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Re: perplessità sulle convivenze
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Re: perplessità sulle convivenze
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Comunque i rapporti spesso e volontieri sono sbilanciati. A me ad esempio in ambito amicale è capitato di essere quasi sempre io a cercare per prima l'altra persona. Significa che ho più bisogno io di lei che il contrario. Mi sta bene così. Non sto a pensare che lei se ne sta approfittando o che non sta bene con me.ecc. Pensare che ogni situazione di sbilanciamento implichi malafede da parte altrui lo trovo deleterio e soprattutto non veritiero. |
Re: perplessità sulle convivenze
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vogliono usare i loro soldi, l' ometto con cui convivono è proprio un ometto bancomat di passaggio non certo uno con cui sperperare i loro soldi. |
Re: perplessità sulle convivenze
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Parliamo di due persone che hanno entrambe un entrata e indipendenti economicamente. Che l'altra persona se ne sta approfittando lo vedi col tempo. Non è che uno lo sospetta prima a priori. Caso ben diverso è se se ne parla prima, fin dall'inizio, che ci sono ad esempio difficoltà economiche. Invece un rapporto vincolato dal fatto che una delle due parti deve pagare implicitamente, come condizione necessaria, per avere la compagnia dell'altro non è molto lontano dalla prostituzione, come concetto. Anch'io ho pagato diverse volte il conto senza aspettarmi nulla in cambio (e non parlo solo di donne eh), qualche volta ho rifiutato anche che mi venisse restituito quello che avevo pagato per gli altri. Perché lo facevo volentieri e mi veniva spontaneo in quanto non c'era nessuna richiesta dall'altra parte. Invece in altri casi venivo cercato e mi veniva detto in anticipo "tanto paghi tu vero?". Più è più volte. Questo invece comincia a darmi fastidio. |
Re: perplessità sulle convivenze
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In caso di un gruppetto di persone (per colazione o per aperitivo), molte volte chi sta alla cassa propone di fare un unico conto. È praticamente scontato che davanti ad un importo medio/basso sarà una sola persona a pagare, e la volta successiva offrirà un altro componente del gruppo. |
Re: perplessità sulle convivenze
Io ho convissuto ai tempi, ma è durata ben poco, qualche mese... Ovviamente ha deciso lei di chiudere la convivenza.
La cosa bella è che io non ero convinto della cosa, è stata lei ad insistere per la convivenza (dopo 5 anni di relazione)... Inutile dire che tutto il peso economico della cosa è gravato sulle mie spalle (son partiti 3000 euro di risparmi solo per il trasferimento). In ogni caso avrei dovuto comunque andar via di casa perchè mia madre mi diede un ultimatum, per cui amen. Detto ciò, le cose vanno chiarite bene prima e bisogna parlarne e mettersi d accordo prima su questioni economiche e suddivisione dei compiti vari. Se una delle due parti non lavora o lavoricchia semplicemente non si va a convivere, anche perchè ormai da parecchio tempo, a meno di situazioni particolari, con uno stipendio non si campa in due. Per me per giustizia e semplicità si divide tutto in due in parti uguali, sia la parte economica che quella "lavorativa" a casa, tenendo conto del fatto che se una persona lavora in fonderia vicino all altoforno 10 ore al giorno e l altra, ipotesi, in ufficio seduta tranquilla magari quest ultima può sobbarcarsi un po' più di compiti a casa non tornando stremata e spezzata in 2 dalla fatica ogni sera. |
Re: perplessità sulle convivenze
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Per quanto riguarda la questione convivenza, le coppie della mia età che conosco dividono le spese abbastanza equamente in base anche alle disponibilità di ognuno anche perchè al giorno d'oggi riuscire a mantenere qualcuno con un solo stipendio non è per nulla facile. Io, con il mio stipendio, non potrei mantenere nessuno. |
Re: perplessità sulle convivenze
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