosi?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1759429)
Empatia significa comprendere lo stato d'animo altrui, quindi non ha alcun nesso con l'essere generosi.

Effettivamente ho visto adesso ed empatia potrebbe non significare esattamente quello che intendo.
Io intendo semplicemente il preoccuparsi della sofferenza altrui. Questo secondo me spinge ad essere generosi

fabri98 23-07-2016 22:16

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1759433)
Ma empatia ti fa sentire la sofferenza altrui, ed è normale volerla alleviare. Oppure è bellissimo sentire che un'altra persona sta un po' meglio per un nostro gesto.

L'empatia ti fa solo comprendere lo stato d'animo altrui, ma non te lo addossa.

Antonius Block 23-07-2016 22:31

Re: Atei o religiosi?
 
Quote:

Originariamente inviata da fabri98 (Messaggio 1759438)
L'empatia ti fa solo comprendere lo stato d'animo altrui, ma non te lo addossa.

Qualla di cui parli è l'empatia cognitiva.
C'è anche quella emotiva.

fabri98 23-07-2016 22:43

Quote:

Originariamente inviata da Antonius Block (Messaggio 1759442)
Qualla di cui parli è l'empatia cognitiva.
C'è anche quella emotiva.

Quella emotiva avviene verso gente per cui provi sentimenti, non verso un clochard che non conosci né sai se rientra nei tuoi parametri di "brava persona".

fabri98 23-07-2016 22:45

Comunque mi tiro fuori.
Nessuno sta vedendo il punto, e forse è meglio così.
Magari lo svelerò tra qualche tempo.

fabri98 24-07-2016 00:09

Ecco, stai per arrivare al punto.
Sono sicuro che prima o poi ci arrivi.

Ogard 24-07-2016 00:52

Re: Atei o religiosi?
 
Quote:

Originariamente inviata da Clend (Messaggio 1759435)
Effettivamente ho visto adesso ed empatia potrebbe non significare esattamente quello che intendo.
Io intendo semplicemente il preoccuparsi della sofferenza altrui. Questo secondo me spinge ad essere generosi

Detta comunemente: Non essere un testa di ca**o :D

Poi per l'ateo non è una scommessa, essere ateo non è un atto di fede ma è affidarsi alla matematica , al calcolo delle probabilità. La scienza di professa agnostica perché scentificamente l'impossibile ancora non è stato definito. Io mi affido al caro vecchio rasoio di occam: non serve formulare altre teorie se quelle che ci sono già sufficienti.


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