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Re: Il concetto di "troia"
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Re: Il concetto di "troia"
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Morale è il calco di Cicerone sulla parola greca etica http://www.treccani.it/vocabolario/morale1/ Il termine "etica" è stato introdotto nel linguaggio filosofico da Aristotele, ed è usato in genere come sinonimo di "morale". Quote:
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Re: Il concetto di "troia"
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Se vogliamo essere puntigliosi, la differenza tra i due termini c'è. Ma al di là dei discorsi filosofici, è una differenza impercettibile |
Re: Il concetto di "troia"
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Re: Il concetto di "troia"
Il concetto di "troia"? mmh....:interrogativo:
..che discussione di altissimo spessore culturale. Purtroppo non ho la preparazione sufficiente per poter rispondere. :mrgreen: |
Re: Il concetto di "troia"
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Ora ti dico come stanno le cose, anzi no, sticazzi. |
Re: Il concetto di "troia"
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Re: Il concetto di "troia"
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Mo' te do n'indizio (per quanto può valere discutere con uno studente di lettere classiche che fa del vocabolario la sua bibbia dimenticando i rapporti parola-mondo e bla bla): prima di tutto bisogna mettersi d'accordo sul criterio in base al quale a una parola viene conferito un significato, cioè come un'unità discorsiva entra in un rapporto di designazione col suo oggetto. Ora, certamente si può, e lo si fa spesso ovviamente, rimandare tutto alle radici greche o latine e ridurre la semantica all'etimologia in quel modo un po' sbrigativo tramandato dalla nonna di tutti noi. Ma veramente quando abbiamo a che fare con parole tipo Etica, tipo Morale, per capire cosa cazzo intendiamo dobbiamo fare una cosa del tipo "Ah, Aristotele (o peggio: il vocabolario) dice che sono sinonimi, eh sono sinonimi, sono sinonimi ti dico!, eh cazzo vuoi: Aristotele e Treccani docet". Bleah. Certo i secoli ridefiniscono le parole, ma noi sappiamo poco anche del loro significato originario e l'ermeneutica nell'ultimo secolo (vedi Foucault e la sua ridefinizione del "Conosci te stesso") s'è incaricata di sottrarre ogni genere di enunciato alle varie fissità delle unità discorsive in cui la tradizione li aveva relegati. Venendo a noi, uno potrebbe dire: (magari parafrasando del tutto inappropriatamente Wittgenstein) "la parola è l'uso che se ne fa". Bene: se io ora uscissi e, indicando una papera, dicessi a più riprese: "Etica", e se almeno una persona capisse che tra la parola e l'animale v'è un qualche nesso(sia esso inteso in un nesso di specificazione o di attribuzione poco importa), potremmo dire che con Etica si intende qualcosa che concerne la papera? E poi, solo quella fottuta papera specifica, oppure una papera in generale, oppure, introducendo un problema tassonomico, tutti gli animali bianchi? tutti quelli con le ali? Con le piume? Ti dico cosa ne penso io: la parola dipende sì' dall'uso che se ne fa, ma essa è costitutivamente polisemantica, il che vuol dire: può apparire in una classe di proposizioni che si servono, e al contempono ridefiniscono, il suo significato. La parola non ha dunque significato, ma vi tende, nel senso in cui si direbbe di un limite matematico. E allora il significato più rigoroso, più pieno d'una parola, in cosa starà se non nella forma discorsiva che meglio ha favorito questo suo tendere al significato? Spinoza ha esteso la parola Etica fino a farne derivare un intero sistema, io personalmente direi che questa tensione si presenta al massimo grado nell'uso che ne ha fatto lui. Detto in tre parole: La morale ha a che fare sempre con un dover essere, l'Etica, quasi al contrario (sinonimo un cazzo ordunque) riguarda ciò che possiamo. Ah, dimenticavo, conosco già gli argomenti base della tua replica: "il vocabolario Treccani dice così e così", quindi se puoi evita di ripeterli. |
Re: Il concetto di "troia"
Ah, dimenticavo ancora, sembra offtopic, ma in realtà 'sta metodologia si potrebbe applicare senza problemi al concetto di troia. Per il resto c'è il Treccani.
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Re: Il concetto di "troia"
A proposito di excursus etimologici, peripatetica proviene dal greco peripatetikòs, chi cammina a piedi, ovvero peripatos, la comune passeggiata (che poi è famosa per essere, prima, filosofica), da cui la passeggiatrice volgare e moderna riguardo alla quale esibiamo i nostri dubbi interpretativi e confrontiamo le rispettive euristiche.
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Re: Il concetto di "troia"
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Re: Il concetto di "troia"
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stima -> -1000 |
Re: Il concetto di "troia"
beh, perché no?
dovendo scegliere tra divertirsi e no... cioé, quando si può... cioé, per chi può... cioé... vabé.. gh. |
Re: Il concetto di "troia"
Chiunque la pensi come nihil si tolga dalle mie amicizie.
Sul serio. Se uno fa coincidere la sua idea di divertimento con l'esser troia (cambiare molti partner molto spesso ed essere infedeli) allora non abbiam proprio niente da dirci... |
Re: Il concetto di "troia"
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Re: Il concetto di "troia"
dehehe.. ero solo multisfaccettatamente ironico. :P (forse un filino sarcastico anche.. :/ hem.. )
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Re: Il concetto di "troia"
un proverbio dice più o meno così:
ci son 2 tipi di ragazze: le troie e le troiazze :sisi: |
Re: Il concetto di "troia"
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* Non parlo di soldi, ma di sentimenti che fanno "spendere" ad alcuni uomini, togliendogli la poca autostima e fiducia nel prossimo che avevano :piangere: |
Re: Il concetto di "troia"
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Re: Il concetto di "troia"
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